di
Giuliana Ferraino
Il fondo Permira cede il controllo del gruppo italiano delle sneakers ma resta azionista di minoranza. Campara resta ceo, presidente diventa Marco Bizzarri (ex ceo di Gucci)
Golden Goose passa di mano e si conferma una gallina dalle uova d’oro per Permira. Il fondo di private equity è a un passo dalla firma per la vendita del marchio italiano delle sneakers ai cinesi di HongShan Capital (leading investor), affiancati dalla potenza del fondo sovrano di Singapore Temasek. L’operazione, valutata 2,5 miliardi di euro, premia la crescita inarrestabile del brand guidato da Silvio Campara: anche nel 2025, in controtendenza rispetto al lusso globale, i ricavi di Golden Goose sono volati oltre il mezzo miliardo in nove mesi, a 517,1 milioni (+13%),con unebidta adjusted di 173,6 milioni. Permira non esce di scena ma resta azionista con una significativa quota di minoranza.
La spinta verso l’Asia
L’ingresso di HongShan non è casuale: il fondo è specializzato nel prendere brand “cool” e scalarli massicciamente sul mercato digitale e fisico asiatico. Per Golden Goose, questo significa l’apertura di una fase di espansione aggressiva in Cina. HongShan vanta infatti una comprovata esperienza nel traghettare marchi occidentali verso Oriente.
Gli altri marchi del gruppo
Nel loro portafoglio (direttamente o tramite quote) figurano eccellenze del lifestyle come AMI Paris, il brand francese famoso per il logo col cuore che spopola tra i giovani, e Amer Sports, il colosso proprietario di marchi tecnici come Salomon, Arc’teryx e Wilson (in partnership con Anta Sports).
A questi si aggiungono lo storico marchio audio Marshall Group, di cui hanno recentemente acquisito la maggioranza, e una quota in SSENSE, la piattaforma e-commerce canadese di riferimento per la Gen Z. Senza dimenticare il DNA tecnologico: HongShan controlla o ha investito in giganti digitali come Alibaba, ByteDance (TikTok), DJI e Shein.
L’esperienza di Tamasek con Moncler e Zegna
L’ingresso di Temasek è un segnale fortissimo: significa che l’operazione non è solo una scommessa speculativa cinese, ma ha il sigillo di approvazione di uno degli investitori istituzionali più prudenti e rispettati al mondo, che ha già fatto affari d’oro con Moncler e Zegna.
Le altre partecipazioni
Temasek possedeva il 30% di Stone Island quando Moncler ha comprato Stone Island (2020/21). Il fondo sovrano ha venduto la sua quota ed è diventato azionista diretto di Moncler (tramite Ruffini Partecipazioni). Nel luglio 2025, Temasek ha aumentato la sua partecipazione nel gruppo Zegna arrivando al 10%. In passato invece aveva investito pesantemente nella piattaforma di e-commerce di lusso di Farfetch. Il fondo ha poi quote in Dufry (Duty Free), il gigante del travel retail, che vende enormi quantità di profumi e lusso negli aeroporti.
Continuità al comando
Garanzia di questa nuova fase sarà la conferma del management: alla guida di Golden Goose resterà Silvio Campara, che a sua volta reinvestirà la quota di circa il 3% che detiene attualmente in GG, mentre diventa presidente Marco Bizzari, ex ceo di Gucci già nel consiglio di amministrazione finora guidato da Maureen Chiquet (ex Chanel).
Campara rappresenta la continuità al vertice: entrato nel 2013 come direttore commerciale e promosso CEO nel 2018, il manager ha trasformato radicalmente la strategia dell’azienda. Sotto il suo comando, il marchio si è affrancato dal semplice wholesale (la vendita ai multimarca) per abbracciare un modello basato sulla vendita diretta (DTC) e sull’esperienza cliente, culminata nel successo dei “co-creation lab” all’interno degli store.
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19 dicembre 2025 ( modifica il 19 dicembre 2025 | 19:37)
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