di
Alessandro Vinci

Lo ha stimato Facile.it sulla base dell’andamento degli indici Psv e Pun e delle previsioni dell’European Energy Exchange. Come essere certi di approfittarne

Anno nuovo, bolletta nuova. O meglio: più economica, a dispetto di un carovita che sembra(va) quasi non conoscere eccezioni. Facendo riferimento ai consumi di una famiglia tipo – 2.700 kWh per l’elettricità e 1.400 smc per il gas –, infatti, nel 2026 «la spesa complessiva dovrebbe fermarsi a 2.236 euro rispetto ai 2.450 euro del 2025»: -9%, per un risparmio in valori assoluti di oltre 200 euro. Lo ha reso noto martedì Facile.it prendendo in considerazione l’andamento degli indici Psv e Pun nel 2025 e le previsioni dell’European Energy Exchange per i prossimi dodici mesi («a parità di consumi e altre condizioni economiche che gravano in bolletta»).

Giù soprattutto il gas

Più nel dettaglio il Pun, ossia l’indicatore del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica, ci si attende che scenda del 4% (da un valore medio di 0,1158 a 0,1107 €/kWh), mentre il Psv, cioè il punto di riferimento per determinare il prezzo del gas naturale all’ingrosso, perfino del 28% (da 0,4119 a 0,3087 €/smc). Di conseguenza – si apprende – la diminuzione più consistente riguarderà proprio la bolletta del gas, «che passerà dai 1.691 euro del 2025 ai 1.493 euro del 2026»: -12%. Quella della luce, invece, «scenderà a 743»: -2%. Nel complesso, «prezzi ormai lontani dai picchi degli anni precedenti», citando il presidente di Assium Federico Bevilacqua.



















































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I valori da considerare

Come evidenziano gli autori del report, va tuttavia da sé che a godere in automatico dei suddetti cali «saranno solo i clienti con un contratto di fornitura a prezzo indicizzato», ovvero che varia nel tempo sulla base delle oscillazioni degli indici. Chi viceversa ha una tariffa a prezzo bloccato potrà approfittarne per confrontare il proprio piano con quelli di altri fornitori «così da poter cogliere tempestivamente eventuali opportunità di risparmio». Sotto questo profilo, occorrerà focalizzare la propria attenzione essenzialmente su due valori (entrambi consultabili nella bolletta di dettaglio, documento che raccoglie tutte le caratteristiche della propria offerta): la quota fissa, vale a dire l’importo pagato ogni mese indipendentemente dai consumi, e quella legata invece ai consumi stessi, la cui entità varia sulla base dell’energia effettivamente utilizzata.

Questione di abitudini d’uso

A questo punto, secondo quanto spiegava già l’anno scorso proprio Facile.it, «basterà identificare la soluzione più adatta alle vostre esigenze e a tal fine sarà fondamentale considerare quanta energia consumate e quali siano le abitudini d’uso. Ad esempio, per le famiglie numerose che consumano molta energia, il consiglio è di fare particolare attenzione al costo della quota legata ai consumi e prediligere offerte che abbiano un prezzo più basso per questo elemento; se invece i consumi sono contenuti, ad esempio nel caso di un single o di una seconda casa abitata per periodi limitati, è importante mettere sotto la lente d’ingrandimento il prezzo della quota fissa, che potrebbe avere un impatto significativo sul costo totale».

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21 dicembre 2025