BRINDISI – A pochi giorni dalla questione di legittimità costituzionale sollevata dal tribunale di Brindisi, su tutto il territorio italiano c’è stata una stretta contro i cannabis shop, in cui viene venduta la marijuana “ex” legale, ovvero con un contenuto di Thc inferiore allo 0,5 per cento, che di fatto non dà effetto psicotropo. La polizia di Stato ha applicato il “famigerato” – per gli imprenditori del settore – articolo 18 del decreto “sicurezza”. Nel Brindisino,  sono stati controllati tre esercizi commerciali, a Brindisi e Ostuni: i due titolari dei negozi brindisini sono stati denunciati in stato di libertà per detenzione di sostanza stupefacente, ovvero marijuana, a causa di un chilo e mezzo di infiorescenze pronte per la commercializzazione.

Controlli nelle aree di spaccio e della movida

L’operazione “ad alto impatto” della polizia di Stato è andata avanti per una decina di giorni, in tutta Italia. Nella giornata di oggi, sabato 20 dicembre 2025, è stato diffuso un comunicato stampa che fornisce i dettagli. Non solo cannabis shop, ma le condotte ritenute criminose hanno riguardato anche altri “settori”: “regolamenti di conti”, alcune tipologie di reati contro il patrimonio, porto illegale di armi e, più in generale, agli episodi di violenza. 

L’attività degli investigatori, con il supporto di equipaggi del reparto prevenzione crimine e di altri uffici delle questure, ha consentito di identificare 95.164 persone sospette, di cui 16.701 stranieri e 10.848 minorenni, soprattutto in aree di spaccio o di “mala-movida”, su un migliaio delle quali sono in corso di valutazione eventuali provvedimenti amministrativi di prevenzione.

In tutta Italia 384 arresti

Ancora: arrestare 384 soggetti, di cui 166 stranieri e sei minorenni, e indagarne in stato di libertà 655, di cui 256 stranieri e 39 minorenni, soprattutto per reati contro la persona e il patrimonio nonché per spaccio di sostanze stupefacenti e porto illegale di armi; sequestrare 35 chili di cocaina, 1.370 di cannabinoidi e uno di eroina; sequestrare 41 armi da fuoco e 80 armi bianche nonché oltre 300 mila euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio.

Sono state anche elevate 565 sanzioni amministrative di diversa natura, la maggior parte delle quali per uso di sostanze stupefacenti e somministrazione illegale di bevande alcoliche. Individuati diversi profili social sui quali sono in corso verifiche sui contenuti, apparentemente riconducibili ai fenomeni criminali in questione, per l’eventuale segnalazione alle competenti autorità giudiziarie ai fini dell’oscuramento.

La stretta contro i cannabis shop

I controlli mirati si sono focalizzati, però su un aspetto: l’applicazione del nuovo quadro normativo introdotto con il decreto “sicurezza”, convertito nella legge numero 80 del 2025, che norma la vendita di prodotti a base di canapa nei cannabis shop. I controlli specifici hanno consentito di: sequestrare cinque cannabis shop, in tre diverse città; arrestare tre soggetti e denunciare in stato di libertà 141, titolari o gestori di cannabis shop; controllare 312 cannabis shop; sequestrare 296 chili di cannabinoidi risultati, dalle prime analisi, avere le caratteristiche di stupefacenti.  

Sono state inoltre effettuate cinque perquisizioni domiciliari: in un caso, è stato tratto in arresto un cittadino italiano già noto alle forze dell’ordine. È stato trovato in possesso di circa 65 grammi di cocaina. Ancora: sono state segnalate amministrativamente cinque persone, colte con piccoli quantitativi di sostanza stupefacente destinata all’uso personale.

Rimani aggiornato sulle notizie dalla tua provincia iscrivendoti al nostro canale whatsapp: clicca qui

Seguici gratuitamente anche sul canale Facebook: https://m.me/j/Abampv2kioahdYYR/