“Vogliamo sapere cosa è successo a mia figlia. Era sana come un pesce, faceva sport. Come è possibile che sia morta durante una festa, in piscina? Vogliamo la verità su quello che è accaduto. Aiutateci anche voi a capire”. E’ quanto dice Giusi, la madre di Simona Cinà, la pallavolista di 21 anni, di Capaci, morta in piscina durante una festa in una villa tra Aspra e Mongerbino all’alba di ieri (sabato 2 agosto). La donna, accompagnata dal marito, Luciano e i figli, tra cui la sorella gemella di Simona, ha incontrato la stampa nello studio dell’avvocato Gabriele Giambrone, legale della famiglia.

Il viso all’insù, la festa alcolica in piscina e i silenzi: tutti i dubbi dietro la morte di Simona CinàLa madre: “Simona era solare, non litigava mai”

“Simona era una brava ragazza, studiava, amava lo sport e la conoscevano tutti. Era solare, non litigava mai con nessuno. Era buona, portava sempre a termine i suoi traguardi. Lo sport era la sua vita, curava il corpo, studiava al terzo anno di università. Noi vogliamo sapere cosa è successo a mia figlia, questo soltanto”, è l’appello della madre.

Il padre: “Mia figlia era un pesce, cosa è successo?”

“Non siamo neppure stati chiamati, lo ha scoperto mia moglie Giusi per caso, chiamando intorno alle 4 al cellulare di mia figlia. Siamo distrutti. Vogliamo sapere cosa è successo in quella piscina. Mia figlia era un pesce in acqua, come è potuto succedere?”, chiede il padre della ragazza. “Non è possibile morire così giovane…”, dice tra le lacrime.

“Quando siamo arrivati in quella villa non c’erano bottiglie di alcol, erano tutte sparite. Perché? Lo vogliamo sapere. Non è normale che ci fosse solo acqua, nessuno ci ha chiamato. Dove è finito l’alcol? Mia figlia faceva surf, faceva sport dalla mattina alla sera. Curava il corpo. Esigo sapere cosa è successo a mia figlia”, aggiunge Luciano Cinà.

La sorella: “Non abbiamo trovato i vestiti al nostro arrivo”

“Quando siamo arrivati il corpo di nostra sorella era già a bordo piscina, con il costume, ed era coperto da un telo. C’erano i carabinieri e l’ambulanze. I partecipanti alla festa rimasti erano una ventina, tutti zitti in un angolo, nessuno diceva nulla. Tra il confuso e l’incredulo. Non hanno neppure risposte alle domande. Forse potevano fare qualcosa”. Così, in lacrime, Roberta Cinà, la sorella gemella. “Hanno detto che si sono accorti di lei mentre pulivano a terra, la piscina era piccola e la consolle dove ballavano era minuscola. C’è qualcosa di strano, non abbiamo neppure trovato i vestiti di mia sorella, non c’erano al nostro arrivo. C’erano solo le scarpe”, aggiunge la giovane. “Simona – continua – aveva un bracciale di mia mamma a cui teneva molto e lo abbiamo trovato dentro la borsa conservato, quindi vuol dire che lei era pienamente in sè. perché ha pensato di conservare il bracciale. Mia sorella non si drogava, curava molto il suo corpo. Teneva molto alla dieta e non beveva, e se lo faceva beveva solo raramente”.

La morte di Simona Cinà, ascoltati diversi testimoni presenti alla festa: si attende l’autopsiaIl fratello: “Qualcuno le ha messo droga in un bicchiere?”

In villa ieri all’alba si è precipitato anche il fratello Gabriele: “Al nostro arrivo la musica era ancora accesa  ed era anche alta. Quando siamo arrivati i ragazzi presenti erano totalmente bagnati. Vogliamo sapere cosa è successo. Di quel gruppo della festa conosceva solo 5 persone. Il festeggiato era uno che giocava a pallavolo con lei. Non stava male. Ci siamo chiesti se alla festa di laurea girava della droga, ma al momento non lo sappiamo. Abbiamo anche pensato che qualcuno le abbia messo della droga in un bicchiere… Se anche fosse girata la droga lei non l’avrebbe mai assunta perché da sportiva faceva continui controlli”.

Il legale: “Anomalo il mancato sequestro della villa”

All’incontro anche l’avvocato Gabriele Giambrone: “Riteniamo anomalo il mancato sequestro della villa in cui è morta Simona Cinà. La consolle è stata rimossa dopo poche ore perché, pensate, la villa va a affittata per un’altra festa. La villa risulta anche in vendita”, dice il legale. “Ci sono alcuni elementi che non ci convincono. Sicuramente qualche elemento in più potremo averlo dopo l’autopsia che dovrebbe svolgersi domani (lunedì 4 agosto, ndr). Servirà anche per capire le cause del decesso e se vi sia la presenza di sostanze stupefacenti e alcol”, aggiunge Giambrone.

 

Fonte: Adnkronos