di
Dimitri Canello

L’episodio sulle strade della Val D’Adige in provincia di Verona ha coinvolto la Sc Padovani Polo Cherry Bank, storica formazione padovana impegnata nel training camp pre-natalizio. «Tutti i ragazzi stanno bene ma è vicenda terribile»

Due colpi di pistola, ancora da chiarire se a salve o meno (più probabile la prima ipotesi ma serviranno accertamenti), esplosi contro un gruppo di giovani ciclisti in allenamento: è questo il fatto gravissimo che scuote il mondo dello sport e che, solo per una fortunata coincidenza, non ha avuto conseguenze drammatiche. L’episodio è avvenuto nella tarda mattinata di oggi in Val d’Adige, in provincia di Verona e ha coinvolto la Sc Padovani Polo Cherry Bank, storica formazione padovana impegnata nel training camp pre-natalizio.

A ricostruire quanto accaduto è stata la stessa società, che ha affidato a un comunicato e ai propri canali social il racconto di una mattinata iniziata come tante altre e finita nello shock. Il gruppo, diretto dai direttori sportivi Dimitri Konychev, Matteo Paiola, Franco Lampugnani e Biagio Conte, stava svolgendo una sessione di allenamento su strada lungo la SS12, nei pressi di Dolcè. Il programma prevedeva il lavoro in doppia fila: la rosa era stata divisa in due gruppi da sette atleti, seguiti a breve distanza da tre ammiraglie.

La berlina di colore scuro

Durante una fase di trasferimento, con una delle vetture di supporto che aveva allungato per attendere i corridori al punto di inversione, una berlina di colore scuro si è affiancata improvvisamente ai ciclisti. Il conducente ha abbassato il finestrino e ha sparato due colpi di pistola in direzione degli atleti. I ragazzi, colti di sorpresa, hanno avuto appena il tempo di abbassarsi per lo spavento; subito dopo l’auto si è dileguata, senza lasciare tracce.




















































«Vicenda terribile»

Rientrata al quartier generale del Veronello Resort, la società ha raccolto testimonianze e immagini dell’accaduto per formalizzare una denuncia alle autorità. «Siamo sollevati che tutti i ragazzi siano sani e salvi – ha dichiarato il presidente Galdino Peruzzo –. È una vicenda terribile che speriamo non si ripeta mai più. La strada è la palestra dei nostri atleti e adottiamo ogni misura possibile per garantire la loro sicurezza, ma davanti alla follia di certi individui diventa difficile difendersi». 


Vai a tutte le notizie di Verona

Iscriviti alla newsletter del Corriere del Veneto

21 dicembre 2025 ( modifica il 21 dicembre 2025 | 22:03)