Il tempo nei negoziati è finito perché Hamas non è interessata e dunque Israele riporterà a casa gli ostaggi grazie a una vittoria militare a Gaza. Sarebbe questa la linea che vorrebbe seguire il premier Benjamin Netanyahu, a quanto riferito da una fonte diplomatica. La diffusione di immagini di ostaggi israeliani visibilmente emaciati si è sovrapposta ieri alle notizie di altre decine di civili palestinesi uccisi nel tentativo di procurarsi cibo e aiuti, esacerbando lo scontro sull’emergenza umanitaria nella Striscia. Netanyahu fa appello alla Croce Rossa affinchè provveda cibo e cure mediche agli ostaggi. Hamas replica di essere \”pronta a impegnarsi a rispondere a qualsiasi richiesta della Croce Rossa di portare cibo e medicine\” agli ostaggi se Israele aprirà i corridoi per gli aiuti umanitari in modo permanente. Il ministro degli Esteri israeliano Sa’ar sollecita una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell’Onu sugli ostaggi che potrebbe tenersi domani. Secondo l’Onu, da maggio solo il 10% degli aiuti è arrivato ai civili palestinesi.\n

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Cinque persone sono morte per fame nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto il ministero della Salute di Gaza guidato da Hamas, aggiungendo che il numero dei decessi per malnutrizione nella Striscia ammonta adesso a 180, inclusi 93 bambini.

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L’agenzia di stampa Wafa riferisce che questa mattina tre persone sono rimaste uccise e una ventina ferite nei raid dell’Idf a nord di Rafah, a sud della Striscia di Gaza e nel centro. Le notizie non sono verificabili autonomamente, Israele non consente ai giornalisti stranieri e israeliani di entrare nell’enclave. 

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Almeno 250 camion di aiuti umanitari al giorno nella Striscia di Gaza come precondizione per tornare al tavolo delle trattative: è questa la richiesta di Hamas – riferita al Jerusalem Post da una fonte – per riprendere i negoziati con Israele e che è stata trasmessa ai mediatori nei giorni scorsi. La nuova politica del gruppo islamista rifiuta qualsiasi dialogo con Tel Aviv, a meno che non si verifichi un miglioramento significativo della situazione umanitaria. \”C’è una crescente consapevolezza che Hamas non è interessata a un accordo\”, ha commentato un funzionario israeliano. \”Siamo in trattative con gli americani. Di conseguenza, il primo ministro sta spingendo per il rilascio degli ostaggi, perseguendo al contempo una soluzione militare, unitamente alla fornitura di aiuti umanitari alle aree al di fuori delle zone di combattimento e, per quanto possibile, alle regioni che non sono sotto il controllo di Hamas\”.

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A Gaza è in atto una \”carneficina\”, mentre sarebbe \”genocidio la scelta determinata di eliminare tutti i palestinesi\”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a \”Radio anch’io\” su Radio Rai 1. \”E’ certamente inaccettabile e inumano cio’ che sta accadendo – ha ribadito il ministro – ma non credo che il disegno sia quello di eliminare i palestinesi, semmai di farli uscire dalla Palestina. Cosa che noi non condividiamo assolutamente – ha scandito Tajani – perche’ come governo italiano ci riconosciamo nel progetto della ricostruzione di Gaza portata avanti dall’Egitto e dai Paesi arabi\”.

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Oltre 600 funzionari della sicurezza israeliani in pensione, tra cui ex capi del Mossad e dello Shin Bet, hanno scritto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump per chiedergli di fare pressione sul premier Benjamin Netanyahu affinché ponga fine alla guerra nella Striscia di Gaza. \”Secondo il nostro giudizio professionale, Hamas non rappresenta più una minaccia strategica per Israele e la nostra esperienza ci dice che Israele ha tutto ciò che serve per gestire le sue residue capacità terroristiche, a distanza o in altro modo\”, hanno scritto gli ex funzionari in una lettera condivisa con i media. \”Questa guerra non è più una guerra giusta e sta portando lo Stato di Israele a perdere la sua identità\”, ha avvertito Ami Ayalon, ex direttore dello Shin Bet, in un video diffuso dal movimento Csi, Comandanti per la sicurezza di Israele, in occasione della pubblicazione della lettera. Tra i firmatari ci sono tre ex capi del Mossad (Tamir Pardo, Efraim Halevy, Danny Yatom), cinque ex dirigenti dello Shin Bet (Nadav Argaman, Yoram Cohen, Ami Ayalon, Yaakov Peri, Carmi Gilon) e tre ex capi di stato maggiore (Ehud Barak, Moshe Bogie Ya’alon, Dan Halutz).

