Belfiore
Sofia, Francesco e Daniele, aiutati dal loro professore delle medie Bubani individuano gli asteroidi Bel001 e Bel002

Una foto emblematica della scoperta dei tre studenti

Una foto emblematica della scoperta dei tre studenti
Non una, ma ben due stelle comete sono scese sul Natale di Belfiore. Si tratta in realtà di due pianetini, che non erano mai stati visti prima da occhio umano. Tre studenti della scuola media Antonio Pisano di Belfiore hanno scoperto infatti due nuovi asteroidi che sono stati battezzati al momento Bel001 e Bel002, prendendo spunto dal nome del paese di residenza.
È un’impresa che unisce scienza, studio e passione: i tre alunni Sofia Pegge e Francesco Stecco di seconda e Daniele Molinaroli di terza, tutti dell’Istituto comprensivo di Caldiero, hanno scoperto due nuovi asteroidi, preliminarmente chiamati appunto Bel001 e Bel002, grazie alla partecipazione all’International astronomical search collaboration (Iasc), che è un programma di Citizen Science, che permette a chiunque di contribuire alla ricerca astronomica sul web.
L’incredibile risultato è frutto del lavoro di ricerca di Pegge, Stecco e Molinaroli, coadiuvati dal loro insegnante di matematica e scienze Massimo Bubani: hanno preso parte a una delle campagne mensili organizzate dall’Iasc, durante le quali i partecipanti, da ogni parte del mondo, analizzano dati raccolti da osservatori professionali impegnati nella ricerca di nuovi oggetti celesti, dalla prima osservazione al riconoscimento ufficiale.
Il percorso
Il percorso di un asteroide, dalla prima individuazione alla sua ufficializzazione è lungo e articolato. Tutto inizia con un rilevamento preliminare, che consiste nella prima osservazione originale dell’oggetto. Se confermato da ulteriori osservazioni, l’asteroide può ottenere lo stato provvisorio. Quindi può diventare numerato una volta determinata con precisione la sua orbita, fino a poter ricevere il nome ufficiale.
I due asteroidi scoperti dagli studenti belfioresi si trovano ora nello stato di rilevamento preliminare, ma il loro futuro potrà portarli a entrare negli annali della comunità scientifica, con il riconoscimento ufficiale. Ci vorranno da un minino di sei fino a dieci anni circa, per ottenere i dati cinematici dei due nuovi corpi celesti, ossia la velocità di traiettoria, l’orbita e la distanza dalla terra. Citizen Science punta alla scienza alla portata di tutti e questo ne è una dimostrazione.
L’esperienza dei tre giovani scopritori è un esempio concreto di Citizen science, ovvero progetti scientifici aperti a tutti, senza limiti di età o cittadinanza, in ogni angolo del pianeta. Attraverso il programma Iasc, all’interno del programma Citizen science, persone, scienziati e studenti possono accedere facilmente a dati astronomici di alta qualità e contribuire a scoperte astronomiche, vivendo in prima persona il processo scientifico ed entrando di diritto a fare parte della comunità scientifica.
Il professore
«La scoperta dei due asteroidi è un risultato eccezionale per degli studenti di scuola media», sottolinea il professore Bubani, «e mette in luce l’importanza di programmi come l’Iasc, che combinano formazione, ricerca e passione per l’astronomia. Continueremo a seguire l’evoluzione di questi due nuovi oggetti celesti, mai individuati prima, sperando che un giorno possano ottenere la numerazione ufficiale e un nome definitivo, prima del termine del cammino di studi dei tre ragazzi», conclude Bubani, «lasciando un segno duraturo nella storia della scienza».
Entusiasmo a mille
È infatti questa la speranza ora di Sofia, Francesco e Daniele, che stanno vivendo una straordinaria avventura “nello spazio”: «Per noi questa esperienza ha rappresentato un’opportunità unica di applicare competenze analitiche, lavorare in gruppo», dicono i tre giovani scopritori, «e toccare con mano il mondo della ricerca astronomica. Abbiamo dimostrato che la scienza può essere un’avventura accessibile a tutti, anche a dei preadolescenti come noi».