Una donna uccisa con almeno otto coltellate, la madre della vittima ferita ma non in pericolo di vita e l’assassino morto suicida dopo aver tentato una fuga maldestra. È il terribile bilancio del pomeriggio di terrore che ieri ha fatto scattare l’allarme a Cava de’ Tirreni, popoloso comune a nord di Salerno che aggiunge il suo contributo alla atroce lista di femminicidi registrati quest’anno in Italia.
APPROFONDIMENTI

Il movente, in questa prima fase dell’indagine, resta un mistero perché, riferiscono gli inquirenti che stanno lavorando al caso, non c’era alcuna segnalazione di violenze, non sono stati riportati litigi, non c’era – almeno questo emerge al momento – il solito inaccettabile ritornello legato alla gelosia o a una storia che lei non riusciva a troncare. Diego Di Domenico, sommelier 40enne, avrebbe ucciso la coetanea Anna Tagliaferri in un raptus, questo sembra sia accaduto in una tranquilla domenica pomeriggio terminata nel sangue.
IL RACCONTO
La coppia aveva trascorso serenamente la mattinata a lavorare nella pasticceria della famiglia di lei, l’ennesima vittima di un femminicidio che spegne ogni entusiasmo legato alle feste. Una bottega storica e molto nota a Cava de’ Tirreni, la città dove nel pomeriggio di ieri, intorno alle 15.30, Anna ha esalato l’ultimo respiro. Colpita con almeno otto coltellate dal compagno, col quale viveva nella sua casa da circa un anno, tra la gola, l’addome e la schiena. La madre di lei, Giovanna Venosi, 75 anni, anche lei in casa in quei momenti ha tentato di difenderla. Si è fermata, sotto choc e disperata, solo quando ha capito che la figlia era ormai esanime sul pavimento, in un lago di sangue. Nel frattempo l’assassino ha colpito anche lei alla gola, per fortuna solo di striscio.
Il trambusto ha attirato l’attenzione dei parenti della vittima, che vivono nel palazzo in via Ragone dove si è verificata la tragedia. Quando lo zio della sfortunata imprenditrice è sceso a controllare cosa stesse accadendo ha visto la 75enne che si teneva il collo con uno straccio e la 40enne riversa a terra, ormai priva di vita. A quel punto l’assassino, vistosi scoperto e anche lui in visibile stato di alterazione, ha guadagnato la tromba delle scale. Si è avvicinato alla finestra e l’ha scavalcata per arrivare fino al tetto dello stabile. Poi si è lanciato nel vuoto. È morto sul colpo. I carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore diretti dal tenente colonnello Gianfranco Albanese, cui la Procura di Nocera Inferiore ha delegato le indagini, hanno iniziato subito a lavorare per mettere assieme tutti gli elementi del fatto di sangue e chiarire la dinamica dell’accaduto.
Il principale contributo sarà fornito proprio dalla madre della vittima, unica testimone oculare del femminicidio. La donna si trova ricoverata, in osservazione, all’ospedale di Cava de’ Tirreni dove è stata anche medicata per le ferite riportate. I carabinieri la sentiranno nelle prossime ore, non appena sarà nelle condizioni di essere ascoltata e di raccontare quanto è accaduto nel pomeriggio che le ha strappato per sempre la figlia. Al momento, ciò che i carabinieri stanno verificando, è se effettivamente l’assassino fosse affetto da problemi depressivi e se, come qualcuno ha riferito, da poco avesse sospeso le terapie. A coordinare le indagini, per la Procura di Nocera Inferiore, è il pubblico ministero Marco Fiorillo che potrebbe disporre lo svolgimento dell’autopsia sulla salma della 40enne. Non tanto per chiarire quali siano le cause della morte quanto per stabilire con quanta violenza Di Domenico si sia avventato sulla vittima. Da un primo esame esterno, i fendenti – sferrati tra addome, schiena e gola, elemento che suggerisce che Anna abbia guardato in faccia il suo assassino mentre la ammazzava – sarebbero almeno otto. Ma non è escluso che possano essere di più. In via Ragone, ieri pomeriggio, è calato il silenzio. Nelle aree comuni del palazzo si sentivano solo i passi dei carabinieri che hanno svolto rilievi fino a tarda sera e il suono dell’otturatore delle macchine fotografiche che immortalavano la scena del delitto. All’esterno dello stabile una folla radunata, ancora incredula per quanto era appena accaduto, in lacrime. Anna e la sua famiglia sono infatti molto conosciuti a Cava de’ Tirreni, dove gestiscono una nota pasticceria. Nel giorno dei funerali della donna sarà proclamato il lutto cittadino.