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Redazione Milano
L’ex «re dei paparazzi», attraverso il suo format «Falsissimo», ha accusato il giornalista e conduttore tv di aver portato avanti un sistema di favori sessuali in cambio della partecipazione al «Grande Fratello»
Sarà interrogato martedì mattina in Procura a Milano Fabrizio Corona, indagato per «revenge porn» su denuncia del giornalista e conduttore tv Alfonso Signorini, dopo che nei giorni scorsi l’ex «re dei paparazzi», attraverso il suo format «Falsissimo», ha accusato, in sostanza, Signorini di aver portato avanti un sistema di favori sessuali, questo secondo la versione di Corona, per favorire la partecipazione di personaggi al «Grande Fratello». L’interrogatorio, fissato dai pm per martedì, è stato richiesto dallo stesso ex agente fotografico, difeso dall’avvocato Ivano Chiesa, dopo che sabato (la notizia è emersa domenica) la polizia, coordinata dall’aggiunta Letizia Mannella e dal pm Alessandro Gobbis, ha effettuato perquisizioni a carico di Corona, acquisendo la copia forense del suo telefono e di un tablet e anche il filmato della puntata di «Falsissimo». E ciò per recuperare quelle «immagini o video sessualmente espliciti» che sarebbero stati diffusi «illecitamente», come denunciato ai pm da Signorini.
Da quanto si è saputo, al momento gli inquirenti indagano sull’ipotesi denunciata dal conduttore e poi valuteranno, comunque, ulteriori eventuali profili del contesto di indagine, anche nel caso vengano presentate denunce da altre persone con l’indicazione di altri reati.
Le perquisizioni degli investigatori, andate avanti sabato per tutto il giorno, hanno riguardato, oltre all’abitazione di Corona, anche gli studi di Velvet Cut, la società dove viene registrato «Falsissimo», trasmesso su YouTube. Una prima puntata, intitolata «Il prezzo del successo – Parte 1», con accuse a Signorini attraverso anche immagini e chat private tra il conduttore ed un ex concorrente del GF, il modello Antonio Medugno, era stata trasmessa una settimana fa. La difesa di Corona, con l’avvocato Ivano Chiesa, si augura che gli inquirenti milanesi si concentrino nelle indagini – per verificare profili di reato – proprio sul merito di quel materiale sequestrato. «Abbiamo dovuto rigirare la puntata (…) perché il materiale ci è stato sequestrato dalla Procura», ha scritto domenica Corona sui social. E ancora: «Non è un problema: stiamo rifacendo tutto. Vi racconteremo una storia ancora più forte e vergognosa». E ha annunciato la seconda puntata con altri «documenti e materiali».
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22 dicembre 2025 ( modifica il 22 dicembre 2025 | 15:39)
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