Uno, due, tre. È iniziata nel migliore dei modi l’avventura in Serie A per coach Peppe Poeta che da quando ha ufficialmente preso in mano l’Olimpia Milano ha fatto percorso netto in campionato. Il giorno della sua presentazione, con un’Armani un po’ zoppicante in Italia, stanca dalle fatiche dell’Eurolega e già dai “mille” infortuni, aveva subito manifestato del senso di urgenza per migliorare la classifica e non doversi trovare all’ultimo a gestire la qualificazione per la Coppa Italia. Una situazione simile a quella dell’anno passato, già risolta 12 mesi fa, ma per niente scontata. Invece è arrivato un tre su tre che ha messo a posto la classifica e messo quasi nel cassetto la qualificazione alla Final Eight visto che ora è a +4 sulla 9^ a tre giornate dal termine.
Trento e Bologna in casa, Cantù in trasferta, tutte partite vinte in volata dai biancorossi, lottando sino all’ultimo possesso, ma dimostrando carattere di ferro. Quel che non piaceva dell’Olimpia era quella che sensazione che talvolta non fosse così importante vincere in Italia, al netto, ovviamente, di un’Eurolega che stritola fisicamente. L’anno scorso, questo, però, è costato l’accoppiamento in semifinale con Bologna e l’Olimpia questo errore non lo vuole più ripetere e tornare al livello delle stagioni precedenti ancora quando infilava primi e secondi posti.
Le sconfitte arriveranno, Poeta le dovrà gestire, ma è chiaro che uno degli obiettivi di quest’anno dell’Olimpia è quello di tornare a vincere lo scudetto e allora tutte le sfide contano. Anche per questo con Cantù, pur stremata da una incredibile serie di 5 partite in 9 giorni, l’Olimpia ha giocato per vincere senza esperimenti strani nelle rotazioni, ma puntando forte su coloro che in questo momento sembrano essere i trascinatori come Brooks, Ellis, Nebo e Shields. “È stata una vittoria importante – commenta proprio coach Poeta – avevamo il serbatoio delle energie ridotto a zero, ma abbiamo giocato un’ottima gara in attacco. Ci è mancato un po’ di cinismo: quando abbiamo preso dei vantaggi importanti avremmo dovuto essere più spietati e chiuderla, ma non era per nulla facile”.
Ora l’Olimpia riparte per l’Eurolega con l’esotica trasferta di Dubai: i biancorossi faranno sette ore di volo per arrivare negli Emirati Arabi dove domani alle 17 saranno in campo per giocare nell’arena da 17.000 posti (ma circa 5.000 spettatori di media) ritrovando anche l’ex milanese Audi Abass. Sarà l’ultima partita prima di Natale, una sfida da vincere per rimanere agganciati al treno dei play-in e non farsi raggiungere proprio dagli arabi in classifica.