Damiano Caruso è pronto per la sua stagione numero 18 da professionista. Il siciliano si sta preparando, insieme ai compagni della Bahrain Victorious, per l’annata 2026 in Spagna, dove sta sostenendo quello che sarà l’ultimo raduno pre-stagionale della sua lunghissima carriera. A scanso di nuove sorprese, infatti, Caruso ha definito quella che sta per iniziare come l’ultima stagione del suo percorso agonistico, dopo aver deciso di prolungare la sua permanenza in gruppo a seguito del brillante Giro d’Italia 2025 portato a termine. Il quinto posto della passata Corsa Rosa ha rappresentato infatti la dimostrazione che il siciliano sa ancora essere competitivo ad alto livello.
“L’anno scorso ho avuto una bella stagione, mi sono divertito e ho sentito ancora il piacere di stare in bicicletta e di fare il mio lavoro – le parole di Caruso in un’intervista concessa a CyclingUptoDate – Così, la squadra mi ha chiesto di fare una stagione in più, cosa che hanno fatto anche i miei stessi compagni. In quel momento, avevo una spinta motivazionale molto forte e ho preso la decisione di continuare perché mi sembrava la scelta giusta. E anche oggi sento che è stata una decisione giusta. Non voglio mettere fine alla carriera avendo rimpianti”.
Caruso sottolinea il rapporto solido che si è costruito con Antonio Tiberi, compagno di squadra in Bahrain Victorious: “Siamo amici anche giù dalla bicicletta – racconta il siciliano – Non è solo un collega, ma anche un amico. Quando gli ho detto che avrei fatto una stagione in più, lui era molto felice. È una cosa che mi ha reso orgoglioso, perché mi sono detto che probabilmente quello che stavo facendo con lui fosse una cosa positiva”.
Tiberi che, per il Giro 2025, era il capitano della Bahrain Victorious, ruolo che però è poi passato sulle spalle di Caruso: “A essere onesto, il mio stesso rendimento mi aveva sorpreso – l’analisi del 38enne ragusano – Mi aspetto di essere competitivo, ma non così tanto. All’inizio non avevo proprio in testa l’idea di fare classifica, ma a volte devi prenderti delle responsabilità in più, soprattutto quando quello che è il tuo capitano non può più fare la corsa”.
La coppia Caruso-Tiberi, però, non tornerà in azione sulle strade del Giro 2026, dato che il laziale farà direttamente rotta sul Tour de France 2026. Caruso, invece, ha la Corsa Rosa nella sua agenda, con l’idea di partenza di presentarsi poi anche al Tour, a sostegno del giovane capitano: “Potrebbe essere fattibile, sì – le parole di Caruso – Però a dicembre è facile fare una lista delle corse a cui vorresti poi andare. Prima di tutto dovremo vedere come starò, sia dal punto di vista fisico che mentale. Per adesso, comunque, Giro d’Italia e Tour de France sono nel mio piano stagionale”.
Il Giro sarà peraltro il numero 9 della carriera del siciliano, che nel 2021 accarezzò l’idea di mettere le mani sul Trofeo senza Fine. Quell’anno, infatti, Caruso chiuse secondo, con un ritardo finale di 1’29” da Egan Bernal: “Il livello in generale, da allora, si è alzato moltissimo – il pensiero del corridore italiano – Per come sto ora, probabilmente, quel Giro lo avrei vinto. Penso che nel 2025 io sia andato più forte anche perché sapevo di non avere niente da perdere. Mi dicevo ogni giorno che se gli altri uomini di classifica mi avessero staccato, sarebbe stato normale. Quindi, era come se fossi pronto al fatto che le cose potessero andare male”.
E invece… “Invece non ho avuto problemi – chiude Caruso – E ho avuto la dimostrazione che, in una corsa di resistenza come è un Grande Giro, sono ancora bravo. Non sono esplosivo, non sono il miglior scalatore, non sono il miglior discesista, non sono quello che va più forte a cronometro, ma me la cavo in tutti i fondamentali di questo lavoro. Quindi, alla fine, le cose funzionano”.
