Roma, 19 dicembre 2025 – L’eredità di Pippo Baudo, a distanza di mesi dall’apertura del testamento avvenuta il 9 settembre 2025, è diventata un caso che oscilla tra il rispetto per le ultime volontà del conduttore e una complessa trattativa legale.

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L’eredità di Pippo Baudo resta un mistero: cosa sta succedendo tra i figli e Dina Minna a tre mesi dall’apertura del testamento

Il punto di rottura non è l’assenza di un testamento, ma il suo contenuto inaspettato. Baudo, morto il 16 agosto, ha diviso il suo patrimonio (stimato in circa 10 milioni di euro) in tre quote pressoché uguali, destinandone una a testa ai figli, Tiziana e Alessandro, e la terza a Dina Minna, la sua storica assistente per oltre 36 anni.

Sebbene pubblicamente abbiano mantenuto un profilo sobrio, i legali di Tiziana e Alessandro starebbero effettuando una “radiografia” del patrimonio. Il sospetto è che i 10 milioni dichiarati siano solo una parte della reale eredità, considerando i diritti d’autore (come quelli per Donna Rosa) e i decenni di contratti milionari.

La segretaria, descritta da Baudo come una figura “indispensabile” che lo ha accudito fino all’ultimo, rivendica la legittimità del lascito come riconoscimento di una vita dedicata al presentatore. Sebbene non inclusa nel testamento, l’ex moglie Katia Ricciarelli ha alimentato la tensione definendo “ingiusta” la scelta di equiparare una collaboratrice ai figli naturali. Ha inoltre accusato la Minna di averle impedito di salutare Baudo negli ultimi giorni di vita, accuse rispedite al mittente dalla segretaria.

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Pippo Baudo

Al momento, nessuno degli eredi ha formalizzato l’accettazione dell’eredità. Gli scenari che si prospettano sono tre:

  • Accettazione con beneficio di inventario. E’ l’ipotesi più probabile per i figli, che permetterebbe di distinguere il patrimonio personale da quello ereditato, verificando eventuali debiti o donazioni pregresse fatte dal padre in vita.
  • Accordo transattivo, una rinegoziazione privata tra i tre beneficiari per ridefinire la spartizione delle proprietà immobiliari (tra cui gli appartamenti a Roma e i terreni a Noto) evitando una lunga battaglia legale
  • Impugnazione del testamento. Se i figli dovessero ritenere che la quota destinata alla Minna leda la “legittima” (la parte di eredità garantita per legge ai figli), potrebbero dare il via a un contenzioso giudiziario pluriennale.

La situazione resta in bilico: tre mesi di silenzio dopo l’apertura del testamento indicano che la “Grande Famiglia” di Pippo Baudo è lontana dal trovare un accordo sereno.

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