Top secret il tema dell’esibizione. Dall’entourage non filtra nulla. Non un dettaglio, una suggestione. Niente. Forse qualche indiscrezione trapelerà nella giornata di oggi, quando il cantautore romano arriverà a Palazzo Madama per provare l’esibizione. Chissà che in un’occasione – e in un contesto – così speciale come il Concerto di Natale in Senato Claudio Baglioni non rispolveri quella Ninna nanna nanna ninna incisa nel 1974 rivisitando la Ninna nanna della guerra originariamente interpretata da Maria Monti, basata sui versi della poesia composta da Trilussa all’inizio della Prima guerra mondiale. Si vedrà. Sarà il 74enne cantautore romano l’ospite d’eccezione, anzi, «d’onore», così come è stato presentato nella nota stampa di Palazzo Madama, del tradizionale Concerto di Natale ospitato domani dall’aula del Senato.

GLI OSPITI

Tra gli spettatori del concerto, che sarà trasmesso in diretta da Rai1 a partire dalle 12.20 con la conduzione di Milly Carlucci, ci sarà anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che per l’occasione consegnerà a Baglioni la Martinella, simbolo storico del Senato (donato ad aprile anche ai Reali britannici Carlo e Camilla), come riconoscimento per la sua carriera. Carriera che si prepara a giungere al capolinea con un penultimo giro di concerti, il già annunciato GrandTour La vita è adesso, che partirà il 29 giugno 2026 da Piazza San Marco a Venezia e vedrà la voce di Questo piccolo grande amore esibirsi in location considerate tra le più rappresentative del patrimonio culturale italiano, dal Castello Scaligero di Villafranca di Verona (dove si esibirà il 2 luglio) alla Reggia di Caserta (dove è atteso il 12 e 13 settembre, passando per l’Anfiteatro degli Scavi di Pompei (20 e 21 luglio) e il teatro Greco di Siracusa (23 e 24 luglio). Roma non rientra nell’itinerario: nella Capitale dovrebbe tenere l’ultimo concerto, nell’estate del 2027, presumibilmente al parco dell’ex aeroporto di Centocelle, il quartiere dal quale partì. Oltre a Baglioni all’evento parteciperà anche l’Orchestra e il Coro del Teatro San Carlo di Napoli, che si esibiranno in un programma di grandi classici della tradizione natalizia e musiche di Giacchini Rossini e Giuseppe Verdi (sul podio il Maestro Maurizio Agostini). Durante il concerto, alla presenza del Presidente della Repubblica e delle più Alte cariche dello Stato, verrà dedicato un tributo alla città di Napoli, che proprio domani celebra i 2.500 anni dalla sua fondazione.

IL LUTTO

Per Baglioni, che ieri ha salutato il suo storico tecnico del suono, Pasquale Minieri, scomparso a 76 anni («un compagno di sfide e di missioni impossibili», lo ha ricordato lui), si tratta di un’altra rivincita dopo il Premio Tenco alla carriera che gli fu consegnato nel 2022 dalla rassegna considerata la riserva indiana del cantautorato italiano, che per decenni lo aveva in qualche modo ignorato considerando quei testi che citavano «legnetti di Cremini da succhiare», «magliette fine» e «passerotti» come non meritevoli dello status di “cantautorato impegnato”: «Ci sono stati momenti in cui ho sofferto. Non ero un barricadero, ma volevo comunque far parte di quella rivoluzione». Già lo scorso anno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli conferì l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce: «In ben sessant’anni di prestigiosa carriera, grazie a un linguaggio sempre ispirato, poetico, intenso, Baglioni è divenuto interprete e portavoce, tra i più raffinati e amati, di importanti valori morali, umani, civili e sociali, riuscendo a coinvolgere e appassionare generazioni, culture e visioni esistenziali», si legge nella nota di Palazzo Madama.

I PRECEDENTI

Erano nove anni che un cantautore non si esibiva al Concerto di Natale in Senato. Nel 2014 nell’aula si esibì Il Volo, nel 2015 Massimo Ranieri cantò in Senato ‘O surdato ‘nnamurato e Tu scendi dalle stelle. L’ultima in ordine cronologico, prima di Baglioni, fu Paola Turci, che nel 2016 reinterpretò in Senato l’Hallelujah di Leonard Cohen. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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