Influenza e Covid, sale la curva epidemica: oltre 60 mila campani sono a letto con febbre alta e tosse, quasi tutti non vaccinati. Nell’ultima settimana la Campania è entrata nella finestra di media intensità epidemica. A colpire è soprattutto la variante A ma solo almeno altri due i virus che circolano in questo periodo: quello del Covid e il respiratorio sinciziale mentre la temuta variante K (superinfluenza) si sta affacciando in questi giorni sulle imminenti feste natalizie in cui le occasioni di nuovi contagi preludono al picco atteso per inizio gennaio. I sintomi sono quelli classici dell’influenza: febbre alta, talvolta improvvisa, marcata stanchezza, forti dolori muscolari, brividi e mal di gola. Nei bambini possono comparire anche disturbi gastrointestinali come vomito e diarrea.
APPROFONDIMENTI
I bambini
«I bambini da 0 a 4-6 anni sono quelli che sopportano la maggiore incidenza dell’influenza in questo periodo di innalzamento dei casi – avverte Vincenzo Tipo, primario del pronto soccorso del Santobono – bambini che inevitabilmente, durante le ormai imminenti festività, incontreranno i nonni. Bisogna fare molta attenzione perché quest’anno l’influenza si presenta con caratteristiche talvolta più virulente e a pagarne le spese sono proprio i bambini molto piccoli o i grandi anziani. Per chi non l’avesse ancora fatto, occorre vaccinarsi. L’unica nota positiva è che le bronchioliti da virus respiratorio sinciziale sono diventate sporadiche».
Gli adulti
«Per l’influenza sono in crescita anche le ospedalizzazioni – aggiunge Giuseppe Fiorentino, pneumologo primario dell’Azienda dei Colli (Monaldi, Cotugno, Cto) non tutte appropriate ma alcune necessarie per complicanze bronco respiratorie in soggetti fragili con immunità compromessa in cui si associano altre patologie croniche concomitanti (immunipatie, broncopatie, diabete, ipertensione ecc.). È possibile praticare un tampone del costo di pochi euro in farmacia che individua sia il virus del Covid sia quello dell’influenza. In alcuni casi è necessario fare esami almeno con un prelievo di sangue. L’influenza è in rapida crescita soprattutto nei soggetti non vaccinati – conferma Pina Tommasielli, medico di famiglia con studio nella popolosa zona di Soccavo – e colpisce tutte le età. I dati regionali, in particolare a Napoli, ci dicono che la profilassi è stata superiore a quella dello scorso anno. L’influenza, soprattutto in soggetti fragili, non va sottovalutata per le possibili complicazioni bronco respiratorie. I soggetti più ospedalizzati sono gli over 65enni. «Stiamo assistendo a una classica tripla circolazione virale (influenza, virus respiratorio sinciziale e Sars-CoV-2) – avverte Ivan Gentile ordinario di Malattie infettive dell’Università Federico II – ma soprattutto l’influenza sta causando numeri molto elevati di casi. Un ruolo importante lo sta giocando la diffusione del sottotipo K del virus influenzale A/H3N2, variante che presenta diverse mutazioni rispetto ai ceppi circolati in passato e che per questo elude, almeno in parte, l’immunità pregressa, con il rischio di un picco più elevato di infezioni. L’influenza non è una malattia banale. Ogni anno, a livello globale, si stimano centinaia di migliaia di decessi correlati all’influenza nonostante la disponibilità di vaccini e antivirali specifici». I soggetti più vulnerabili restano gli anziani sopra i 65 anni, i bambini molto piccoli, le donne in gravidanza e le persone con patologie croniche in cui il beneficio della vaccinazione va ben oltre la sola prevenzione: «Esistono solide evidenze che dimostrano una riduzione delle recidive cardiovascolari nei pazienti con pregresso infarto o scompenso cardiaco che si vaccinano per influenza». Che fare, dunque se ci ammaliamo? «Innanzitutto evitare l’antibiotico fai da te. È una malattia virale e gli antibiotici sono quasi sempre totalmente inutili, anzi possono determinare eventi avversi e aumentare la circolazione di ceppi resistenti». Nella maggior parte dei pazienti l’influenza decorre in forma lieve e può essere gestita con farmaci sintomatici. «Dobbiamo preoccuparci in caso di comparsa di affanno o sintomi neurologici o persistenza della sintomatologia per molti giorni ed anche di un periodo di peggioramento dopo un miglioramento. Gli antivirali specifici possono essere utilizzati dietro prescrizione e consiglio del medico».
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