Per decenni il Messico è stato il corridoio obbligato verso il “sogno americano”: una terra di passaggio, spesso ostile, da attraversare il più in fretta possibile per raggiungere gli Stati Uniti. Oggi quella geografia mentale si sta ribaltando. Sempre più migranti fermano il viaggio a sud del Rio Bravo e iniziano a immaginare il proprio futuro non oltre il confine, ma in Messico.