di
Giulia Taviani
Edmond Safra è stato trovato morto asfissiato nel suo attico di Montecarlo il 3 dicembre 1999. Il suo infermiere Ted Maher è stato accusato di aver appiccato l’incendio dopo un processo considerato falso anche da uno dei giudici. Dopo essere evaso dal carcere di Monaco, è stato fermato e riportato in cella. Maher oggi è nuovamente in carcere, in America, per frode
Il nuovo film Netflix Murder in Monaco: il caso Edmond Safra inizia come un documentario sull’omicidio del banchiere Edmond Safra, uno degli uomini più ricchi del mondo, ma presto diventa il racconto dell’uomo accusato della sua morte: l’infermiere americano Ted Maher.
Maher è stato incriminato, dopo un verdetto considerato da alcuni (tra cui uno dei giudici) già deciso prima dell’inizio del processo, per aver appiccato l’incendio che la notte del 3 dicembre 1999 ha distrutto l’attico di Safra a Montecarlo uccidendo il banchiere e l’infermiera Vivian Torrente. Eppure, parte dell’opinione pubblica e dei conoscenti di Safra, ritiene colpevoli anche la mafia russia e la moglie Lily (morta nel 2022 con un patrimonio di 1,3 miliardi di dollari).
Ma la storia di Ted Maher è fatta anche di un’evasione dal carcere di Monaco e una fuga dalle autorità americane per falsificazione e frode, con conseguente condanna in New Mexico. Ora Maher, che dopo il caso Safra ha cambiato nome in Jon Green, è in carcere, dove resterà fino al 2031.
Chi era Edmond Safra?
Edmond Safra nasce in una ricca famiglia di banchieri siriani di Aleppo, di origine ebraica. A sedici anni inizia a lavorare nell’azienda di famiglia, mentre nel 1952 si trasferisce in Brasile dove fonda il Banco Safra S.A.. Quattro anni dopo si sposta a Ginevra, dove lancia la banca privata Trade Development Bank (venduta all’American Express nel 1983). Seguono la Republic National Bank di New York e la Safra Republic Holdings S.A..

All’inizio degli anni ‘90, il suo patrimonio è stimato in 2,5 miliardi di dollari. Si occupa di gestione patrimoniale di clienti molto ricchi e di alto profilo, come attori di Hollywood, politici e i reali monegaschi. È anche un grande filantropo, con donazioni a ospedali, scuole e organizzazioni caritatevoli.
A sessant’anni si stanzia nella sua Villa La Leopolda in Costa Azzurra, ormai indebolito dal morbo di Parkinson, che lo rende paranoico. Crede, infatti, di essere in pericolo, teme aggressioni da parte di organizzazioni terroristiche e mafiose, e per questo si circonda di bodyguard e infermieri: 25 individui ben addestrati provenienti da unità speciali dell’esercito, come ambienti legati al Mossad.
I rapporti con la Russia
Nel 1996, con Bill Browder (che la mafia russa ha cercato di uccidere più volte), specializzato nel mercato azionario russo, crea la società di fondi di investimento e gestione patrimoniale Hermitage Fund, in cui versa 25 milioni di dollari. In diciotto mesi tocca il miliardo, ma dopo due anni, nel 1998, il governo russo svaluta il rublo del 75% e la società perde più di 900 milioni di dollari.
Colpito dalla perdita, Safra decide di spostare la maggior parte dei suoi affari fuori dalla Russia, provocando il malcontento di alcuni oligarchi con cui aveva fatto affari. A questo si aggiunge un altro fatto che spinge Safra a temere per la propria vita: nell’agosto del 1999 – pochi mesi prima di morire – denuncia all’Fbi il riciclo da parte di alcune banche americane dei soldi della mafia russa.
Chi era Ted Maher
Ted Maher, invece, è un infermiere americano, assunto dal team di Safra tramite alcune conoscenze e dopo serrati incontri con degli psicologi. Prima di trasferirsi a Monaco, lavorava in un ospedale a New York insieme alla moglie. Come infermiere per il signor Safra guadagna 600 dollari al giorno, oltre a ricevere un assegno di 10 mila dollari per coprire le spese dell’hotel, i pasti, i bar e tutti gli eccessi della vita monegasca.
Cos’è successo quella notte?
Nonostante le numerose telecamere dentro e fuori all’abitazione, non esistono immagini di quanto accaduto la notte del 3 dicembre 1999 nell’appartamento di 900 metri quadrati di proprietà di Safra a Montecarlo. Tutti i filmati di quelle ore sono stati distrutti.
Secondo i racconti di Ted Maher, che quella notte era in casa insieme ai coniugi Safra e all’infermiera Torrente, durante la notte hanno fatto irruzione due uomini con l’intento di uccidere o rapire il banchiere. Essendo però un appartamento grande, la prima persona che trovano, nella stanza adibita a palestra, è Maher. Lo colpiscono con un manubrio da 10 kg e poi con un coltello lo feriscono all’addome e alla gamba, facendogli perdere i sensi.
