di
Enrica Roddolo

Peggiora la salute di Mette Marit, 52 anni, moglie dell’erede al trono Haakon Magnus, in cura dal 2018 per fibrosi polmonare. L’annus horribilis della corte di Oslo

La principessa di Norvegia, Mette-Marit, 52 anni, dovrà sottoporsi a un trapianto di polmone per sopravvivere alla fibrosi polmonare. Natale di apprensione a Corte, il palazzo reale conferma «un chiaro peggioramento della sua salute» e il professor Are Martin Holm dell’Oslo University Hospital aggiunge che «la situazione è arrivata al punto che un trapianto di polmone sarà necessario». 

Che la sua malattia stesse peggiorando rapidamente l’aveva ammesso la stessa principessa parlando alla tv NRK: «Sta avanzando più velocemente di quanto sperassi», ma nonostante le difficoltà di salute la moglie dell’erede al trono Haakon Magnus e madre della futura principessa ereditaria Alexandra, dice di «essere determinata a continuare i suoi impegni ufficiali». 



















































Alla malattia si aggiunge la tensione a palazzo per le 32 accuse mosse in estate al figlio naturale della principessa (nato prima delle nozze reali), Marius Borg Høiby, 28 anni, che parlando attraverso il suo avvocato Petar Sekulic si è dichiarato innocente dalle accuse più pesanti di stupro e violenza sessuale, ma che affronterà a inizio 2026 un processo. Dalle nozze reali sono nati la principessa Ingrid Alexandra e il principe Sverre Magnus. Così adesso assieme a lei ci sono anche i figli, oltreché il principe Haakon, pronti a combattere, tutti uniti, la malattia. 

In Norvegia ci sono tra i 20 e i 40 pazienti in lista di attesa di un trapianto al polmone e «la principessa non avrà trattamenti di favore». Al momento la principessa non è ancora in una donor list, in attesa di un trapianto ma «stiamo facendo tutte le preparazioni per assicurare che un trapianto sia possibile quando sarà necessario». La fibrosi polmonare è caratterizzata da sostituzione del normale tessuto polmonare con tessuto fibrotico, compare più di frequente dopo i 60 anni e in chi ha fumato. 

La favola della principessa di Norvegia che fece sognare il mondo quando la bionda ragazza su affacciò al balcone della reggia al fianco del futuro re, in questo 2025 horribilis affronta la prova della realtà. E della malattia. Le prime avvisaglie della malattia nel 2018, un anno fa l’annuncio del palazzo che «Le cure potranno avere effetti collaterali con conseguenze sul programma di impegni della principessa reale. Per questo motivo condividiamo la notizia…». 

L’annuncio che arrivava dalla Casa Reale di Norvegia, a metà ottobre 2024, riportava un’onda di inquietudine e preoccupazione nelle Corti europee. Dopo l’annuncio a sorpresa a gennaio dello stesso anno del ricovero di un’altra principessa, Catherine solo pochi mesi prima. Ma se adesso per Kate, il cancro è alle spalle con l’annuncio della remissione della sua malattia, per Mette -Marit la battaglia per la salute continua. 

«Anche se so che questa diagnosi potrà limitare la mia vita in alcune situazioni, sono felice che la malattia sia stata scoperta per tempo», aveva detto con una dichiarazione pubblica la principessa prima di iniziare il ciclo di trattamento. Come ha confermato il dottore reale, Professor Kristian Bjoro, la principessa Mette-Marit da diversi anni soffre di progressivi problemi polmonari. In cura all’Oslo University Hospital oltreché da specialisti internazionali. Senza lasciarsi abbattere, la principessa ha rivelato alcuni dei momenti più difficili passati in questi anni: «Se muovevo la testa velocemente, vedevo tutto girarmi attorno». E, ancora, «ho iniziato a sudare e ad avvertire nausea». 

Molto impegnata da sempre per combattere lo stigma dell’Aids, la principessa nel 2006 è stata nominata Special Representative per l’UnAids, viaggiando dal Nicaragua all’Ucraina e al Mali. Oltre agli impegni umanitari, Mette Marit ha cresciuto in questi anni la futura erede al trono, la giovane principessa Ingrid Alexandra, e il secondogenito, il principe Sverre Magnus. 

Quella della principessa di Norvegia, è una battaglia consapevole. Senza veli, senza reticenze, senza paura di raccontarsi al mondo. La consapevolezza di una donna che dopo le nozze reali anziché fermarsi nelle stanze affrescate del castello, chiudersi nella gabbia dorata della Royal Household con i suoi privilegi, ha deciso di tornare fra i banchi di scuola. Infatti, se prima del matrimonio aveva frequentato l’Agder University College per studiare information technology e chimica, fino al 2002 ha voluto frequentare i corsi di scienze sociali e di scienze umanistiche dell’Università di Oslo, per continuare a studiare alla Scuola di studi orientali e africani dell’University of London dove ha sostenuto esami che avevano al centro del percorso proprio la pandemia dell’Aids e l’espandersi globale della crisi dei rifugiati. 

Nel 2008, la principessa destinata al trono di Norvegia come regina consorte, ha iniziato a studiare alla BI Norwegian School of Management di Oslo dove ha conseguito un Master in Management nel 2012. Gli impegni ufficiali della principessa, giocoforza, hanno dovuto subire un rallentamento. Ma lei ha già detto che non intende affatto cedere alla malattia. Il sorriso sempre aperto, i capelli biondi sulle spalle, la principessa è apparsa negli ultimi mesi un po’ affaticata ma sempre bellissima.

20 dicembre 2025 ( modifica il 20 dicembre 2025 | 13:47)