
Philippe Antonello
Una sorta di pressione simile a quella che Zalone potrebbe provare in questo momento viste le grandi aspettative che riversano su Buen Camino, anche se la vendita delle prevedenti del film sembra dare una visione già molto rosea. «Sì, ci aspettiamo di fare molti soldi», ammette Zalone senza spocchia, ma con estrema onestà. «Però, quello che ci dicono i produttori, è che se incassiamo bene noi, in realtà, va bene a tutto il comparto. Perciò, se le prevendite continuano a vendere così, il 26 dicembre James Cameron si dovrebbe svegliare e chiedersi: chi è questo Checco?». Ci si domanda anche come il pubblico potrebbe reagire a una certa comicità scorretta del film, con battute su Schindler’s List, Gaza e l’11 settembre.
«I romanzi di formazione partono da dei presupposti», comincia Nunziante. «Il cattivo tenente di Abel Ferrara, se esci dalla sala dieci minuti dall’inizio, ti lascia l’idea che lui è una merda terrificante. Ma bisogna aspettare i finali, la differenza è tutta lì. Nella commedia italiana è ciò che fa tutta la differenza. Un protagonista italiano rimane lo stesso dall’inizio alla fine? Facciamo un favore agli americani. Cambia? Allora l’obiettivo è raggiunto. I nostri film hanno sempre raccontato questo. La differenza sta in un uomo che prendiamo dalla sua miseria e che vediamo poi crescere».
Buen Camino riuscirà a conquistare un pubblico giovane?
«Io sostengo che invece di lamentarsi del politicamente corretto bisogna essere intelligentemente scorretti, quindi non avverto questo problema», si allaccia Zalone sul tema della comicità. «La cosa che realmente mi spaventa è che reazione potrà avere il pubblico più giovane perché, se penso a mia figlia, non riesce a stare attenta a un contenuto che dura più di quaranta secondi. Mi domando come i giovani possano reggere una commedia di un’ora e mezza al cinema. Vediamo come questa fascia di pubblico reagirà. Se i bambini di oggi sembrano conoscermi è perché credo che vedano i miei spezzoni su Instagram e TikTok. Ma per me l’importante è mantenere di fondo la drammaturgia di un racconto».
Sulle parole del produttore Pietro Valsecchi che, intervistato dal Corriere, ha raccontato che Checco Zalone era preoccupato dell’opinione di una certa “intellighenzia di sinistra”, il comico ha risposto semplicemente: «Gli voglio bene». Non resta perciò che aspettare il 25 dicembre per vedere che risultati porterà Buen Camino al cinema italiano, con un rilascio di circa mille copie della pellicola distribuite su tutto il territorio.