di
Emanuele Buzzi
L’ex vicepresidente: «Sulla patrimoniale Conte sbaglia»
Chiara Appendino, è stato raggiunto l’accordo sull’Ucraina: non saranno utilizzati gli asset russi ma ci sarà un prestito da 90 miliardi.
«Mah, questa Unione Europea di Von der Leyen, Macron, Merz e Meloni è corresponsabile del protrarsi della guerra in Ucraina perché, sposando la folle escalation militare, sta sabotando ogni spiraglio di pace. Sono piccoli governanti che non ne hanno azzeccata una e hanno sacrificato il benessere comune sull’altare delle lobby delle armi. Si dovrebbero dimettere, questa Europa si è suicidata».
Mentre in Europa si tratta su Kiev, in Italia la maggioranza discute sulla manovra.
«Non è una Manovra ma un film horror: regista un governo di incapaci totali, divisi su tutto che sanno solo obbedire ai poteri forti e alle cancellerie internazionali. Le vittime sono i pensionati – traditi e trattati come un bancomat -, i cittadini vessati dalle tasse, le imprese lasciate sole».
Criticate, ma che soluzioni avete?
«Bastava non buttare miliardi e miliardi nel riarmo e prendere veramente da banche e lobby. Le nostre proposte le abbiamo presentate: stanziamento di 500 milioni per i patti per la sicurezza come proposto nel mio emendamento, salario minimo, fondo per le Pmi contro il caro bollette, proroga della versione originale di Opzione Donna, potenziamento assegno unico».
Lei in queste settimane ha ribadito anche che il tema sicurezza non deve essere un tabù per il centrosinistra.
«Non ho mai sopportato il buonismo di una certa sinistra, da sindaca ho fatto sgomberi e installato telecamere dove servivano. Non è destra, è rispetto per la collettività. Se arretri per un tabù ideologico non sei progressista perché lasci soli i più deboli».
Da ex sindaca si è detta favorevole allo sgombero di Askatasuna.
«Lo sgombero era inevitabile dopo le violenze degli ultimi mesi, ma a Meloni non interessa la legalità, vuole solo nascondere l’aumento dei reati e la percezione di insicurezza dei cittadini che aumenta nonostante le tante promesse. E poi siamo a due pesi e due misure: pretendiamo immediatamente lo sgombero di CasaPound e che si faccia chiarezza sugli appalti neri di Palazzo Chigi alle società di Martin Avaro, personaggio discutibile di Forza Nuova».
Con il Pd i rapporti restano conflittuali. A che condizioni sarete alleati?
«Noi sulla politica estera e sul no al riarmo siamo coerenti: per noi è questione di identità e non arretriamo di un centimetro. A furia di parlare di campo largo stiamo perdendo di vista un punto: per battere la destra dobbiamo riportare a votare i milioni di cittadini sfiduciati, solo così manderemo a casa Meloni».
Chi sarà il leader della coalizione per Palazzo Chigi?
«Mi stancano le discussioni da Palazzo, come le primarie, e non voglio morire di tatticismo politico. La mia priorità sono le persone che non hanno voce, voglio costruire un programma partecipato con la maggioranza invisibile, poi verrà il momento di scegliere compagni di viaggio e nomi».
Conte ha detto che la patrimoniale non può essere un obiettivo delle opposizioni.
«Su questo sbaglia: in una logica di redistribuzione ho proposto una “tassa sui multimilionari” che hanno patrimoni superiori ai 10 milioni di euro, una piccolissima fetta di popolazione che ha accumulato ricchezze enormi. In questa fase servono coraggio e radicalità, d’altronde siamo nati per stare dalla parte degli ultimi e degli esclusi».
Conte varerà il nuovo direttivo. Lei si è dimessa da vicepresidente.
«Mi sono dimessa per questioni di merito e di metodo e lo rifarei. Auspico che finalmente il nuovo direttivo riesca a valorizzare le differenze all’interno della nostra comunità e dare la spinta necessaria, anche tramite Nova 2.0, per costruire un progetto identitario forte. Nessuna alleanza si può dare per scontata perché la nostra comunità chiede rispetto e al testardamente unitari di Schlein, ho sempre replicato con il testardamente coerenti e alternativi».
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20 dicembre 2025
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