di
Marina Belotti

Leali espulso dopo 3′ per un fallo da ultimo uomo su Maldini, ma l’Atalanta fatica a segnare. Un’incornata di Hien all’ultimo minuto di recupero vale il nono posto

 L’Atalanta vince una gara sporca, ma la più importante per Palladino,
all’ultimo respiro, rischiando anche di perderla. I liguri rimangono subito in
10 per il rosso a Leali, ma quelli in inferiorità numerica sembrano i
nerazzurri, in vacanza premio fino a mercoledì, che sotto porta non incidono. Il Genoa si ferma al palo di Vitinha e ha più di un rimpianto.

I 30mila di Marassi spingono sotto un vento gelido: Palladino arretra De Roon e lancia Musah (Pasalic è in Croazia per la perdita del papà) con Maldini a fare il vice Lookman, mentre De Rossi schiera Ekuban con Vitinha.
I nerazzurri col lutto al braccio (è scomparso anche l’ex Atalanta
Perico) non sfruttano la superiorità. Dopo neanche 3 minuti, sugli sviluppi di un angolo genoano, Maldini in contropiede ruba palla a Norton-Cuffy e si lancia da solo sulla trequarti: Leali lo atterra e viene espulso. 



















































De Rossi fa a meno di Martin ma non della punta e il suo Genoa resta a trazione anteriore: al 17’ Carnesecchi respinge il colpo di testa di Vasquez e i liguri pressano in ripartenza con Vitinha. Nerazzurri intermittenti come le luci natalizie sulla collina di Marassi: Kolasinac impatta male di testa, De Ketelaere di piede. Il Genoa invece attacca organizzato e su spunto dalla destra di Norton-Cuffy, Vitinha prende il legno (1’ st). De Rossi ci crede e lancia Colombo, che di testa fa volare Carnesecchi. Al 94’ però Hien da angolo di Zalewski stacca di testa e insacca su un’uscita a vuoto di Sommariva.

21 dicembre 2025 ( modifica il 21 dicembre 2025 | 23:12)