“La mia sorpresa è stata scoprire che l’Italia, insieme alla Francia, non voleva firmare l’accordo”, ha ammesso Luiz Inácio Lula da Silva dal Brasile, parlando anche a nome di Argentina, Paraguay, Uruguay e Bolivia. Tuttavia, un primo tentativo di dialogo è arrivato con un confronto diretto con Meloni: la premier, ha riferito il leader brasiliano, “non è contraria, ma è sotto pressione dal mondo agricolo e mi ha chiesto pazienza: una settimana, dieci giorni, al massimo un mese”. Il tempo necessario – nelle intenzioni italiane – per raffreddare la piazza e tentare di riaprire il testo inserendo clausole più robuste.
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