La Ferrari a Suzuka non porta novità tecniche sostanziali. Le prime modifiche al fondo si vedranno solo in Bahrain, dove la SF-25 ha già girato nei test precampionato. Per la terza gara stagionale Loic Serra preferisce scoprire quale sia il vero potenziale della rossa: è la monoposto vincente con Lewis Hamilton nella sprint race o quella deludente del GP della Cina, con Charles Leclerc quinto e il sette volte campione del mondo sesto, prima della vergognosa doppia squalifica?
A Maranello scommettono sulla competitività della vettura e insistono nel credere che nella SF-25 ci sia molto più potenziale di quello che si è visto fino a oggi. I due piloti, insieme ai collaudatori, in questi giorni hanno lavorato al simulatore per cercare la giusta altezza da terra. Se la rossa riesce a stare acquattata sull’asfalto è molto prestazionale, mentre se il fondo deve essere sollevato di qualche millimetro per evitare i danni al pattino, ecco che diventa improvvisamente la quarta forza dietro a McLaren, Mercedes e Red Bull.
Charles Leclerc, Ferrari
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
Il direttore tecnico francese non ha perso la testa dopo l’ecatombe cinese, cercando la chiave per estrarre il meglio da una macchina molto ostica da mettere a punto. In simulazione sono stati provati setup diversi sia a livello aerodinamico, sia meccanico. Bisogna trovare la giusta combinazione fra la rigidezza delle sospensioni e il carico. La pista di Suzuka è tradizionalmente da medio carico, ma come a Shanghai, il manto è stato rifatto garantendo un fondo più ondulato, ma con un grip maggiore dello scorso anno.
La Pirelli ha deliberato le tre mescole più dure C1, C2, C3 perché le gomme sono sottoposte a sforzi trasversali e longitudinali elevati, dal momento che Suzuka è una delle piste più probanti per gli pneumatici: le simulazioni indicano un tempo sul giro che potrebbe essere di un secondo e mezzo più veloce del 2024. Appare chiaro quanto importante sia aver fatto bene i “compiti a casa” e non come in Australia dove la Scuderia aveva sbagliato l’approccio al tracciato di Melbourne.
Nel Reparto Corse c’è la speranza di voltare pagina: non c’è stata alcuna caccia alle streghe e non si sono sentite le solite voci che cercavano un capro espiatorio per attribuire delle colpe per la brutta figura di Shanghai, ma è evidente che non sarà sempre così.
Lewis Hamilton, Ferrari
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
Gli errori, grossolani, evidentemente non si limitano al dipartimento tecnico: su Instagram è scomparso un post sul GP del Giappone nel quale era scritto che si corre a Suzuka dal 1976. Peccato che in quell’anno la F1 era andata al Fuji per l’epilogo che portò al mondiale James Hunt con la McLaren, dopo che Niki Lauda aveva deciso di ritirarsi con la Ferrari. L’austriaco, come altri colleghi, aveva rispettato un patto che alcuni piloti top avevano siglato nel caso la pioggia avesse continuato a cadere rendendo la gara troppo pericolosa. Bernie Ecclestone aveva preteso che la corsa partisse regolarmente perché per la prima volta un GP asiatico sarebbe stato trasmesso in diretta via satellite dall’Eurovisione. Magari è stato qualche giovane dell’area web che non ha nemmeno visto il film Rush, ma dimenticare la propria storia è proprio grave…
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