2025-12-20 18:36:21
Sette agenti feriti negli scontri

Parla di sette agenti di polizia feriti il primo bilancio dopo gli scontri avvenuti a Torino tra le forze dell’ordine e i manifestanti per il corteo contro lo sgombero del centro sociale Askatasuna. A quanto si apprende dalla questura torinese i feriti, poliziotti dei reparti mobili, sono stati colpiti da oggetti contundenti.

2025-12-20 18:25:55
Concluso il corteo

Dopo i disordini, si e’ conclusa sul sagrato della chiesa Gran Madre, nell’omonima piazza del centro torinese, la manifestazione di protesta contro lo sgombero del centro sociale Askatasuna. E mentre sui muri dei palazzi che circondano la piazza sono state proiettate frasi a difesa del centro sociale, contro Giorgia Meloni, la polizia e il sindaco Lo Russo, dal microfono gli attivisti hanno rilanciato i prossimi appuntamenti, la sera di Capodanno, e poi il 17 gennaio per un’assemblea cittadina in preparazione della manifestazione nazionale fissata per il 31 gennaio. “Askatasuna e’ un progetto e con la grande manifestazione di oggi lo abbiamo dimostrato. Proveranno ad attaccarci, ad arrestarci e a criminalizzarci, ma non facciamo passi indietro perche’ abbiamo deciso di riscrivere la storia – hanno detto dal microfono – la sera di Capodanno saremo ancora in queste strade a far capire che quella sarà l’inaugurazione di un anno di lotta e chi ci ha mandato fuori si pentirà perché ci troverà ovunque” “La nostra storia non è finita con uno sgombero e se il ministro Piantedosi pensa di aver ottenuto una vittoria, si sbaglia di grosso – hanno aggiunto – abbiamo fatto una scelta coraggiosa, di non delegare a quattro politici le decisioni sul nostro futuro ed ora ci fanno pagare questa scelta. Chi alza la testa fa paura, ma noi non abbiamo paura di fare paura. È il momento di costruire il contropotere, di costruire la nostra alternativa”.

2025-12-20 17:34:07
Zangrillo: non riuscirete a portare terrore come tanti anni fa

«Eccola la vostra democrazia, la vostra maledetta violenza, la barbarica voglia di sfasciare la nostra benedetta democrazia. Fate cose schifose e c’è chi continua non solo a giustificare tutto questo, ma anche a esaltarlo. Non ci fate paura, ma solo tristezza». Così Paolo Zangrillo, ministro della pubblica amministrazione, sugli scontri di oggi a Torino nel corso della manifestazione pro Askatasuna. «Siete gli stessi – ha dichiarato – che non molti decenni fa portarono il terrore nelle nostre strade, ma stavolta fidatevi, non ci riuscirete. Siete gli stessi, voi di Askatasuna, avete le stesse facce da figli di papà, buona razza non mente. Avete gli stessi occhi cattivi. E guardate negli occhi quella brava gente, ragazze e ragazzi delle Forze dell’Ordine che cadono feriti, che rischiano la vita per le vostre schifose fantasie rivoluzionarie. La Democrazia, chi governa, Forza Italia e io stiamo con le Forze dell’Ordine. I torinesi stanno con lo Stato non con l’antiStato. Ascoltate, tra una vostra schifezza e l’altra, cosa dice e scrive la brava gente di voi».

2025-12-20 17:28:04
Il corteo di Torino riprende la sua marcia dopo gli scontri

Dopo gli scontri che sono durati oltre una mezz’ora è tornata la calma a Torino.

Nelle vie adiacenti a Corso Regina dove si sono verificati i disordini il corteo si è ricompattato e sta riprendendo la sua marcia. Lungo il percorso degli scontri cartelloni e pali della segnaletica stradale sono stati divelti. 

2025-12-20 17:03:05
A Torino cassonetti in fiamme usati come barricate

 A Torino manifestanti hanno dato alle fiammo alcuni cassonetti che poco prima avevano posto come barricata in Corso Regina Margherita per tentare di rallentare le cariche. Un gruppo di antagonisti ha lanciato fuochi d’artificio contro le forze dell’ordine. Anche grossi sassi sono stati lanciati in direzione dei reparti mobili della polizia che hanno risposto ancora con lacrimogeni.

2025-12-20 16:41:41
Lancio bombe carta dei manifestanti

Durante gli scontri i manifestanti hanno lanciato bombe carta per cercare di sfondare il cordone delle forze dell’ordine posto a 500 metri dalla palazzina che era occupata da Askatasuna.

2025-12-20 16:36:51
Scontri tra antogonisti e forze dell’ordine: idranti e lacrimogeni

Scontri a Torino tra antagonisti e forze dell’ordine durate il corteo dopo lo sgombero di Askatasuna. Un gruppo di persone incappucciate in testa alla manifestazione ha cercato di sfondare il cordone della polizia lanciando bottiglie e oggetti. Le forze dell’ordine hanno risposto con idranti e lacrimogeni. Ci sono state cariche con manganellate da un lato e bastonate da parte dei manifestanti.

2025-12-20 16:12:06
Partito il corteo: oltre 2mila in piazza

«Andiamo avanti fino alla vittoria sempre dalla parte dell’Askatasuna». «È il momento di mandare un segnale chiaro a questo governo militare che ha paura di noi» Con queste parole dette al microfono é iniziato il corteo contro lo sgombero del centro sociale Askatasuna. Oltre duemila persone sono partite da Palazzo Nuovo sede storica delle facoltà umanistiche al grido «Askatasuna vuol dire libertà, nessuno ci fermerà” e «guai a chi ci tocca». Presenti molti giovani e famiglie, residenti nel quartiere Vanchiglia e bambini con uno striscione con le impronte delle loro mani. Delegazioni sono arrivate da altre città, come Milano, Genova e dal Nord Est. Numerose le bandiere No Tav, della Palestina. In corteo anche la capogruppo Consiglio Regionale di Avs Alice Ravinale. Prima della partenza ci sono stati vari interventi al microfono, tra cui un rappresentante dei genitori del Comitato di quartiere Vanchiglia che ha ricordato come per l’operazione tra scuole sono state chiuse. L’intenzione dei manifestanti è di arrivare in zona Vanchiglia.

Torino blindata per il corteo di Askatasuna dopo lo sgombero dello storico centro sociale. In città a poche ore dalla manifestazione da bollino rosso compaiono scritte contro l’assessore regionale Marrone di Fratelli d’Italia, ‘Datte fuoco’. 

Il ministro della Pubblica amministrazione Zangrillo bolla l’ex occupazione come ‘centro di eversione’ e il ministro Tajani, oggi a Torino, definisce i manifestanti che i giorni scorsi hanno dato vita a scontri con le forze dell’odine «violenti figli di papà che se la prendono con i figli del popolo».


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