Firenze, 21 dicembre 2025 – Inaugurata alle Giubbe Rosse la mostra fotografica di Giovanni Fanetti dedicata a San Salvi, lo storico manicomio cittadino, raccontato attraverso immagini realizzate negli anni Settanta e oggi restituite al pubblico in una mostra monografica dal forte impatto umano e civile. A distanza di un anno dall’ultima presenza dell’autore nello storico caffè letterario, Fanetti torna con un lavoro che non si limita alla memoria visiva di un luogo, ma riporta al centro le persone che lo hanno abitato, in un periodo cruciale della storia della psichiatria italiana. L’esposizione è curata da Maria Cristina Galletti e si inserisce nel solco di una riflessione profonda sul significato dello sguardo e della fotografia come strumento di restituzione di dignità. Le immagini di San Salvi raccontano con rispetto e partecipazione volti, gesti e presenze segnate dall’istituzione manicomiale, restituendo loro una dimensione di umanità spesso rimossa o dimenticata. A sottolineare il senso del lavoro è stato Jacopo Chiostri, che ha presentato la mostra con parole che ne chiariscono la cifra etica e narrativa: “A distanza di un anno, Giovanni Fanetti è tornato alle Giubbe Rosse con le sue immagini anni ’70 di San Salvi, il manicomio di Firenze, una mostra monografica, curata dalla sua compagna Maria Cristina Galletti, nella quale è possibile cogliere tutta la profonda umanità di un fotografo il quale, a differenza di tanti altri nomi anche più illustri, non si è avvicinato ai ‘matti’ per impadronirsi della ‘fotogenicità’ del diverso, ma per, con molto amore, restituire loro almeno una piccola parte di quella identità e di quella dignità rimasta al di là dei confini del manicomio.” La mostra si presenta così come un momento di riflessione che va oltre l’ambito artistico, toccando temi di grande rilevanza sociale e storica, dalla memoria delle istituzioni totali al diritto alla dignità delle persone fragili.