di
Alessandro Fulloni
L’attrice romana, 62 anni, icona della commedia sexy: «Vivo in una casa senza gas e mi hanno pure sfrattata. Alberto Bevilacqua, il mio compagno morto nel 2013, voleva intestarmi i diritti dei suoi libri ma non ha fatto in tempo»
«Ora vivo in periferia, lungo la via Casilina. Un bel salto all’indietro visto che sono stata sempre a Vigna Clara, posto chic…». Trova la voglia di scherzare, Michela Miti. L’attrice romana, 62 anni, è stata una delle icone della commedia sexy. Fu pure protagonista con Alvaro Vitali di un paio di cult: Pierino contro tutti, incassi record nel 1981, e il sequel, sempre trionfale, dell’anno successivo: Pierino colpisce ancora. Quattro decenni dopo, è lei stessa a raccontare che, da un punto di vista economico, se la passa davvero male. Anzi: al settimanale Gente che, con Patrizia Vassallo, l’ha intervistata nel numero in edicola, ha detto che sopravvive grazie agli aiuti della Caritas. Ieri pomeriggio l’abbiamo contattata al telefono.
Michela, ma che le è successo? Lei era famosissima…
«Mi sono capitati tanti guai, uno dopo l’altro. Tra gli ultimi, il dolore recente della morte di mia madre; poi sono caduta più volte, mi sono fatta male. Per questo ho dovuto lasciar perdere il mio lavoro. Ho un menisco rotto, sarebbe un’operazione complessa, costosa. Non posso sostenere tutte le spese, con lo sfratto che ho…».
Ecco, pure lo sfratto… Quando dovrà lasciare casa?
«A fine settembre. Ho ricevuto una proroga di recente. Ma qui sono senza gas, cucino grazie a un fornelletto elettrico. Questi 70 metri quadri erano la casa in cui abitava mia madre Ivana. Mi sono stabilita da lei nel 2013, dopo la morte del mio compagno».
Che era Alberto Bevilacqua, scrittore tra i più celebri. Per non parlare dei film che diresse, a partire da La Califfa. Come vi conosceste?
«Ci ritrovammo da amici, per caso, nel 1994. Ma già c’eravamo visti una sera di 10 anni prima, dall’attore Massimo Serato che mi corteggiava vanamente. Avevo 18 anni, Alberto venne apposta per me e Serato fece di tutto per osteggiare le nostre chiacchiere, tanto che scoppiai a piangere».
Poi?
«La seconda volta che lo vidi parlammo di poesie e libri. Fu un amore totale e i 29 anni che aveva più di me non sono mai stati un ostacolo. Era compagno, confidente, amico».
Ma Alberto le ha lasciato qualcosa?
«No, ma fu per via del nostro amore: intenso, viscerale. Lo vivevamo istante per istante. Non ci pensavamo. La soluzione poteva essere il matrimonio: lui però veniva da un’esperienza difficile. Io poi non ci credevo perché mio padre lasciò presto da sola mia madre e l’ho visto poco. Quando Alberto stava per intestarmi i diritti dei suoi libri, ebbe il crollo che lo portò alla morte. Delle successive vicende legali con la sua famiglia preferisco non parlare».
Ha degli introiti?
«No, nessuno. Non ho l’età della pensione; ho finito i risparmi, spesi anche per curare mamma, ammalata negli ultimi anni. Era una parrucchiera, è sempre stata il mio punto di riferimento. Ho qualche diritto per i film, ma roba di spiccioli. Ho venduto gli oggetti d’oro più cari, tra cui un’ambra di Alberto».
C’è qualcuno ad aiutarla?
«Una bravissima assistente sociale inviata dal municipio, Gina. Grazie a lei sono riuscita ad ottenere l’assegno di inclusione. Poi c’è la Caritas, da loro ho avuto una piccola cifra».
Un ricordo del passato?
(Ride) «Una volta ero all’Olimpico per una partita della Roma e su un maxischermo passò la pubblicità di un mio film. All’uscita i tifosi mi riconobbero, circondarono la macchina dell’amico che mi accompagnava, la distrussero. Scappammo terrorizzati».
E Fellini?
«Mi volle sul set della Città delle donne, ma non per recitare: era come se fossi sua figlia. Quando si arrabbiava con la troupe, e capitava spesso, la produzione mi chiamava: “Corri qui, prova a calmarlo”. Quando mi vedeva gridava: “C’è Michelina, stop!”. E andavamo a fare una passeggiata, mi raccontava di Cinecittà».
Oggi?
«Quando esco di casa sono sempre inciuciata, nascosta sotto gli occhiali da sole. Ma sorrido sempre a chi mi riconosce».
3 agosto 2025 ( modifica il 4 agosto 2025 | 10:46)
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