di
Giuseppe Sarcina e Federico Thoman
Tutti gli ultimi report mostrano come Mosca non intenda fermarsi. Ma la direttrice nazionale Gabbard contrattacca: «Guerrafondai, vogliono sabotare il presidente»
Da un lato la diplomazia, dall’altro l’intelligence. I report di quella americana continuerebbero a insistere sul fatto che il presidente russo Vladimir Putin non abbia per nulla abbandonato l’idea di conquistare tutta l’Ucraina e di rivendicare territori europei che in passato appartennero all’Unione Sovietica, anche di Paesi oggi membri della Nato. A riferirlo l’agenzia di stampa Reuters, che ha parlato con «sei fonti» a conoscenza della materia che offrono un ritratto della situazione profondamente diverso da quello sbandierato dal presidente americano Donald Trump e dai suoi negoziatori di fiducia con i russi, Steve Witkoff e Jared Kushner, secondo i quali il leader del Cremlino vorrebbe porre fine al conflitto da lui iniziato quasi quattro anni fa invadendo l’Ucraina.
Le mire su Estonia, Lettonia e Lituania
I report dell’intelligence americana — il più recente è di settembre — smentirebbero anche il fatto che, come Putin invece ultimamente ha voluto spesso ribadire, Mosca non sarebbe una minaccia per l’Europa. I primi nel mirino sarebbero i Paesi baltici: Estonia, Lettonia e Lituania.
Secondo quanto affermato da Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence ucraina, Putin starebbe addirittura accelerando sui tempi: «Secondo il piano originario, la Federazione Russa doveva essere pronta ad agire nel 2030. Ora i piani sono stati aggiustati e rivisti nella direzione di ridurre le scadenze per il 2027». A motivare il Cremlino, sostiene l’uomo a capo delle spie di Kiev, la percezione che la Russia sia un impero che può esistere solo attraverso la costante espansione della sua sfera d’influenza.
La dura replica di Tulsi Gabbard
Il retroscena rivelato da Reuters non è piaciuto a Tulsi Gabbard, direttrice della National Intelligence statunitense nota per le sue posizioni assai morbide verso Mosca. Su X si è affrettata a smentire: «I guerrafondai del Deep State e i loro media di propaganda stanno di nuovo cercando di sabotare gli sforzi del presidente Trump per portare la pace in Ucraina — e, in effetti, in Europa — sostenendo falsamente che la “comunità di intelligence statunitense” concorda e sostiene il punto di vista dell’Ue/Nato per cui l’obiettivo della Russia sarebbe invadere/conquistare l’Europa». La chiusa del tweet di Gabbard racconta molto delle tensioni in terra americana ma anche tra le due sponde dell’Atlantico: «La verità è che l’“intelligence statunitense” valuta che la Russia non ha nemmeno la capacità di conquistare e occupare l’Ucraina, figuriamoci “invadere e occupare” l’Europa».
Una nuova fase
Mentre a Miami si è conclusa l’ennesima tornata di colloqui indiretti tra ucraini e russi con la mediazione americana, il possibile incontro tra Emmanuel Macron e Putin segnala come il presidente francese abbia provato a interpretare il timore, misto a frustrazione, diffuso in diverse capitali del Vecchio Continente: un finale di partita devastante per gli ucraini e penalizzante anche per gli europei. Giovedì scorso, a margine del Consiglio europeo, il leader francese aveva detto agli altri capi di Stato e di governo che sarebbe «stato opportuno» riprendere i contatti con il leader russo. L’Eliseo aveva formalizzato l’invito con una nota: «L’invasione dell’Ucraina e l’ostinazione del presidente Putin avevano posto fine a qualsiasi possibilità di dialogo, ora che la prospettiva di un cessate il fuoco e di negoziati di pace sta diventando più chiara, è di nuovo utile parlare con lui».
21 dicembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA