Caro Aldo,
in Cile è diventato presidente un esponente della destra estrema. Ma i cileni si sono già dimenticati della dittatura di Pinochet?Marco Ferrari

Il mondo vira a destra… C’è da chiedersi perché.Annamaria Galli



















































I cileni avranno fatto le loro valutazioni e io, che vivo dall’altra parte del globo, non posso certo saperne di più di loro o, meno che mai, criticarli o dire che hanno sbagliato. Osservo solo che votare un politico che non fa mistero di lodare uno dei personaggi più discussi e oscuri della storia mi fa molta impressione e anche non poco orrore.Matteo Alessi

Cari lettori,
Da quando è tornato a essere una democrazia, il Cile è stato governato quasi ininterrottamente dal centrosinistra. Per due volte (nel 2010 e nel 2017, inframmezzate da uno dei mandati di Michelle Bachelet) ha eletto un presidente di destra, Sebastián Piñera, che però nel referendum del 1988 aveva votato contro Pinochet. Il nuovo presidente, José Antonio Kast, è invece un aperto rivalutatore del generale golpista. Se è per questo, pure Javier Milei, amatissimo della destra italiana, rifiuta di condannare la giunta militare argentina: gente che buttava gli oppositori dagli aerei e addestrava i cani ad azzannarli ai genitali. A me pare che tutto questo sia un problema più per la destra che per la sinistra. La sinistra non se la passa molto bene, però governa Paesi importanti, dal Regno Unito al Brasile, dalla Spagna alla Colombia. Il vero dramma del nostro tempo è l’affondamento della destra moderata, cattolica, liberale, conservatrice. La destra dei Churchill e dei De Gaulle, degli Adenauer e dei De Gasperi, dei Kohl e delle Merkel. La destra che — certo non da sola — ha sconfitto il nazifascismo e ha costruito l’Europa. La destra al governo poteva avere un volto duro e risoluto, come quelli di Reagan e della Thatcher. Ma erano anni luce lontani da Trump e da Farage. Anche in Italia — forse il Paese più conservatore del mondo, insieme con il Giappone — la guida del centrodestra, storicamente maggioritario, è passata dal centro alla destra, o meglio alle sorelle Meloni, che di fatto reggono quasi da sole un partito che supera il 30 per cento dei voti e vincerà agevolmente le prossime elezioni, anche per mancanza di opposizione.

20 dicembre 2025