In una lettera aperta rivolta agli oltre 2500 dipendenti dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza (che da alcune ore sta tenendo banco nelle chat di medici e infermieri), all’indomani della fiaccolata a difesa del contratto del personale del comparto e dei medici dell’ospedale di San Giovanni Rotondo, il Dg Gumirato ha fatto presente che la narrazione che starebbe emergendo in questi giorni sia totalmente priva di fondamento e profondamente ingiusta nei confronti della Fondazione, “che in questi anni ha sempre rispettato tutti gli accordi sottoscritti”, tiene a precisare.
I 40 milioni di debiti verso i dipendenti
Gumirato ha rimarcato che nei tre anni alla guida della Fondazione, sarebbero stati pagati ‘debiti verso dipendenti” trovati a bilancio – segnatamente al 31 dicembre 2022 – che ammontavano a 39,90 milioni di euro, trenta dei quali sono stati pagati anche grazie agli accordi sindacali.
I 10 milioni di ‘risorse aggiuntive’
Il Dg Gumirato ha inoltre precisato che durante il suo mandato la Fondazione avrebbe iniettato nelle buste paga dei lavoratori quasi 10 milioni di “risorse aggiuntive” e investimenti in tecnologie per 27,50 milioni.
“L’investimento complessivo nei confronti del personale, oltre alla garanzia del posto di lavoro e al pagamento degli stipendi ordinari, è stato di 63,09 milioni di euro” si legge.
L’applicazione del nuovo contratto
Nella missiva di chiarimento, Gino Gumirato ha fatto un salto indietro di qualche settimana, quando il 26 novembre scorso il Consiglio d’Amministrazione ha deliberato di uniformare l’applicazione dei contratti di lavoro per tutta la dirigenza e per il comparto, ai contratti nazionali Aiop Aris/Cimop.
Il finanziamento straordinario pubblico di 95 milioni
Inoltre, ha fatto sapere il manager veneto inviato dalla Santa Sede per risanare i conti in rosso della Fondazione, che l’applicazione del “tabellare contratto pubblico” per il Comparto risale a un accordo del 2004, quando la Fondazione aveva ricevuto un finanziamento straordinario pubblico di 95 milioni di euro per coprire le perdite pregresse e senza erogare alcuna attività supplementare.
Cosa sanciva l’accordo sindacale del 2004
Nella lettera, quindi, si precisa che “l’accordo sindacale del 2004 sancisce molto bene che la Fondazione è privata, non è obbligata ad applicare il contratto pubblico, che non vi è alcun automatismo di applicazione dei rinnovi contrattuali, ma che lo fa nel momento in cui incassa 95 milioni di euro”.
“Da un lato dunque si ricevono 95 milioni € per ripianare le perdite, dall’altro ci si impegna ad applicare il contratto pubblico, ma poi di fatto non viene applicato creando debiti per 39,90 milioni € che questo Consiglio ha invece deciso di onorare”.
Le altre precisazioni di Gumirato
Il direttore generale ha ricordato che nessuna persona è stata licenziata, non è previsto alcun licenziamento, nessuna persona ha subito diminuzioni di stipendio e non è previsto che le subiscano in futuro. Che tutti gli accordi sindacali, compresi quelli relativi al recupero dei debiti pregressi, “sono stati rispettati”.
Che il livello retributivo – anche grazie al pagamento dei debiti pregressi – è stato ed è ai massimi livelli in termini di qualsiasi comparazione pubblica o privata del centro sud Italia.
Gli emolumenti percepiti dai dipendenti
In quella lettera inoltrata a tutti i dipendenti, il direttore generale Gino Gumirato ha condiviso con tutti i dipendenti le tabelle stipendiali dei 468 medici e dei 2045 dipendenti del comparto.
Per i primi, gli emolumenti mensili vanno dai tremila agli 8mila euro netti (di 4mila, 5mila, 6mila e 7mila euro il resto degli stipendi). Per il comparto sanitario – operatori socio sanitari, infermieri e amministrativi – dai 1500 euro (per settantadue di loro) ai 2500 euro netti al mese (per 264 dipendenti di loro). Di 1700, 1800, 2000 e 2300 gli altri emolumenti mensili netti del 2024.
“Con me risorse mai viste prima”
Prima delle conclusioni, Gumirato ha condiviso con i dipendenti anche il dato delle giornate di congedo ordinario e di aggiornamento professionale del 2024 per quanto attiene all’aggiornamento professionale dei medici.
“La Fondazione ha dimostrato con i fatti l’investimento nei confronti delle risorse umane, ha onorato ed onorerà sempre i propri impegni. In un contesto di crisi complessiva la Fondazione ha scelto di dare priorità ai propri collaboratori ed ha messo a disposizione risorse mai viste negli ultimi 18 anni. E continuerà a farlo, nell’ambito di quanto previsto dalla Legge e delle enormi risorse messe a disposizione dal piano strategico 2025-2029”.