La Olympia Dream Seto rientra nel progetto Meguri2040, che punta a rendere automatico il 50% delle tratte navali giapponesi entro i prossimi quindici anni
Si chiama Olympia Dream Seto: è un traghetto giapponese lungo 66 metri, sulla prua si staglia un’immagine blu di Poseidone. A vederla così dall’esterno, come mostrato anche in un video su YouTube, sembrerebbe un’imbarcazione qualunque. E invece è il primo traghetto al mondo capace di navigazione completamente autonoma: grazie all’intelligenza artificiale e ad avanzate tecnologie ingegneristiche, la nave-passeggeri può infatti salpare, mantenere la rotta e aggirare ostacoli, comprese altre imbarcazioni, interamente da sola. Senza intervento umano, facendo affidamento a un pilota automatico integrato.
Il 3 dicembre il traghetto ha ottenuto l’autorizzazione nazionale, superando l’ispezione tecnico-navale dei sensori e dei sistemi anticollisione, per poi salpare ufficialmente giovedì 10 dicembre, percorrendo la tratta Okayama-Shodoshime, sulla costa sud-occidentale del Giappone: circa un’ora e dieci di viaggio, che dalla terraferma porta a un’isoletta abitata da poco più di 25mila abitanti.
Le prime traversate verranno eseguite in modalità semi-autonoma, ma la compagnia navale di cui fa parte il traghetto, la Kosukai Ryobi Ferry, ha già annunciato che intende passare alla navigazione completamente autonoma non appena l’equipaggio avrà acquisito piena familiarità con il sistema.
Le tecnologie necessarie per il successo della Olympia Dream Seto sono state sviluppate dalla Nippon Foundation – un’organizzazione privata che promuove lo sviluppo industriale marittimo dal 1962 – e da più di altre 50 compagnie. Un’iniziativa che rientra nel progetto Meguri2040, inaugurato nel 2020 e che punta a rendere automatico il 50% delle tratte navali giapponesi entro i prossimi quindici anni. È “il programma di navi senza equipaggio”, come si legge in un post sulla pagina Instagram della Fondazione.
Nel Paese del Sol Levante ci sono più di 400 isole abitate che dipendono dai traghetti sia per il trasporto dei passeggeri che per quello delle merci: le imbarcazioni a pilota automatico supportate dall’intelligenza artificiale rappresentano una soluzione al problema della crescente carenza di personale marittimo, garantendo i collegamenti con le isole più remote e riducendo gli incidenti in mare.
Per ora, solo la Olympia Dream Seto è in funzione con questa modalità automatica, ma «è un primo passo emozionante», come ha detto durante una conferenza stampa a bordo del traghetto Mikihiro Umino, direttore esecutivo della Nippon Foundation. Stiamo ridefinendo gli standard della logistica a livello globale», ha aggiunto. Il Ceo della compagnia navale Kosukai Ryobi Ferry ha dichiarato che «i traghetti autonomi sono i precursori di una nuova era per la sicurezza marittima e l’alleggerimento del carico di lavoro dell’equipaggio», per poi annunciare che esporteranno gradualmente questa tecnologia nel resto del mondo.
In precedenza, solo in Svezia era stato realizzato un progetto simile, ma su scala di gran lunga inferiore. Nel 2023, a Stoccolma, la compagnia Zeabuz aveva lanciato un piccolo battello passeggeri autonomo, battezzato Zeam: con una capienza massima di 24 passeggeri e tratte da 6 minuti, tuttavia, è tutt’altra cosa rispetto alla Olympia Dream Seto, che può trasportare 500 persone, 60 auto (o 10 autobus) in viaggi di più di un’ora.
Altri tre mezzi navali inseriti nel progetto Meguri2040 – sempre supportati da un sistema di intelligenza artificiale e tutti controllati da centri di monitoraggio a terra – dovrebbero entrare in servizio con funzioni analoghe entro aprile 2026. Fra di esse c’è una nave commerciale portacontainer: sarà la prima cargo a viaggiare con un’AI dietro al timone.
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23 dicembre 2025
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