di
Andrea Laffranchi

È uscito il brano «Clarity» ed è in arrivo uno spettacolo a teatro dedicato al sassofonista anni 60-70

Ci voleva una donna per recuperare la musica di Fausto Papetti, il sassofonista che negli anni ’70 divenne popolare per le riletture di classici e colonne sonore in versione lounge ante litteram e per le copertine sexy.
«Era un tempo in cui ci si scandalizzava per una minigonna, ma anche di donne strumentalizzate…», sottolinea Vanessa Calderisi. Pugliese, classe 1990, è pronta per portare a teatro Sax d’amore, omaggio, fra racconto e musica, a Fausto Papetti. Aggiunge: «Lui interpretava col sax, come Mina con la voce. Era riconoscibile anche senza guardare le copertine e le sue melodie spesso erano meglio di quelle originali».

Calderisi, diploma al Conservatorio, insegnante in un liceo musicale, non si limita alle cover. Il suo ultimo brano si chiama «Clarity»: «È una melodia che esprime il contrasto fra l’amore per la propria terra e la consapevolezza dell’impossibilità di poterci rimanere». Tema che vive in prima persona. «Vengo dal Gargano, una zona che soffre di collegamenti scarsi per problemi che derivano anche dalla sua bellezza geografica». 



















































Il sax ha iniziato a suonarlo prestissimo: «Avevo 8-9 anni e mi sono innamorata dello strumento grazie al cartone animato È quasi magia Johnny in cui il sax era protagonista non solo nella sigla. poi ho scoperto Venditti, Vasco, George Michael… Il preferito è John Coltrane che per me batte Charlie Parker: preferisco l’emozione alla tecnica». 

Oggi c’è una riscoperta del sax, vedi Cremonini che si è gettato nello studio; o Olly che lo infila nei brani: «È stato il francese Jimmy Sax a riportare in luce quel suono. È bello ora vedere che molti artisti lo vogliono nei loro dischi e sul palco». A cercare il suo sono stati anche Checco Zalone e Pio e Amedeo (con il secondo ora fa coppia nella vita): «Amo accostare musica e risate. Papà mi ha trasmesso l’amore per la comicità italiana. E Zalone è anche un grande musicista». Strumento quasi sempre maschile…. «È stata un’arma a doppio taglio: vengo da un paesino e un po’ di commenti maschilisti li ho sentiti, ma essere donna è stato un valore aggiunto».

22 dicembre 2025 ( modifica il 22 dicembre 2025 | 09:43)