Bologna, 22 dicembre 2025 – In fondo “è una grande festa di Natale”, dice l’assessore alla Cultura Daniele Del Pozzo nei minuti che precedono l’accensione dei megaliti in piazza. E l’impressione è proprio quella, perché l’installazione donata da Bologna Festival e Illumia è stata l’occasione per i cittadini di ritrovarsi insieme, interrompendo per un attimo la frenetica corsa ai regali. Secondo le prime stime, in piazza Maggiore fino a via d’Azeglio e toccando via Indipendenza, si sono riversate circa diecimila persone.
Diecimila persone per l’accensione
Al di là dei numeri, però, conta che tantissimi bolognesi (e non solo) siano venuti apposta per l’occasione. Ci sono famiglie, amici, coppie. Bambini che non vedono l’ora di toccare e abbracciare queste insolite rocce gonfiabili, appoggiando le orecchie per sentire le note che sprigionano. Ma ci sono anche volti noti, come il presidente di Emil Banca Gian Luca Galletti, Lorenzo Sassoli de Bianchi, Danilo Masotti, Vittoria Cappelli.
Il pensiero dei presenti
“Sono emozionata – dice la signora della danza – nel vedere la piazza aperta alla fratellanza e alla pace”. E poi Cecilia Matteucci, che parla di “inaugurazione magnifica” anche per il preludio musicale. Presente in prima fila il fondatore di Illumia Francesco Bernardi e, fra gli altri, Elena Ugolini e Renato Villalta.
La riflessione dell’artista
E intanto è tutto in viavai fra le strettoie create dai megaliti più maestosi, con i colori, ha spiegato l’artista, ispirati alle rocce della sua Australia: il passaggio più suggestivo è proprio quello da cui si intravede palazzo d’Accursio. L’opera è anche un invito alla riflessione su come l’uomo si senta piccolo e ’smisurato’ di fronte alla realtà, come raccontato dal sottotitolo Dismisura, nato da una riflessione del poeta Davide Rondoni.

I megaliti in piazza Maggiore
“Siamo venuti apposta, eravamo molto curiose”, spiegano Teresa e Patrizia. Da Bologna viene anche Alice: “Mi piacciono – spiega – proprio perché sono imponenti, immagino che siano particolarmente belli per i bambini”. Anche Andrea De Bonis e Valentina Pagliardini sono cittadini che non si sono voluti perdere l’inaugurazione. “Da lontano pensavo fossero pietre vere – spiegano – e l’impatto è monumentale. Da vicino forse un po’ di magia si perde”. Un altro gruppo di amici, con tanto di piccolo di sei mesi, parla di opera “vivace e stimolante, dal vivo poi è molto meglio. È suggestivo l’effetto con i colori della piazza”.
Le altre voci dei presenti
“Ci piacciono molto – dicono i bolognesi Armando e Valentina –, siamo venuti qui dopo averli visti sui social. E poi siamo a favore di tutto quello che è arte, soprattutto in Italia dove è spesso bistrattata. E poi, in fondo, parliamo di un’opera temporanea”.

I megaliti in piazza Maggiore
Dopo giorni di dibattito sulle rocce, per molti ribattezzate ’masagni’, “l’installazione – osserva Giovanni – fa parlare di Bologna: è impressionante vedere questa folla che si è incontrata qui. Si scoprono nuovi scorci e si mescolano antico e moderno. Credo che ce ne ricorderemo”. E intanto continua la pioggia di foto e selfie, mentre l’opera, come succede nell’arte, ormai ha preso la sua strada. E sarà visibile fino al 26 dicembre.