Si chiama PSR J2322-2650b ed è un nuovo esopianeta che oltre ad avere una bizzarra forma che ricorda quella di un limone, ha una composizione atmosferica diversa da qualsiasi altra mai vista prima. A scoprirlo è stato un team di astronomi che, utilizzando i dati del James Webb Space Telescope (Jwst) della Nasa, ha osservato come questo pianeta al di fuori del nostro Sistema solare abbia un’atmosfera unica, ricca di elio e carbonio, che mette alla prova la nostra comprensione sulla formazione planetaria. Lo studio è stato pubblicato su **The Astrophysical Journal Letters. **
Il nuovo esopianeta a forma di limone
Differentemente dalla Terra che dista dal Sole ben 160 milioni di chilometri, PSR J2322-2650b è straordinariamente vicino, a soli 1,6 milioni di chilometri, di distanza dalla sua stella, o meglio una pulsar, una stella di neutroni in rapida rotazione. Grazie alla sua orbita molto stretta, l’anno del nuovo esopianeta, ossia il tempo che impiega a compiere un giro completo attorno alla sua stella, è di appena 7,8 ore. Le forze gravitazionali della pulsar, come evidenziato dalla Nasa, stanno deformando il nuovo esopianeta, conferendogli una bizzarra forma simile a un limone. “Questo sistema è unico perché siamo in grado di osservare il pianeta illuminato dalla sua stella madre, ma non di vedere la stella madre“, ha spiegato Maya Beleznay, della Stanford University in California, che ha lavorato alla modellazione della forma del pianeta e della geometria della sua orbita. “Otteniamo così uno spettro davvero incontaminato e possiamo studiare questo sistema in modo più dettagliato rispetto ai normali esopianeti“.
Un’atmosfera mai vista
Dalle analisi, infatti, i ricercatori hanno scoperto un nuovo tipo di atmosfera planetaria mai visto prima: invece di trovare acqua, metano e anidride carbonica, tipiche molecole che ci aspettiamo di vedere su un esopianeta, è stato scoperto carbonio molecolare, in particolare C3 e C2. Questo, tuttavia, è davvero raro da trovare alle temperature del nuovo esopianeta (comprese tra i 550 e i 1800 gradi centigradi) perché se ci sono altri tipi di atomi nell’atmosfera, il carbonio si lega a loro. Dei circa 150 pianeti che gli astronomi hanno studiato dentro e fuori dal Sistema solare, nessun altro ha carbonio molecolare rilevabile. “È stata una sorpresa assoluta”, ha raccontato il co-autore Peter Gao. “Ricordo che dopo aver raccolto i dati, la nostra reazione collettiva è stata ‘Che diavolo è questo?’. È estremamente diverso da quello che ci aspettavamo.”
Un enigma da risolvere
Dei 6 mila esopianeti conosciuti, PSR J2322-2650b è l’unico che ricorda un gigante gassoso in orbita attorno a una pulsar. Ma come sia nato rimane ancora un mistero da risolvere. “Si è formato come un pianeta normale? No, perché la composizione è completamente diversa”, ha concluso l’autore Michael Zhang. “Si è formato spogliando l’esterno di una stella, come si formano i ‘normali’ sistemi di vedova nera? Probabilmente no, perché la fisica nucleare non produce carbonio puro. È molto difficile immaginare come si ottenga questa composizione estremamente ricca di carbonio. Sembra escludere ogni meccanismo di formazione noto.”