Firenze, 19 dicembre 2025 – Decine di migliaia di file di pornografia minorile, in alcuni casi anche classificati meticolosamente per categorie di interesse. Con l’accusa di detenzione e diffusione di materiale pornografico realizzato con minori di 18 anni, sono state arrestate 4 persone mentre 17 sono gli indagati, a seguito di altrettante perquisizioni. L’articolata indagine della polizia, che ha impegnato i poliziotti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per la Toscana, ha consentito di localizzare in Italia 17 utenti, ritenuti appunto responsabili di scambiare contenuti di pornografia minorile. L’indagine, scaturita dall’analisi di un dispositivo informatico sequestrato durante un’altra operazione di contrasto alla pedopornografia online, ha consentito di individuare i responsabili.
Il monitoraggio
Gli investigatori, per diversi mesi, hanno monitorato le condotte dei profili sospettati, rilevando che scaricavano e, in alcuni casi, condividevano video e immagini raffiguranti minori, utilizzando una nota applicazione di messaggistica istantanea. Ulteriori approfondimenti, sia tradizionali che tecnici, hanno consentito di identificare gli utenti, tutti uomini tra i 20 e i 70 anni, residenti in diverse regioni italiane, alcuni dei quali con precedenti specifici.
Le forze in campo
Sulla scorta degli elementi raccolti, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze ha emesso i decreti di perquisizione, che sono stati eseguiti contestualmente, con l’impiego di oltre 50 operatori della Polizia Postale di Toscana, Sardegna, Lombardia, Campania, Sicilia, Lazio, Piemonte e Veneto, coordinati dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica.
Le misure cautelari
Durante l’operazione sono stati rinvenuti decine di migliaia di file di pornografia minorile, in alcuni casi anche classificati meticolosamente per categorie di interesse. Il possesso di ingente quantità di materiale ha consentito di procedere all’arresto, in flagranza, di quattro dei destinatari dei provvedimenti, mentre i restanti indagati sono stati denunciati a piede libero, salvo 3 irreperibili.