di
Pierpaolo Lio
Chi bussa alla porta degli anziani, nelle ultime settimane, ha spesso il volto più «rassicurante» di una donna. Che si presenta come perito assicuratore e si propone di valutare gioielli per assicurarli contro eventuali furti
Il nuovo trend ha il volto più «rassicurante» di una donna. Che si presenta alla porta di casa della vittima qualificandosi come perito assicuratore. È la novità registrata nelle ultime settimane nelle strade di Milano e provincia. La (finta) specialista si propone di valutare gioielli e monili per assicurarli contro eventuali furti. Oppure — è l’altra versione — per controllare che quegli oggetti di valore non facciano parte del bottino di una rapina. Il finale è comunque sempre lo stesso: nel giro di una manciata di minuti sparisce l’estranea, e con lei anche i preziosi.
Sempre più spesso le truffe agli anziani hanno un volto al femminile. È di frequente donna, ad esempio, anche la complice che si presenta a raccogliere i frutti della telefonata fatta in precedenza dal truffatore per avvisare la vittima che un parente ha urgente bisogno di soldi. L’allarme può variare: suo figlio/nipote è in carcere, o ha fatto un incidente, ad ogni modo ha bisogno di denaro, per la «cauzione», per l’avvocato o per le spese mediche. L’obiettivo è mandare in tilt l’anziano. Che s’affannerà a raggranellare tutto quel che ha, pur di correre in soccorso del parente in difficoltà. E senza farsi troppe domande lo consegnerà alla persona incaricata di passare all’incasso.
Cambiano i travestimenti, si alternano le «batterie» di truffatori — che siano della zona, o in arrivo da fuori, che siano professionisti di lunga data, o improvvisati del «mestiere» — ma il canovaccio resta identico. Che a essere finto sia la perita, il carabiniere, il poliziotto, il tecnico del gas e dell’acqua (che deve verificare una perdita e suggerisce di mettere al sicuro i preziosi da eventuali danneggiamenti), chi bussa imbastisce sempre una scusa ben rodata con l’unico obiettivo di far tirar fuori alle vittime soldi e ori da arraffare.
In una città che vede moltiplicarsi gli anziani che vivono soli, in quartieri sempre più distratti e con pochi legami, il fenomeno continua a garantire un ampio bacino di potenziali vittime. Nonostante gli sforzi di poliziotti, carabinieri e vigili (veri), impegnati da anni a contrastare i truffatori, e al tempo stesso a mettere in guardia i più fragili con campagne di prevenzione, incontri nei quartieri e decaloghi anti truffa.
Ma la fregatura può anche essere anonima e a distanza. È il caso del (finto) bancario che chiama per segnalare che il conto è stato clonato. E invita a spostare il denaro su un conto sicuro, da dove sparirà tutto. C’è infine il mondo del «virtuale», che amplia in una volta sola sia le possibilità di raggiro (messe in atto anche da bande con base all’estero), sia l’età delle vittime.
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22 dicembre 2025
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