“A Bologna ho vinto anche grazie al supporto di Sinner e Musetti”. Ospite di Fabio Fazio a ‘Che Tempo Che Fa’ assieme al capitano Filippo Volandri, Flavio Cobolli, protagonista della conquista della terza Coppa Davis azzurra, rivela che si è sentito spinto verso il successo anche dall’incitamento dei compagni di squadra non presenti alla finale. “Pur non essendoci fisicamente, ci hanno sostenuto, ci hanno dato una grossa mano fornendoci consigli”, rivela il tennista romano.
Scoprendo Cobolli: calcio, amici, pesca e spaghettate
23 Novembre 2025
Cobolli e il tie break con Bergs
Cobolli è tornato poi sulla spettacolare vittoria contro Bergs in quel tie-break infinito: “A volte bisogna fingere perché è importante quel che vede l’avversario. Quando ti vede giù di morale, è il momento in cui lui sa che può attaccare. Io non mi sono mai mostrato giù e quello è stato il segreto per portarlo a casa”. Infine sulla gioia per il trionfo dice: “È stata un’emozione incredibile. Quando ho tempo apro il telefono e riguardo i momenti della vittoria”.
Il rapporto con Berrettini e il papà allenatore
Una vittoria conquistata insieme a Berrettini con cui ha un legame speciale: “Con Matteo siamo cresciuti insieme, mio papà era il suo allenatore. Per me è come un fratello maggiore, ho sempre potuto contare su di lui”. E a proposito del papà Stefano, anche suo allenatore, Flavio sottolinea: “Litighiamo spesso, purtroppo ha sempre ragione. È un rapporto difficile, ma ci stiamo lavorando”.
“La Roma nel cuore, vado allo stadio con i miei nonni”
Infine, non nasconde il tifo per la Roma: “Quando sono nato papà è venuto in ospedale con la maglia di Francesco Totti. In famiglia siamo romanisti molto particolari, io vado anche allo stadio con i miei nonni”.
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