di
Salvatore Riggio
L’ex tecnico del Milan: «Dal 2016 a oggi solo due allenatori hanno vinto trofei in rossonero: Pioli, con lo scudetto, e io con la Supercoppa»
«Battemmo la Juventus di mio figlio Cisco e poi l’Inter in rimonta. E piansi». Intervistato dalla «Gazzetta dello Sport», Sergio Conceicao ricorda i sei mesi vissuti sulla panchina del Milan con un trofeo, la Supercoppa Italiana, vinta dopo pochi giorni dal suo insediamento. Arrivò a fine dicembre 2024, subentrando al connazionale Paulo Fonseca. Per tutti i tifosi rossoneri la vittoria di Riad contro l’Inter (da 0-2 a 3-2 con i gol di Theo Hernandez, Pulisic e Abraham) è da legare al sigaro di Conceicao, con tanto di balletto. I video diventarono virali: «Fu una promessa. I giocatori, che avevano visto dei video, mi chiesero di fumarlo in caso di vittoria – ha continuato Sergio Conceicao, che oggi allena in Arabia Saudita, all’Al Ittihad –. Con il Porto l’avevo fatto 11 volte, ovvero dopo aver vinto dei trofei. L’allenatore che ne ha vinti di più. E, quindi, l’ho rifatto».
Per Conceicao i sei mesi al Milan sono stati positivi: «Dal 2016 a oggi solo due allenatori hanno vinto trofei in rossonero: Pioli, con lo scudetto, e io. Se sommiamo i punti del nostro periodo abbiamo avuto un ritmo da Europa League, quinto posto. I risultati ci sono stati: penso ai due derby vinti e al successo con la Roma. Dispiace per la finale di Coppa Italia, ma alcune cose non mi sono piaciute». Di problemi in sei mesi ce ne sono tanti. E questa cosa non è andata giù a Sergio Conceicao: «C’era instabilità a livello societario, attorno alla squadra l’ambiente non era buono – ha continuato l’allenatore lusitano –. Per questo mi tengo stretto ciò che abbiamo fatto. Inoltre, la dirigenza non mi ha supportato. Le faccio un esempio: dopo aver vinto la Supercoppa giocammo con il Cagliari. In quel periodo giravano già voci che il club stesse seguendo altri allenatori. Io pensavo a lavorare e a vincere, con il peso dei risultati. Non ho avuto tempo di lavorare a tutti i livelli. Se sarei rimasto? Sì, ma con alcuni cambiamenti».
C’è chi ha parlato di tradimento da parte dei giocatori, ma Conceicao non ci sta: «Erano con me. In molti mi hanno scritto quando sono andato via. Io pretendo rigore, esigenza e poi relax quando c’è da rilassarsi. Se uno si presenta con ha un chilo in più, arriva in ritardo o cose simili io non posso tollerarlo – ha concluso –. Per me, alla fine, i giocatori sono tutti uguali. Se tornerò ad allenare in Italia? Certo, so già che lo farò».
22 dicembre 2025 ( modifica il 22 dicembre 2025 | 10:03)
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