di
Francesco Sessa

A lanciare il monito è stato il presidente della Federazione internazionale di sci, lo svedese Johan Eliasch, a margine della discesa libera femminile di Coppa del Mondo di sci in Val d’Isere. Il sindaco di Livigno, Remo Galli, si dice tranquillo

Da Livigno spengono subito la fiamma, in un sabato concitato con vista sulle Olimpiadi di Milano-Cortina. Il presidente della Fis (Federazione internazionale di sci), lo svedese Johan Eliasch, aveva lanciato l’allarme a margine della discesa libera femminile di Coppa del Mondo di sci in Val d’Isere: «Il governo italiano e le regioni che organizzano i Giochi hanno ancora molto lavoro da fare e devono accelerare i tempi. Ci sono stati ritardi».

Eliasch, 63 anni, non la tocca piano. Si dice preoccupato, soprattutto per la situazione legata a Livigno, dove sono previste le gare di snowboard e freestyle. «C’è un problema di produzione di neve artificiale: li chiamiamo tre volte al giorno, mattina, mezzogiorno e sera. È inspiegabile. Spero che tutto si risolva. Abbiamo un piano B, un piano C, un piano D… Ma è un peccato trovarci in una situazione in cui non avremmo mai dovuto trovarci». Contesto: grandi quantità di neve artificiale sono necessarie per creare le strutture, i salti e gli altri half-pipe per le gare di olimpiche, oltre che per poter innevare lo snowpark. Il progetto della Simico (Società Infrastrutture Milano-Cortina) prevedeva la realizzazione di un nuovo bacino di accumulo d’acqua (con una capacità di 203.000 metri cubi) e di una stazione di pompaggio. Costo totale stimato di 21,7 milioni di euro, lavori terminati a fine novembre e inaugurazione del bacino di Monte Sponda ai primi di dicembre. Dunque, da dove parte l’allarme? Il sindaco di Livigno, Remo Galli, 47 anni, si dice tranquillo: «Il problema sono state le alte temperature. Ed è stato necessario sostituire una valvola, ma nel rispetto dei tempi».



















































L’ottimismo nasce dal fatto, racconta Galli, che nelle prossime settimane «è previsto un drastico calo delle temperature. Stanno già scendendo, conosco bene Livigno: a gennaio arriveremo a -20/-21 gradi, la produzione di neve artificiale sarà rapidissima». La replica all’allarme della Fis è sicura, salda. Non risultano le tre telefonate al giorno per provare a smuovere una situazione che non desta preoccupazione: in Valtellina non sono preoccupati e confidano nell’abbassamento delle temperature. «Anche perché – prosegue Galli – l’impianto e i cannoni sono in funzione, lavoriamo giorno e notte. Il bacino è stato riempito bene». Livigno, sottolinea il sindaco, «si trova a 1.800 metri di altitudine, non sono affatto preoccupato: avremo tutta la neve necessaria a fare una grande Olimpiade». Bisogna continuare a lavorare e attendere, è questa la replica di Livigno alle accuse dalla Fis. Si freme, in attesa dei Giochi.


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21 dicembre 2025