Quando riprende conoscenza, avvisa Torrente di portare il signor Safra nella stanza antipanico e di chiamare i soccorsi. Dopodiché, non sapendo come far partire l’allarme dell’appartamento, dà fuoco alla carta in un cestino per poi metterlo sotto il sensore e far scattare l’anti-incendio.
La ricostruzione cronologica della notte
Secondo la ricostruzione della difesa di Maher, che pone l’attenzione sui ritardi delle forze dell’ordine, la notte è proseguita in questo modo:
- Alle 4.49 scatta l’allarme.
- Alle 4.53 il concierge vede Ted Maher tenersi l’addome con entrambe le mani (nel documentario non è specificato se lo vede dalle telecamere o se Ted riesce a uscire dall’appartamento), così chiama la polizia avvisandoli che qualcuno aveva sparato a un uomo. Ma questo dettaglio causa un ritardo nei soccorsi, che prima di far entrare i pompieri nell’appartamento, mettono in sicurezza l’intero edificio, compresi i 23 livelli di parcheggi sotterranei.
- Alle 5.20 arriva sul luogo Samuel Cohen, responsabile della sicurezza, con le chiavi dell’appartamento. Cohen racconta di aver provato a salire da solo perché nessun uomo delle forze dell’ordine ha accolto le sue richieste di accelerare le procedure di salvataggio, ma che lo hanno ammanettato e bloccato.
- Alle 6.15 i pompieri iniziano a sopprimere le fiamme, dopo un’ora e 45 minuti dall’inizio dell’incendio.
- Alle 7.45, quasi tre ore dopo la prima chiamata alla polizia, i pompieri trovano i corpi senza vita dei due.
Safra viene ritrovato seduto su una poltrona morto per asfissia, e ai suoi piedi il corpo dell’infermiera. Ted Maher viene invece ricoverato con ferite d’arma da taglio alla gamba sinistra e all’addome.
L’arresto di Maher
Il giorno del funerale di Safra, tenutosi a Ginevra anziché a Gerusalemme per motivi di sicurezza, la polizia arresta Maher con l’accusa di aver appiccato l’incendio per salvare Safra e passare come eroe ai suoi occhi, probabilmente per ottenere un compenso in denaro. Secondo l’infermiera capo Sonia Herdcraft, pare infatti che Maher si lamentasse di non guadagnare a sufficienza. Alcune fonti però, ritengono la sua testimonianza non attendibile a causa dell’odio che scorreva tra i due.
Ma Maher racconta di essere stato «costretto» a firmare una confessione in francese (anche se si scoprirà essere stata tradotta prima di sottoporgliela) presentatagli dalle autorità monegasche mentre si trovava ricoverato. Maher aggiunge che per farlo firmare, gli avrebbero mostrato il passaporto della moglie, in quel momento sequestrata dagli agenti. Una sorta di minaccia: o confessi o non rivedrai più la tua famiglia.
La confessione porterà a un’accusa formale di incendio doloso con conseguenze mortali, un crimine che avrebbe potuto costargli l’ergastolo. Nel documento affermava anche di aver agito da solo. Dettaglio importante per far risultare Monaco sicura agli occhi dei ricchi imprenditori.
Le minacce della mafia e il sequestro della moglie di Maher
Prima della firma della confessione sarebbero avvenuti altri due fatti: la mafia russia avrebbe minacciato Maher, e la moglie Heidi sarebbe stata sequestrata (non si capisce bene da chi, forse dalla polizia o forse dagli uomini di Lily Safra) mentre lui era ricoverato.
L’infermiere racconterà al suo avvocato, l’americano Michael Griffith, di essere stato rapito da alcuni uomini armati e con l’accento russo il giorno prima dell’incidente, mentre camminava per le strade di Nizza. Gli avrebbero mostrato una foto della sua famiglia a New York, ordinandogli di lasciar aperte le serrande di metallo dell’appartamento di Safra in una notte precisa. Maher non racconterà di averlo fatto, ma confesserà di aver notato le serrande aperte nella stanza dell’infermeria la notte dell’omicidio.
Il 4 dicembre, dopo l’incendio, Lily Safra fa chiamare Heidi Maher per avvisarla di quanto accaduto, organizzandole il viaggio a Monaco per stare vicino al marito. Una volta arrivata a Nizza però, Heidi racconta di essere stata portata alla centrale di polizia, dove le hanno ritirato il passaporto. Dopodiché è stata portata in una stanza d’hotel dove l’hanno trattenuta per tre giorni.
Dove era Lily Safra?
