Nel 16esimo volo turistico suborbitale di Blue Origin, società di Jeff Bezos, c’era anche l’ingegnera tedesca, rimasta paralizzata dopo un incidente in mountain bike. Il suo sogno era quello di diventare astronauta
Era una ragazza molto sportiva, tra bici e snowboard. Poi, nel 2018, un incidente in mountain bike le ha provocato una lesione al midollo spinale che l’ha costretta in sedia a rotelle. «La mia vita è cambiata tantissimo dopo l’incidente e ho davvero capito quanto il mondo sia ancora ineccassibile». Lei non si è arresa, aveva un sogno: diventare astronauta. Grazie a un ingegnere spaziale che lavorava a SpaceX, oggi in pensione, conosciuto su LinkedIn, ha potuto parzialmente coronarlo. Michaela Benthaus è la prima persona con disabilità ad andare nello spazio (qui la nostra intervista). Era a bordo del 16esimo viaggio turistico suborbitale di Blue Origin, la società fondata da Jeff Bezos. Un’esperienza di dieci minuti di cui è rimasta entusiasta: «Non mi è piaciuto solo il panorama e la microgravità, ma anche il volo. É stato fantastico, ogni fase», ha raccontato appena tornata a terra.
Il viaggio era programmato per il 18 dicembre. Durante il countdown, è stato sospeso dopo che il team di lancio ha riscontrato un problema. Alla fine Michaela Benthaus, insieme al resto dell’equipaggio, è partita il 20 dicembre, nella sera italiana. La navicella Blue Shepard è decollata dalla rampa del Launch Site One, nel West Texas. E, per l’occasione, è stata modificata per essere resa più accessibile per chi deve entrarci in sedia a rotelle. Un ascensore è stato costruito sulla torre di lancio ed è stata aggiunta una panchina all’ingresso della capsula per permettere a chi non può camminare di varcare il portello in autonomia.
Michaela Benthaus è una ingegnera aerospaziale e meccatronica tedesca che lavora per l’Agenzia Spaziale Europea. Prima di questa esperienza, «aveva già partecpato a un volo di ricerca senza gravità nel 2022 e completato una missione analogica da astronauta», si legge nel suo profilo sul sito di Blue Origin. Non ha abbandonato la sua passione per lo sport: continua ad allenarsi in diverse discipline, tra cui il tennis in carrozzina. «Il suo volo è particolarmente significativo, perché dimostra che lo spazio è per tutti. E noi siamo orgogliosi di averla aiutata a coronare il suo sogno», ha dichiarato Phil Joyce, vicepresidente della divisione New Shepard di Blue Origin.
Insieme a lei, hanno partecipato a questo viaggio spaziale turistico Joey Hayde (fisico americano e investitore), Hans Joenigsmann (l’ingegnere aerospaziale che ha lavorato in SpaceX e ha aiutato Michaela Benthaus a mettersi in contatto con Blue Origin), Neal Milch (imprenditore oggi impegnato in una noprofit che si occupa di ricerca biomedica), Adonis Pouroulis (imprenditore e ingegnere specializzato nel settore energetico e di estrazione mineraria) e Jason Stansell (autoproclamatosi «space nerd», possiamo definirlo un appassionato). Non è stato rivelato il costo dell’operazione.

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21 dicembre 2025 ( modifica il 21 dicembre 2025 | 11:32)
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