Un polo avanzato dedicato alla ricerca e all’alta tecnologia a Pietralata entro il 2026. È la sfida di Rome Technopole, frutto della collaborazione tra università, centri di ricerca e imprese, con focus su transizione energetica, digitale e salute.

Posata oggi la prima pietra, in via delle cave di Pietralata, alla presenza del sindaco, Roberto Gualtieri; del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, della rettrice di Sapienza Università di Roma e presidente della Fondazione Rome Technopole, Antonella Polimeni; dell’assessore all’urbanistica Maurizio Veloccia e i rappresentanti delle istituzioni coinvolte nel progetto. 

Per realizzare l’opera la Regione Lazio ha stanziato oltre 6 milioni di euro, fondi che si aggiungono agli oltre 11 milioni del PNRR. “Adesso monitoreremo da vicino l’andamento dei lavori per far sì che in un anno l’opera sia terminata”, ha assicurato il presidente Rocca.

Roma Capitale, invece, ha messo a disposizione il terreno, concedendo il diritto di superficie gratuito per 99 anni. “Il Technopole sorge in una zona piena di infrastrutture, con due stazioni della metro, una stazione ferroviaria – ha dettto il primo cittadino, Roberto Gualtieri – era fondamentale riempire questo spazio di opere importanti. Parliamo di un centro in cui saranno coinvolti ricercatori, imprese e si potrà aiutare la crescita e l’occupazione di Roma e dell’Italia”.

Un progetto che riunisce le 7 principali università con sede nel Lazio, i 4 maggiori enti pubblici di ricerca, Unindustria, Regione Lazio, Comune di Roma, le Camere di Commercio di Roma, Latina-Frosinone, Rieti-Viterbo, altri enti pubblici, oltre 20 gruppi industriali e imprese. Un ecosistema di innovazione a carattere regionale che alimenterà la filiera di ricerca, formazione, l’innovazione nell’ambito delle tre aree di interesse strategico per il Lazio: transizione energetica, transizione digitale, salute e biopharma. 

“Sarà un’infrastruttura di ricerca molto avanzata – ha sottolineato la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni – un edificio completamente sostenibile, autonomo dal punto di vista energetico che ospiterà tutte le attività laboratoriali e spazi di condivisione tra ricerca e industria. Lavorerà in continuità con il secondo lotto che potrà ospitare altre filiere dedicate all’aerospazio e all’agrifood”.

Nella stessa area sorgerà anche il non poco discusso stadio della Roma. “Prima di Natale avremo il progetto – ha anticipato ai giornalisti l’assessore Veloccia – chi è contrario se ne faccia una ragione”.