Quella notte Lily Safra si trovava dall’altra parte dell’appartamento. Durante il processo ha raccontato di essere andata a dormire presto e di essere stata svegliata da una chiamata da parte di Edmond che l’avvisava della presenza di intrusi in casa. Notando che le serrande erano leggermente aperte, è potuta uscire e scappare. Una versione mai accettata da parte dei fratelli di Edmond, che ritengono Lily colpevole della morte dell’uomo. Era stata lei, infatti, a licenziare l’ex capo della sicurezza a favore di Samuel Cohen, che faceva tutto ciò che lei chiedeva, e ad aver dato la notte libera ai bodyguard.

D’altronde, il passato della donna non è dalla sua parte. Anche il secondo marito di Lily, Freddy Monteverdi, è morto in circostanze analoghe. Era uno degli uomini più ricchi del Brasile, proprietario di centinaia di grandi magazzini. Si sono sposati negli anni Sessanta, ma dopo un paio di anni lui è stato trovato morto con due colpi di arma da fuoco al petto, ma l’autopsia ha archiviato tutto come suicidio. Coincidenza: da poco Monteverdi aveva scoperto del tradimento di Lily con Edmond Safra.
In entrambi i casi, sia con Monteverdi che con Safra, il testamento è stato modificato poco prima della morte. In particolare, Edmond ha escluso i suoi fratelli – con cui aveva un legame profondo -, lasciando alla moglie quasi 5 miliardi di dollari esentasse.
L’evasione dal carcere di Maher
Nonostante la difesa abbia cercato di accusare i ritardi della polizia per la morte di Safra, Ted Maher viene condannato nel 2002 per omicidio involontario e portato in cella a Monaco.
Qui, Ted viene messo in cella con l’italiano Luigi Ciardelli, dentro per rapine e droghe, con cui pianifica l’evasione. Il motivo? Secondo Maher, nel giro di tre mesi sarebbe stato trasferito in un carcere francese dove temeva una vendetta da parte dei detenuti musulmani per la politica estera di Bush di quegli anni.
Maher chiede alla sorella di spedirgli quattro lame di piccolo taglio in un libro, con cui per cinque settimane taglia la griglia zincata spessa meno di un centimetro della finestra della cella. Poi, una notte, mentre gli agenti sono impegnati a guardare una partita di Champions League, Ciardelli e Maher evadono.
La fuga dura poco. Dopo essersi fatto 40 km fino a Nizza, ed essersi rifugiato in un hotel a due stelle, Maher chiama prima la sorella, per farsi mandare dei soldi, poi il suo prete, per un passaggio, e infine la moglie, che temendo ritorsioni gli mette giù. Dopodiché Heidi chiama l’avvocato di Maher a Monaco e lo avvisa dell’evasione, così questo chiama il carcere. Nel frattempo, il prete chiama la polizia, che rintraccia la chiamata.
Cinque minuti prima del check-out, previsto per mezzogiorno del giorno dopo, la polizia entra in stanza e lo arresta di nuovo. A causa dell’evasione, gli aggiungono nove mesi alla pena iniziale.

Le accuse del giudice: era già tutto deciso
Nel 2007, uno dei giudici del primo processo per omicidio, confessa davanti alla Corte d’Appello che quel verdetto era già stato deciso prima ancora che Ted entrasse in aula. In alcuni casi le sentenze erano stabilite prima delle udienze; accusando così un Principato corruttibile, e una giustizia non equa, riportando l’attenzione sulla mafia russa.
Altra coincidenza: poco dopo l’omicidio di Safra, Lily vende la villa La Leopolda in Costa Azzurra. Una proposta d’acquisto viene fatta da parte di Mikhail Prokhorov, uno degli uomini più ricchi di Russia con un patrimonio da 18 miliardi di dollari. L’affare però non si conclude. Lily incassa la caparra da 53 milioni di dollari e va avanti.
Il rilascio e il secondo arresto per frode
Una volta scontata la condanna, Maher viene portato a Nizza, dove prende un volo per New York. Poi cambia nome in Jon Green.
A questo punto del documentario però, Netflix annuncia che dopo l’intervista realizzata con Ted, l’uomo scompare per tre mesi. Dopodiché torna a farsi sentire dichiarando di essere in New Mexico in fuga dalla polizia. L’accusa è di rapina, falsificazione degli assegni della sua ex moglie (da cui ha divorziato poco dopo l’evasione a Monaco), e frode.
Nel giro di poco viene arrestato e portato nel centro di detenzione della contea di Eddy. L’accusa però è più grave: cospirazione criminale finalizzata all’omicidio. Maher avrebbe pagato un compagno di cella per uccidere la moglie (non Heidi, ma una nuova sposa). A questo punto, è lo stesso regista del documentario a mettere in dubbio anche il resto delle testimonianze di Maher, ritenendolo poco affidabile e portando nuovamente ombre sull’omicidio di Safra.
Al momento Ted Maher è detenuto dal 2022 e deve scontare una pena di 9 anni: verrà rilasciato nel 2031.
22 dicembre 2025 ( modifica il 22 dicembre 2025 | 12:32)
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