di
Dimitri Canello
L’episodio durante un training camp. Il presidente della squadra: «Davanti alla follia diventa difficile difendersi. Gli atleti sono sconvolti»
Un allenamento su strada come tanti, trasformato all’improvviso in un episodio di estrema gravità. Nella tarda mattinata di sabato 20 dicembre, lungo la strada statale 12 in Val d’Adige, nei pressi di Dolcè, in provincia di Verona, un gruppo di giovani ciclisti della Sc Padovani Polo Cherry Bank è stato affiancato da un’auto scura il cui conducente ha esploso due colpi di pistola, probabilmente a salve, in direzione degli atleti, fortunatamente senza colpirli.
Spavento e testimonianze
I ragazzi, impegnati nel training camp pre-natalizio e disposti regolarmente in doppia fila, sono riusciti solo ad abbassarsi per lo spavento prima che l’auto si allontanasse. Per loro nessuna conseguenza fisica, ma uno choc profondo. La società ha raccolto testimonianze e materiale utile e sta completando con i propri legali la denuncia alle autorità per l’accaduto.
A raccontare lo stato d’animo della squadra è il presidente della Sc Padovani, Galdino Peruzzo: «Siamo sollevati che tutti i ragazzi siano sani e salvi. È una vicenda terribile che speriamo non si ripeta mai più». Il presidente sottolinea come la sicurezza sia una priorità quotidiana per la società, ma anche come episodi di questo tipo superino ogni possibilità di prevenzione: «La strada è la palestra dei nostri atleti e adottiamo ogni misura possibile per garantire la loro sicurezza, ma davanti alla follia di certi individui diventa difficile difendersi». Peruzzo ricorda che non si tratta di un caso isolato e allarga lo sguardo a un problema più ampio di convivenza sulle strade: «Anche l’anno scorso abbiamo avuto un ciclista colpito da un pirata della strada. Sappiamo bene che a volte i ciclisti possano creare disturbo, ma come si fa a sparare, anche solo a salve?».
Le testimonianze
Il racconto entra poi nel dettaglio di quanto accaduto e delle conseguenze emotive sui ragazzi: «I ragazzi erano in sette, in fila accoppiati. È arrivata un’auto che si è affiancata e ha sparato due colpi. La strada era liberissima, non c’era traffico e non stavano creando alcun ingorgo. Gli atleti sono scioccati: bastava un minimo contatto fisico e poteva succedere qualcosa di molto peggiore». Lo choc, spiega il presidente, è emerso soprattutto una volta rientrati. «Un po’ di apprensione c’è stata soprattutto al ritorno. I ragazzi hanno subito uno spavento importante».
La denuncia
Infine, Peruzzo conferma che la denuncia è sul punto di essere presentata e che ci sono elementi utili per risalire al responsabile: «Abbiamo preparato la denuncia con i nostri legali, i carabinieri ci hanno già contattato. Abbiamo la targa e tutto quello che serve per rintracciarlo. Chi ha sparato magari non sapeva che avessimo queste informazioni, ma adesso lo saprà». Una chiusura che è anche un appello al rispetto reciproco: «Noto un certo nervosismo nei confronti dei ciclisti. Dobbiamo stare tutti più attenti, essere più ordinati e andare oltre quanto accaduto, ma episodi del genere non possono essere tollerati».
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22 dicembre 2025
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