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Piu’ di 600 funzionari della sicurezza israeliana in pensione, tra cui ex capi delle agenzie di intelligence, hanno esortato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a fare pressione sul proprio governo per porre fine alla guerra a Gaza. \”E’ nostro giudizio professionale che Hamas non rappresenti piu’ una minaccia strategica per Israele\”, hanno scritto gli ex funzionari in una lettera aperta condivisa con i media, chiedendo a Trump di \”guidare\” le decisioni del primo ministro Benjamin Netanyahu.

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Secondo i rapporti palestinesi, questa mattina i coloni hanno cercato di dare fuoco a una casa nella città di Turmus Ayya, a nord di Ramallah. Lo riferiscono i media israeliani, sottolineando che il filmato della scena mostra i danni alla casa e i segni del tentativo di incendio doloso. 

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Il governo australiano ha annunciato altri 20 milioni di dollari australiani, pari a 13 milioni di dollari Usa, in aiuti umanitari per le donne e i bambini della Striscia di Gaza. La ministra degli Esteri australiana Penny Wong ha spiegato che la decisione segue quella di Israele di aprire nuovi corridoi umanitari. Sale così a \”oltre 130 milioni di dollari” l’impegno dell’Australia ”per aiutare i civili a Gaza e in Libano\” dall’attacco guidato da Hamas del 7 ottobre 2023, ha dichiarato Wong.

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Sei palestinesi sono stati uccisi dall’alba di oggi nella Striscia di Gaza, di cui due, tra cui una donna, vicino a un sito per la distribuzione di aiuti a nord di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il servizio di ambulanza della Striscia di Gaza, spiegando che altre 20 persone sono rimaste ferite mentre aspettavano gli aiuti umanitari.

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Fonti dell’Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa affermano che tre persone sono state uccise in un bombardamento israeliano su una casa a Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, riporta Al Jazeera.

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Hamas permetterà solo alla Croce Rossa di fornire aiuti agli ostaggi israeliani a solo condizione che vengano aperti corridoi umanitari verso Gaza. \”Siamo pronti a rispondere positivamente a qualsiasi richiesta della Croce Rossa di consegnare cibo e medicine ai prigionieri nemici. Tuttavia, subordinamo la nostra accettazione all’apertura di corridoi umanitari per il passaggio di cibo e medicine in tutte le aree della Striscia di Gaza\”, si legge in una dichiarazione dell’ala militare di Hamas. La dichiarazione è arrivata dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto alla Croce Rossa di fornire cibo ai prigionieri dopo che l’agenzia ha lanciato su X un \”appello per ottenere l’accesso agli ostaggi\”. 

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Israele ha richiesto una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per discutere dei 50 ostaggi ancora nelle mani da Hamas a Gaza. Lo riferisce il Times of Israel. Ad avere sollecitato la discussione è stato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar, secondo quanto comunicato dal suo ufficio, dopo la diffusione dei video degli ostaggi Evyatar David e Rom Braslavski. L’incontro dovrebbe tenersi martedi’ mattina. 

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Gli Stati Uniti non hanno raccolto prove di genocidio nella missione dell’inviato Steve Witkoff a Gaza. Lo ha detto il presidente Donald Trump, parlando con i giornalisti. Alla domanda se avesse visto prove che Israele sta commettendo un genocidio, Trump ha risposto: \”Non credo e guardate che li’ c’è una guerra\”. \”Sono successe cose orribili il 7 ottobre. E’ stata una cosa terribile, una delle peggiori che abbia mai visto\”, ha aggiunto.

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Il tempo nei negoziati è finito perché Hamas non è interessata e dunque Israele riporterà a casa gli ostaggi grazie a una vittoria militare a Gaza. Sarebbe questa la linea che vorrebbe seguire il premier Benjamin Netanyahu, a quanto riferito da una fonte diplomatica riportata da diversi media israeliani. Netanyahu sta \”spingendo per la liberazione degli ostaggi attraverso una decisiva vittoria militare, in coincidenza con l’ingresso di aiuti umanitari in aree al di fuori della zona di combattimento e, per quanto possibile, al di fuori del controllo di Hamas\”, ha spiegato la fonte. \”Si sta formando un’opinione comune che Hamas non è interessata a un accordo\”, ha sottolineato. La fonte ha aggiunto che \”Israele è in contatto con gli americani\”. 

