L’attivista svedese Greta Thunberg è stata arrestata a Londra durante una manifestazione a sostegno dell’organizzazione Palestine Action, associazione bandita alcuni mesi fa dal governo britannico. Un giudice britannico ha poi disposto nel pomeriggio il rilascio dietro pagamento di una cauzione. La giovane attivista svedese era stata sottoposta a fermo con l’accusa di “violazione del Terrorism Act” per aver solidarizzato esplicitamente con otto detenuti del gruppo Palestine Action (di cui non fa parte) impegnati in una sciopero della fame a oltranza da più di 50 giorni per protestare contro la loro condizione processuale e carceraria nel Regno Unito: dove sono in stato di reclusione preventiva da mesi a margine della contestatissima messa al bando per “terrorismo” della loro organizzazione, voluta dal governo di Keir Starmer. Greta resta comunque tecnicamente sotto indagine e in attesa della possibile convocazione per un processo.
Cos’è Palestine Action
Palestine Action è un gruppo noto per le azioni di disobbedienza civile e per la denuncia dei legami fra Londra e Israele sullo sfondo di quanto accaduto nella Striscia di Gaza, ma i suoi militanti non sono mai stati incriminati per attentati contro le persone. Mentre la stretta draconiana del governo Starmer nei suoi confronti è stata criticata sia Regno sia all’estero: dalla sinistra pacifista, da esponenti politici liberali, da ong umanitarie come Amnesty International e da agenzie dell’Onu.
Le critiche al governo Starmer
All’esecutivo laburista di Starmer, a cominciare dai ministri della Giustizia, David Lammy, e dell’Interno, Shabana Mahmood, viene rinfacciata una gestione burocratica e disumana della vicenda. Segnata dal rifiuto ripetuto di rispondere ad appelli presentati da decine di deputati alla Camera dei Comuni e persino d’incontrare avvocati e parenti dei detenuti coinvolti: alcuni dei quali già ricoverati in ospedale per il deterioramento delle loro condizioni; e ormai a rischio di perdere la vita secondo quanto ribadito oggi stesso da familiari e sostenitori.
Greta: “Sostengo i prigionieri di Palestine Action”
Denunce che Greta Thunberg ha fatto proprie rivolgendosi ai manifestanti di Londra prima dell’arresto, come testimoniato in un video girato dal gruppo di protesta Prisoners for Palestine: “Io – ha detto la giovane attivista svedese – sostengo i prigionieri di Palestine Action, io mi oppongo al genocidio”. Almeno altri due dimostranti risultano essere stati fermati dalla polizia a margine del raduno odierno, svoltosi di fronte agli uffici di Aspen Insurance, nel pieno centro della capitale britannica. Essi sono accusati di aver preso di mira con vernice spray rossa, in ricordo del sangue versato dalle vittime di Gaza, la sede londinese del gruppo assicurativo: contestato per il sostegno finanziario garantito a Elbit Systems, società israeliana legata al complesso militare-industrial