Il Papa incontra per la prima volta quanti sono a servizio della Santa Sede, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e del Vicariato di Roma, per gli auguri natalizi. “Un grande mosaico di uffici e servizi”. L’invito a lavorare con impegno e dedizione, perché le occupazioni quotidiane acquistano senso nel disegno di Dio.

Isabella Piro – Città del Vaticano

Un “momento familiare” in vista del Natale con il “grande mosaico di uffici e di servizi” rappresentato dal Vaticano: Leone XIV descrive così l’incontro di stamani, 21 dicembre, in Aula Paolo VI, con i dipendenti della Santa Sede, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e del Vicariato di Roma, ricevuti in udienza insieme alle loro famiglie. Il caloroso applauso dei presenti apre il tradizionale appuntamento, in prossimità della solennità della nascita del Signore. Papa Prevost lo vive per la prima volta e, sottolinea, lo fa con “molto piacere”. 

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Il lavoro quotidiano acquista senso nel disegno di Dio

La sua riflessione prende spunto dal presepe, donato dal Costa Rica ed esposto nell’Aula progettata da Nervi: una scena della Natività circondata, secondo la tradizione, da statuine di tanti mestieri diversi. Mestieri di una volta che magari non esistono più, ma che “comunque mantengono il loro significato all’interno del presepe”.

Ci ricordano che tutte le nostre attività, le nostre occupazioni quotidiane acquistano il loro senso pieno nel disegno di Dio, che ha il suo centro in Gesù Cristo.

Un momento dell'udienza

Un momento dell’udienza   (@Vatican Media)

Impegno e dedizione

Dalla mangiatoia – prosegue il Papa – Gesù Bambino benedice tutti, anche quei personaggi che, impegnati come sono nei “loro gesti quotidiani”, sembrano “distaccati dall’avvenimento centrale” della Natività. In realtà, non è così:

Ciascuno di noi svolge il suo compito e diamo lode a Dio proprio facendolo bene, con impegno. A volte si è talmente presi dalle occupazioni che non si pensa al Signore o alla Chiesa, ma il fatto stesso di lavorare con dedizione, cercando di dare il meglio, e anche – per voi laici – con amore per la vostra famiglia, per i figli, questo dà gloria al Signore.

Semplicità e umiltà

Di qui scaturisce l’insegnamento del Natale e il Pontefice lo ricorda ai presenti:

Impariamo dal Natale di Gesù lo stile della semplicità, dell’umiltà e facciamo in modo, tutti insieme, che questo sia sempre più lo stile della Chiesa, in ogni sua espressione

Una panoramica dell'Aula Paolo VI

Una panoramica dell’Aula Paolo VI   (@Vatican Media)

La preghiera per gli anziani e i malati

Auspicando, poi, di poter visitare, “piano piano, con l’aiuto di Dio” i vari ambienti di lavoro, il Papa rivolge un particolare pensiero e una preghiera alle persone anziane e ammalate, augurando a tutti “un santo Natale, nella letizia e nella serenità che Gesù ci dona”. Al termine dell’udienza, Leone XIV si sofferma a lungo a salutare i presenti, tra i quali numerosi bambini. Sorrisi, strette di mano, gesti di benedizione si rincorrono tra una fila e l’altra dell’Aula, in un clima di grande affetto e partecipazione. 

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