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Il tempo nei negoziati è finito perché Hamas non è interessata e dunque Israele riporterà a casa gli ostaggi grazie a una vittoria militare a Gaza. Sarebbe questa la linea che vorrebbe seguire il premier Benjamin Netanyahu, a quanto riferito da una fonte diplomatica. La diffusione di immagini di ostaggi israeliani visibilmente emaciati si è sovrapposta ieri alle notizie di altre decine di civili palestinesi uccisi nel tentativo di procurarsi cibo e aiuti, esacerbando lo scontro sull’emergenza umanitaria nella Striscia. Netanyahu fa appello alla Croce Rossa affinchè provveda cibo e cure mediche agli ostaggi. Hamas replica di essere “pronta a impegnarsi a rispondere a qualsiasi richiesta della Croce Rossa di portare cibo e medicine” agli ostaggi se Israele aprirà i corridoi per gli aiuti umanitari in modo permanente. Il ministro degli Esteri israeliano Sa’ar sollecita una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell’Onu sugli ostaggi che potrebbe tenersi domani. Secondo l’Onu, da maggio solo il 10% degli aiuti è arrivato ai civili palestinesi.

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Mo: ministero Salute Gaza: ‘5 morti per fame nell’ultimo giorno’

Cinque persone sono morte per fame nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto il ministero della Salute di Gaza guidato da Hamas, aggiungendo che il numero dei decessi per malnutrizione nella Striscia ammonta adesso a 180, inclusi 93 bambini.

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Media, tre vittime a Gaza nei raid dell’Idf nel sud e nel centro

L’agenzia di stampa Wafa riferisce che questa mattina tre persone sono rimaste uccise e una ventina ferite nei raid dell’Idf a nord di Rafah, a sud della Striscia di Gaza e nel centro. Le notizie non sono verificabili autonomamente, Israele non consente ai giornalisti stranieri e israeliani di entrare nell’enclave. 

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Hamas, ‘250 camion aiuti al giorno come precondizione per tornare a negoziare’

Almeno 250 camion di aiuti umanitari al giorno nella Striscia di Gaza come precondizione per tornare al tavolo delle trattative: è questa la richiesta di Hamas – riferita al Jerusalem Post da una fonte – per riprendere i negoziati con Israele e che è stata trasmessa ai mediatori nei giorni scorsi. La nuova politica del gruppo islamista rifiuta qualsiasi dialogo con Tel Aviv, a meno che non si verifichi un miglioramento significativo della situazione umanitaria. “C’è una crescente consapevolezza che Hamas non è interessata a un accordo”, ha commentato un funzionario israeliano. “Siamo in trattative con gli americani. Di conseguenza, il primo ministro sta spingendo per il rilascio degli ostaggi, perseguendo al contempo una soluzione militare, unitamente alla fornitura di aiuti umanitari alle aree al di fuori delle zone di combattimento e, per quanto possibile, alle regioni che non sono sotto il controllo di Hamas”.

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Tajani: a Gaza è in atto una carneficina

A Gaza è in atto una “carneficina”, mentre sarebbe “genocidio la scelta determinata di eliminare tutti i palestinesi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a “Radio anch’io” su Radio Rai 1. “E’ certamente inaccettabile e inumano cio’ che sta accadendo – ha ribadito il ministro – ma non credo che il disegno sia quello di eliminare i palestinesi, semmai di farli uscire dalla Palestina. Cosa che noi non condividiamo assolutamente – ha scandito Tajani – perche’ come governo italiano ci riconosciamo nel progetto della ricostruzione di Gaza portata avanti dall’Egitto e dai Paesi arabi”.

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09:20

Mo, 600 ex capi sicurezza Israele a Trump: ‘convinca Netanyahu a fine guerra’

Oltre 600 funzionari della sicurezza israeliani in pensione, tra cui ex capi del Mossad e dello Shin Bet, hanno scritto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump per chiedergli di fare pressione sul premier Benjamin Netanyahu affinché ponga fine alla guerra nella Striscia di Gaza. “Secondo il nostro giudizio professionale, Hamas non rappresenta più una minaccia strategica per Israele e la nostra esperienza ci dice che Israele ha tutto ciò che serve per gestire le sue residue capacità terroristiche, a distanza o in altro modo”, hanno scritto gli ex funzionari in una lettera condivisa con i media. “Questa guerra non è più una guerra giusta e sta portando lo Stato di Israele a perdere la sua identità”, ha avvertito Ami Ayalon, ex direttore dello Shin Bet, in un video diffuso dal movimento Csi, Comandanti per la sicurezza di Israele, in occasione della pubblicazione della lettera. Tra i firmatari ci sono tre ex capi del Mossad (Tamir Pardo, Efraim Halevy, Danny Yatom), cinque ex dirigenti dello Shin Bet (Nadav Argaman, Yoram Cohen, Ami Ayalon, Yaakov Peri, Carmi Gilon) e tre ex capi di stato maggiore (Ehud Barak, Moshe Bogie Ya’alon, Dan Halutz).

