Punti chiave

  • L’operazione semplifica il capitale di TIM, aumenta la liquidità delle azioni ordinarie e pone fine ai privilegi delle azioni di risparmio, generando benefici finanziari per il gruppo.
  • Gli analisti valutano nel complesso favorevolmente l’operazione, confermando raccomandazioni positive e in alcuni casi rialzando i target price.
  • Il peso di Poste nell’azionariato scende al 19,60% dal 27,30%, tornando sotto la soglia di obbligo di OPA e consolidando definitivamente il ruolo di partner industriale stabile.

Vittoria nella sentenza della Cassazione contro lo Stato, conversione delle azioni di risparmio e riduzione del capitale sociale: sono questi i tre passaggi chiave che in poche settimane hanno ridefinito le basi della nuova Telecom Italia (TIM) TIT, che si appresta a chiudere il 2025 esibendo un notevole +108,8% da inizio anno alla chiusura a EUR 0,51 della seduta del 22 dicembre, per una capitalizzazione complessiva con il titolo di risparmio a 10,75 miliardi. E come ulteriore conseguenza positiva, Poste Italiane PST completa così il suo posizionamento stabile come azionista e partner industriale, mentre il mercato inizia a valutare il potenziale della società nel 2026.

Sentenza della Cassazione: oltre 1 miliardo a favore di TIM

TIM ha ricevuto la notifica della sentenza della Cassazione che conferma il rimborso del canone di concessione del 1998, ponendo fine a una controversia ventennale con lo Stato. La Corte d’Appello di Roma aveva già deciso nell’aprile 2024 a favore di TIM, riconoscendo un rimborso leggermente superiore a 1 miliardo di euro, comprensivo di rivalutazione e interessi, a fronte di un canone originario di circa 500 milioni.

Conversione delle azioni di risparmio e semplificazione del capitale

La sentenza favorevole ha spinto il Consiglio di amministrazione a proporre alle assemblee di gennaio due operazioni strategiche: la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie e la riduzione del capitale sociale. La conversione volontaria prevede un rapporto di una nuova azione ordinaria ogni azione di risparmio convertita con un conguaglio in contanti di EUR 0,12 per azione di risparmio convertita, mentre la conversione obbligatoria prevede un conguaglio di EUR 0,04. L’obiettivo è semplificare la struttura del capitale, ridurre i costi di governance e aumentare il free float delle azioni ordinarie. L’esborso stimato per TIM è di circa 630 milioni di euro, mentre la creazione di valore derivante dall’eliminazione dei privilegi sulle cedole delle azioni di risparmio si aggira intorno a 1 miliardo di euro.

Riduzione del capitale sociale ed effetto sulle riserve

La riduzione volontaria del capitale da 11,70 a 6 miliardi di euro permette di allocare parte delle riserve alla riserva legale e il resto alle riserve disponibili, finanziando così la conversione e i conguagli in contanti. La manovra consente di riequilibrare il patrimonio netto dopo la cessione di FiberCop e prepara la società a future distribuzioni di dividendi agli azionisti.

Cosa pensano gli analisti di Telecom Italia

Websim ha confermato il rating “buy” sul titolo, portando il target price delle azioni ordinarie a EUR 0,68. L’analisi sottolinea che la conversione delle azioni di risparmio è market-friendly e genera benefici significativi su liquidità, governance e peso del titolo negli indici azionari. L’incasso della sentenza della Cassazione, l’esborso a favore degli azionisti TITR e la creazione di valore derivante dalla semplificazione azionaria contribuiscono a rendere l’operazione positiva per il mercato.

Secondo Equita SIM, la semplificazione del capitale porta diversi benefici: migliora la liquidità, aumenta il free float, libera liquidità precedentemente destinata agli azionisti di risparmio, aumentando l’utile per azione per gli azionisti ordinari e aumenta l’utile per azione atteso nel 2026-27, stimato in crescita rispettivamente dell’11% e del 9%.

L’operazione consente inoltre di utilizzare parte dei proventi del canone di concessione per ridurre il capitale in modo efficace. “Incorporando le condizioni della conversione volontaria, l’impatto completo del rimborso del canone di concessione e il mark-to-market di TIM Brazil, le valutazioni si sposterebbero a EUR 0,51 per le ordinarie e EUR 0,63 per le risparmio (da 0,55 e 0,63 precedenti). Pensiamo però – scrivono gli analisti di Equita SIM- che i benefici della semplificazione del capitale possano giustificare un parziale rerating dei multipli valutativi non ancora riflessi in questo calcolo”. Gli analisti di Equita SIM hanno un giudizio “buy” con target price EUR 0,54.

Banca Akros ha aggiornato la valutazione di TIM tenendo conto sia della conversione sia dell’incasso derivante dalla sentenza, confermando il rating “buy” e fissando il prezzo obiettivo sulle ordinarie a EUR 0,60. Mediobanca ritiene la debolezza attuale del titolo ordinario con cui è stata accolta a caldo dal mercato la notizia della conversione delle risparmio un’opportunità di acquisto, stimando un fair value di EUR 0,56 per azione secondo il modello delle somma delle parti. I prossimi catalizzatori saranno gli aggiornamenti sulle sinergie con Poste, la normalizzazione del mercato tlc e le operazioni di M&A.

Assetto azionario di TIM e ruolo di Poste

Gli azionisti di risparmio potranno convertire i titoli in azioni ordinarie, con conguaglio in contanti. La conversione obbligatoria riguarderà chi non aderisse volontariamente, razionalizzando il capitale e semplificando la governance. Poste Italiane, attualmente al 27,23%, scenderà al 19,60% del capitale votante, tornando sotto la soglia dell’OPA, mentre gli azionisti ordinari deterranno il 52,20% e quelli di risparmio il 28,20%.