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Composizioni di fiori viola a ricreare la scritta “Ozzy”, foto, magliette, lettere di ringraziamento scritte a mano dai fan e lasciate sul “Black Sabbath Bridge”, così come è stato ribattezzato il ponte della città natale del re dell’heavy metal dove in questi giorni gli stessi fan hanno reso omaggio a Ozzy Osbourne. Così Birmingham oggi ha salutato per l’ultima volta il Principe delle Tenebre, scomparso lo scorso martedì all’età di 76 anni. In migliaia si sono riversati lungo le strade della città britannica per rendere omaggio al frontman dei Black Sabbath, accompagnando con un corteo funebre il feretro con dentro la salma del cantante prima del rito privato organizzato dalla famiglia. Il corteo, accompagnato dalla musica della band Bostin Brass, si è fermato proprio davanti al ponte dedicato ai Black Sabbath. Sharon Osbourne, la moglie (e storica manager) della rockstar, visibilmente emozionata, ha deposto una rosa a terra, circondata dai figli e dai familiari più stretti. Tra i vip attesi al rito privato anche Elton John e Yunglud, tra i protagonisti della nuova scena rock britannica, stimatissimo dallo stesso Ozzy. E poi gli ex Black Sabbath, Terence “Geezer” Butler, Tony Iommi e Bill Ward.


APPROFONDIMENTI

L’ultimo saluto dei fan – La folla ha cominciato a radunarsi nelle strade di Birmingham già nelle prime ore di questa mattina: i fan hanno cercato di assicurarsi la migliore visuale del carro funebre della leggenda dell’heavy metal, che ha cominciato ad attraversare la città dalle 13 (ore locali, quando in Italia erano le 14). «Ozzy era più di una leggenda della musica: era un figlio di Birmingham», ha detto il sindaco della città britannica, Zafar Iqbal.

La rockstar aveva espresso i suoi desideri per il suo funerale in una riubrica tenuta sulle pagine del Times, intitolata “Dear Ozzy”, nella quale rispondeva alle domande dei fan: «Sinceramente non mi interessa cosa suoneranno al mio funerale: possono anche mettere un medley di Justin Bieber, se li rende felici – aveva detto, ironicamente – ma voglio essere sicuro che sia una festa, non una festa del pianto. Mi piacerebbe anche qualche scherzo: magari il rumore di qualcuno che bussa all’interno della bara».

“Il concerto finale” – Meno di un mese fa, lo scorso 5 luglio, proprio a Birmingham Ozzy Osbourne aveva voluto salutare per l’ultima volta i fan, con il concerto d’addio al Villa Park – lo stadio di casa della sua squadra del cuore, l’Aston Villa – intitolato “The final show”, “Il concerto finale”. Ad acclamarlo, quella sera, c’erano 40 mila fan: anche se era malato da tempo – nel 2020 aveva rivelato di essere affetto dal morbo di Parkinson, mentre nel 2019 gli era stato diagnosticato un tumore a una vertebra – nessuno immaginava che il re dell’heavy metal se ne sarebbe andato nel giro di due settimane. E l’addio della rockstar continua ad essere avvolto da un velo di mistero: oltremanica continua a serpeggiare il sospetto che Ozzy, che due anni fa in un’intervista aveva rivelato di credere fortemente nell’eutanasia, abbia scelto la “dolce morte”.


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