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09:08

Israele: ex capi sicurezza, Hamas non piu’ minaccia strategica

Piu’ di 600 funzionari della sicurezza israeliana in pensione, tra cui ex capi delle agenzie di intelligence, hanno esortato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a fare pressione sul proprio governo per porre fine alla guerra a Gaza. “E’ nostro giudizio professionale che Hamas non rappresenti piu’ una minaccia strategica per Israele”, hanno scritto gli ex funzionari in una lettera aperta condivisa con i media, chiedendo a Trump di “guidare” le decisioni del primo ministro Benjamin Netanyahu.

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08:47

Media, coloni tentano di dare fuoco a casa in Cisgiordania

Secondo i rapporti palestinesi, questa mattina i coloni hanno cercato di dare fuoco a una casa nella città di Turmus Ayya, a nord di Ramallah. Lo riferiscono i media israeliani, sottolineando che il filmato della scena mostra i danni alla casa e i segni del tentativo di incendio doloso. 

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Australia, altri 13 mln di dollari in aiuti per Gaza

Il governo australiano ha annunciato altri 20 milioni di dollari australiani, pari a 13 milioni di dollari Usa, in aiuti umanitari per le donne e i bambini della Striscia di Gaza. La ministra degli Esteri australiana Penny Wong ha spiegato che la decisione segue quella di Israele di aprire nuovi corridoi umanitari. Sale così a “oltre 130 milioni di dollari” l’impegno dell’Australia ”per aiutare i civili a Gaza e in Libano” dall’attacco guidato da Hamas del 7 ottobre 2023, ha dichiarato Wong.

08:37

Medici Gaza segnalano 6 morti, 2 vicino sito distribuzione aiuti Rafah

Sei palestinesi sono stati uccisi dall’alba di oggi nella Striscia di Gaza, di cui due, tra cui una donna, vicino a un sito per la distribuzione di aiuti a nord di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il servizio di ambulanza della Striscia di Gaza, spiegando che altre 20 persone sono rimaste ferite mentre aspettavano gli aiuti umanitari.

08:03

Media, ‘attacchi israeliani a Gaza, 3 morti’

Fonti dell’Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa affermano che tre persone sono state uccise in un bombardamento israeliano su una casa a Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, riporta Al Jazeera.

07:59

Hamas, solo Croce Rossa avrà accesso a ostaggi a Gaza

Hamas permetterà solo alla Croce Rossa di fornire aiuti agli ostaggi israeliani a solo condizione che vengano aperti corridoi umanitari verso Gaza. “Siamo pronti a rispondere positivamente a qualsiasi richiesta della Croce Rossa di consegnare cibo e medicine ai prigionieri nemici. Tuttavia, subordinamo la nostra accettazione all’apertura di corridoi umanitari per il passaggio di cibo e medicine in tutte le aree della Striscia di Gaza”, si legge in una dichiarazione dell’ala militare di Hamas. La dichiarazione è arrivata dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto alla Croce Rossa di fornire cibo ai prigionieri dopo che l’agenzia ha lanciato su X un “appello per ottenere l’accesso agli ostaggi”. 

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Israele chiede riunione Consiglio Sicurezza su ostaggi

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06:54

Trump: non ho visto prove di genocidio a Gaza

Gli Stati Uniti non hanno raccolto prove di genocidio nella missione dell’inviato Steve Witkoff a Gaza. Lo ha detto il presidente Donald Trump, parlando con i giornalisti. Alla domanda se avesse visto prove che Israele sta commettendo un genocidio, Trump ha risposto: “Non credo e guardate che li’ c’è una guerra”. “Sono successe cose orribili il 7 ottobre. E’ stata una cosa terribile, una delle peggiori che abbia mai visto”, ha aggiunto.

06:53

Netanyahu: ostaggi a casa con vittoria militare

Il tempo nei negoziati è finito perché Hamas non è interessata e dunque Israele riporterà a casa gli ostaggi grazie a una vittoria militare a Gaza. Sarebbe questa la linea che vorrebbe seguire il premier Benjamin Netanyahu, a quanto riferito da una fonte diplomatica riportata da diversi media israeliani. Netanyahu sta “spingendo per la liberazione degli ostaggi attraverso una decisiva vittoria militare, in coincidenza con l’ingresso di aiuti umanitari in aree al di fuori della zona di combattimento e, per quanto possibile, al di fuori del controllo di Hamas”, ha spiegato la fonte. “Si sta formando un’opinione comune che Hamas non è interessata a un accordo”, ha sottolineato. La fonte ha aggiunto che “Israele è in contatto con gli americani”. 

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