“La stranezza di oggi è la ragione di domani”, recita l’adagio che associamo a Hunter S. Thompson, padre del gonzo journalism, idolo di Paura e delirio a Las Vegas. Varrà anche per l’architettura di oggi? Nel postmoderno lo strano e l’ironico erano la regola… ma è mai finito? Nel 2025 non sono mancate storie che hanno fatto notizia, non necessariamente progetti detestati, ma “non allineati”: come un supermercato brutalista che è diventato al tempo stesso ridefinizione dello spazio commerciale e meme, fino alle chiese letteralmente “traslocate” su ruote o riempite d’acqua.

Nell’anno dei labubu, fatto di code infinite davanti ai negozi Pop Mart e collaborazioni che non ci aspettavamo, tra i progetti più bizzarri non poteva mancare una casa dall’estetica K-pop, che con gli amati e odiati “pupazzi appesi alle borse” condivide l’aspetto cute e disturbante. Insieme ai grattacieli, a cui i progettisti tentano da decenni di dare forme sempre più lontane dal rassicurante parallelepipedo, le ville sono il terreno più fertile di sperimentazione e quest’anno Domus ne ha visitate alcune davvero uniche, dalle case Dinosauro e Esagono di Vittorio Giorgini alla casa “con le orecchie” di Mario Galvagni in Liguria.

Della nostra selezione fanno parte edifici religiosi, negozi, bar e perfino un frantoio: a dimostrazione che la sperimentazione architettonica non riguarda solo le icone, ma può emergere (quasi) ovunque.