Due italiani, un 37enne (già ai domiciliari) e un 31enne di etnia “sinti”, sono stati arrestati e trasferiti in carcere, denunciati inoltre un 55enne e un 51enne, tutti ritenuti responsabili a vario titolo di rapina e furto aggravati in concorso, lesioni personali aggravate, indebito utilizzo di strumenti di pagamento, che sono stati commessi tra dicembre 2022 e luglio 2023, nel Veneziano e nel Trevigiano. Ieri mattina i carabinieri del nucleo investigativo dell’Arma veneziana e portogruarese hanno fermato gli indagati a Bolzano e Treviso, ed eseguito le custodie in carcere su mandato della procura di Venezia, interrompendo l’escalation seriale della banda criminale che ha ferito, bastonato e torturato cittadini, sia veneziani che trevigiani, perfino mamme e titolati e gestori di attività commerciali, senza risparmiare brutalità e pestaggi, neppure investimenti in macchina per assicurarsi la refurtiva e la fuga.
Tra le vittime di rapine violente c’era stato l’ex titolare del supermercato Crai (oggi Maxì) di via Molino a Torre di Mosto, Andrea Panzarin, che la sera del 16 gennaio 2023, uscito con l’incasso della giornata, circa 5 mila euro, trovò tre uomini incappucciati ad attenderlo che si sono scagliati contro di lui tirandogli calci, pugni e colpendolo a un ginocchio con una mazza di legno, oltre a puntargli una pistola perché aveva cercato di reagire. Più di una decina le rapine portate a termine dalla banda, con pestaggi e sevizie contro titolari di attività e cittadini del Veneziano e del Trevigiano, tra dicembre 2022 e luglio 2023. In quattro avevano seminato il terrore.
«Spero li abbiano bloccati per sempre – ha commentato Panzarin, ora in pensione – Ogni volta che apprendo dai media un episodio simile mi sembra di rivere l’incubo». Di consegnare ai carabinieri le immagini si era occupato il presidente della cooperativa, Lorenzo Mazzarotto. «Ricordo l’azione vigliacca e ringrazio i carabinieri per il loro lavoro», ha detto ieri appresa la notizia degli arresti.
I quattro della banda sono indagati a vario titolo per rapine e furti aggravati in concorso, lesioni personali aggravate, uso indebito di strumenti di pagamento. A determinare l’esito dell’operazione è stata l’indagine, non semplice, portata avanti dai carabinieri. I quattro erano specializzati in rapine seriali violente ai danni di titolari e gestori di esercizi commerciali, furti su auto e ai cittadini: crimini cruenti specie contro le vittime che tentavano di ribellarsi.
Grazie all’analisi delle immagini di sorveglianza video, tecniche e metodi tradizionali, i carabinieri hanno trovato l’auto utilizzata per raggiungere il supermercato, che risultava rubata, oltre a una vettura “pulita” intestata al 31enne, con la quale i rei si erano dati alla fuga venendo poi individuati. I due arrestati sono ora in cella a Bolzano e Pordenone. «Mi congratulo con gli inquirenti e con la procura di Venezia che ha coordinato l’indagine, per la capacità investigativa e per gli ordini di custodia in carcere che ne sono scaturiti. Un bel punto segnato a favore della legalità», ha commentato il presidente della Regione Veneto, Alberto Stefani.