di
Mattia Aimola
Elisabetta Galeano era sul volo Ryanair: «Non hanno previsto collegamenti con pullman». I passeggeri restano soli nel cuore della notte a improvvisarsi agenti di viaggio
«Ci ho messo 20 ore da Torino a Brindisi ed ero in aereo». A raccontarlo è Elisabetta Galeano, money coach torinese di origine pugliese, ancora incredula per quanto accaduto giovedì sera. Un viaggio che doveva durare poco più di un’ora e mezza si è trasformato in un incubo a tappe.
La causa? La nebbia, una coltre impenetrabile che ha avvolto tutta la costa adriatica, da Pescara a Brindisi. Molti voli vengono cancellati. Quello di Elisabetta no: prima ritardato, poi finalmente decollato. Ma la speranza dura poco.
I bagagli dopo 2 ore
«Dopo circa un’ora di volo il pilota ci ha comunicato che non era possibile atterrare: visibilità ridotta a 50 metri. Destinazione? Roma Fiumicino». Un’altra ora di volo e l’atterraggio nella capitale arriva all’una e mezza di notte.
Da lì, il caos. «Tutto rallenta. I bagagli arrivano dopo le 2. In aeroporto c’è un solo addetto Ryanair. Ci dicono che stanno organizzando un pullman per Brindisi, poi alle 3 arriva un messaggio secco: non c’è nulla». Fine dell’assistenza. Fine delle certezze.
Pochi treni
I passeggeri restano soli, nel cuore della notte, a improvvisarsi agenti di viaggio. «Non ho dormito. Ho controllato tutti i voli del mattino per la Puglia: pieni. I treni? Quasi tutti esauriti». Alla fine, la soluzione di fortuna: pullman per Roma Termini, poi un Intercity per Taranto, dove ad attenderla ci sono i familiari.
Il bilancio è surreale: «Sono uscita di casa a Torino giovedì alle 18 e sono arrivata a Brindisi alle 14 del giorno dopo. Venti ore per tornare a casa. Ed ero partita in aereo. È assurdo».
Vai a tutte le notizie di Torino
Iscriviti alla newsletter di Corriere Torino
20 dicembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA