Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato che Israele non si ritirerà mai dall’intera Striscia di Gaza. Lo riferisce la stampa locale che riporto un discorso pronunciato da Katz durante una cerimonia nell’insediamento di Beit El, nella Cisgiordania occupata. \”Quando arriverà il momento, istituiremo avamposti Nahal (di fanteria) nel nord di Gaza al posto degli insediamenti che sono stati smantellati\”, ha dichiarato il ministro, secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Ynet.\n
Le nuove misure introdotte da Israele per la registrazione delle organizzazioni non governative internazionali rischiano di privare centinaia di migliaia di persone a Gaza di cure mediche salvavita. Lo denuncia Medici Senza Frontiere, secondo cui le nuove disposizioni potrebbero comportare la revoca della registrazione delle ong internazionali a partire dal 1 gennaio. Infatti, la mancata registrazione impedirebbe alle organizzazioni, tra cui Msf, di fornire servizi essenziali alla popolazione di Gaza e della Cisgiordania, sostiene l’organizzazione.
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Rappresentanti di Usa, Egitto, Qatar e Turchia si sono incontrati a Miami per \”far avanzare i preparativi\” della seconda fase del piano di de-escalation della guerra a Gaza, dopo la tregua tra Israele e Hamas scattata a ottobre.
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Il 7 ottobre del 2023 i terroristi sono penetrati nel Sud dello Stato ebraico, attaccando i kibbutz vicini al confine con la Striscia di Gaza, uccidendo famiglie e sequestrando persone. Le vittime del massacro, in totale, sono state circa 1.300.
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Israele ha risposto lanciando l’operazione ‘Spade di Ferro’ con massicci bombardamenti su Gaza, a cui poi è seguita un’offensiva di terra che ha portato all’invasione della Striscia, che ancora oggi è stretta nella morsa israeliana. Si contano oltre 60mila morti. Nel corso dei mesi, il conflitto si è allargato a Hezbollah nel Sud Libano e all’Iran.
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L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.
“,”postId”:”110d2183-77dc-40bb-9d43-8ee2acf41373″,”postLink”:{“title”:”La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/questione-palestinese”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/69f22a4c6599ba2f11dc3c68087d075a2aa44092/skytg24/it/mondo/approfondimenti/israele-palestina-conflitto/israele_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-23T20:15:00.669Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T21:15:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas”,”content”:”
Del genero del presidente americano Donald Trump (marito della figlia Ivanka), si è tornati a parlare dopo l’accordo di tregua tra Israele e Hamas, siglato dopo oltre due anni di conflitto. Insieme a Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina e in Medio Oriente, Kushner ha avuto un ruolo attivo nelle trattative tra le parti: ecco chi è.
“,”postId”:”5faaecd3-aa35-45b7-9538-1bbfbbf9c0c8″,”postLink”:{“title”:”Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/jared-kushner-chi-e”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/d6b6a2d11173775b61bfb58c846206c3a70d5be3/skytg24/it/mondo/2025/10/13/jared-kushner-chi-e/hero_jared_kushner_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-23T19:58:08.530Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T20:58:08+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Il Papa: ‘Ho sentito il parroco di Gaza, andare avanti con l’accordo di pace'”,”content”:”
\”Un’ora fa sono stato in contatto con il parroco\” di Gaza \”stanno cercando di celebrare una festa\” di Natale \”in una situazione ancora molto precaria, speriamo che vada avanti l’accordo per la Pace\”. Così papa Leone all’uscita da Villa Barberini a Castel Gandolfo.
“,”postId”:”3f2232e0-10b9-478c-ac71-109cb8d272c3″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-23T19:30:00.912Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T20:30:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza”,”content”:”
Dopo la firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla \”fase 2\” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
“,”postId”:”fe5d7b1c-be43-45d7-b249-46784220d448″,”postLink”:{“title”:”Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/48ce94bce98c662b9786091741be6603b048aa05/skytg24/it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra/ostaggi_israele_gaza_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-23T18:45:00.926Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T19:45:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Accordi di Abramo, cosa sono e cosa prevedono”,”content”:”
Nel 2020 gli sforzi diplomatici hanno portato a una serie di intese con l’obiettivo di normalizzare le relazioni tra Israele e diversi Paesi arabi. Gli accordi furono mediati dagli Usa durante la prima presidenza di Donald Trump. L’escalation in Medio Oriente degli ultimi due anni ha più volte fatto vacillare gli accordi. Ecco cosa sapere.
“,”postId”:”76954c2b-42dc-4863-856e-a7b1bc843d16″,”postLink”:{“title”:”Accordi di Abramo, cosa sono e cosa prevedono”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/accordi-di-abramo-“,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/15d42a4e6811cbecf48af319d8e2dcb698fa68dd/skytg24/it/mondo/approfondimenti/accordi-di-abramo-/accordi_abramo_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-23T15:22:44.216Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T16:22:44+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele: \”Sventato tentativo contrabbando armi da Giordania con un drone\””,”content”:”
I militari israeliani rendono noto di aver sventato un tentativo di far entrare in Israele armi con un drone fatto partire dalla Giordania. Lo riferisce il Times of Israel sulla base di quanto reso noto dalle forze israeliane (Idf). Il drone, che trasportava 40 pistole, è stato intercettato mentre superava il confine ed è stato abbattuto.
“,”postId”:”31836b76-fcb6-4a51-ad92-fe84ad093abb”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-23T15:22:03.550Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T16:22:03+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Crosetto: \”Non abbandoneremo il Libano, anche se lo decide l’Onu\””,”content”:”
\”Sono 47 anni che c’è Unifil in Libano. Troverei surreale andare via nel momento in cui c’è la maggior crisi. E se l’Onu prende una decisione surreale, noi non pensiamo di avvallare una decisione surreale. E siccome ho visto che la maggior parte delle nazioni la pensa con noi, io mi auguro che tutto possa ancora svolgersi sotto la bandiera Onu. Se non ci sarà quella Onu, ci sarà quella europea. Se non ci sarà quella europea, quella italiana comunque ci sarà. Perché non è il momento di abbandonare il Libano a una soluzione che avrebbe come punto d’arrivo soltanto una guerra ulteriore, magari anche civile interna\”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, a margine della sua visita al contingente italiano in Bulgaria a Novo Selo. Crosetto ha anche detto: \”Servirebbe un’Onu nuova: una Onu 4.0 o 5.0, che abbia un peso sia politico sia in qualche modo militare, perché altrimenti ad oggi l’unico modo di risolvere le controverse internazionali è la guerra. Occorre che l’Onu abbia anche un braccio che intervenga, quando serve, per frapporsi tra chi si combatte. Serve inoltre una Nato non solo più occidentale, ma che raggruppi grandi Paesi come l’India, il Brasile, anche il sud del mondo, i Brics, in modo tale da diventare uno strumento di un organismo internazionale, sovranazionale che porti la pace e non soltanto la difesa\”, ha aggiunto.
“,”postId”:”4aaba938-6998-4162-a35e-abb165ae7c82″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-23T14:41:43.859Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T15:41:43+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Katz ritratta: \”Il governo non ha intenzione di fare insediamenti a Gaza\””,”content”:”
Il ministro della Difesa Israel Katz ritratta le dichiarazioni fatte in mattinata sulla creazione di insediamenti all’interno di Gaza. In una dichiarazione inviata ai giornalisti, l’ufficio di Katz afferma che \”il governo non ha alcuna intenzione di stabilire insediamenti nella Striscia di Gaza\”. Lo riporta il Times of Israel. Katz afferma che le dichiarazioni fatte ai leader dei coloni riguardo all’invio di gruppi di pionieri nel nord di Gaza \”sono state fatte esclusivamente in un contesto di sicurezza\”.
“,”postId”:”e5e3d275-ee44-4e68-baff-598b97a2a932″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-23T14:39:28.586Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T15:39:28+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Crosetto: \”Su Gaza missione difficile peggio dell’Afghanistan\””,”content”:”
\”Su Gaza non siamo noi a definire il nostro impegno ma c’è una coalizione che sta cercando di costruire una missione difficilissima, molto peggio dell’Afghanistan e vi ricordo quanto a noi è costato l’Afghanistan anche in termini militari\”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, a margine della sua visita al contingente italiano in Bulgaria a Novo Selo. \”Parliamo di una zona – ha proseguito il ministro – non ancora pacificata dove c’è un conflitto in corso, dove ci sono ancora dei bunker sotterranei pieni di armi e dove ci sono ancora milizie che si confrontano. Quindi c’è un rischio molto alto\”. Alla domanda se l’Italia parteciperà alla forza di stabilizzazione internazionale, ovvero l’Isf, Crosetto ha risposto: \”man mano che ci saranno i progetti definiremo come partecipiamo. Per ora non c’è neanche il progetto\”.
“,”postId”:”5fc6b173-88e4-49dd-bbe5-ca4b58021683″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-23T14:32:42.707Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T15:32:42+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza”,”content”:”
Il giorno dopo la firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla \”fase 2\” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
\n\n”,”postId”:”ca6637ea-7e8e-4ffa-9a5a-5d00e4801af2″,”postLink”:{“title”:”Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/48ce94bce98c662b9786091741be6603b048aa05/skytg24/it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra/ostaggi_israele_gaza_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-23T13:09:48.446Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T14:09:48+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Il volto di Hind Rajab su uno stabile a Potenza, l’ha realizzato Jorit”,”content”:”
Il volto di Hind Rajab, la bambina di sei anni vittima dell’esercito israeliano a Gaza, che ha trascorso le sue ultime ore di vita al telefono con i soccorritori della Mezzaluna Rossa, che non riuscivano a raggiungerla a causa dei militari presenti in zona, è sulla facciata laterale di uno stabile a Potenza, in via Verdi. L’ha realizzato lo street artist Jorit, nell’arco di due mesi nei quali una comunità intera si è prodigata per dare assistenza, comprando il materiale e provvedendo anche ai costi dell’impalcatura e dei lavori, intorno ai 40 mila euro. E’ un’opera dalla grandezza di 10 metri per 28, per la quale sono servite 6.500 bombolette spray con le quali Jorit ha realizzato un piccolo capolavoro che lui stesso ha definito \”un’opera collettiva, voluta da tutti\”. Per arrivare alla quale si è comunque dovuto procedere attraverso una serie di autorizzazioni dei proprietari degli appartamenti, tra i quali anche l’Ater, e che ha avuto il suo culmine positivo con l’autorizzazione all’unanimità da parte del La finalità è racchiusa nelle parole dell’architetto Antonio Maroscia che ha seguito il lavoro e che ha spiegato come non sia stata casuale l’apposizione su un palazzo per \”far dialogare la fisicità di un edificio cittadino con i problemi legati ai nostri sensi di colpa per quello che non riusciamo a fare\”. Hind – ha concluso \”è al tempo stesso un’amica delle sue coetanee e una persona da coccolare\”. In buona sostanza, attraverso l’arte urbana si punta a risvegliare le coscienze e, a giudicare dai consensi ricevuti e dalle continue presenze di gente che fotografa l’opera e che costantemente ha seguito i lavori nel corso di questi mesi, l’obiettivo è stato raggiunto.
“,”postId”:”680059bb-e389-46b4-b3dc-72b04ff16950″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-23T11:55:10.565Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T12:55:10+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Greta Thunberg arrestata a Londra durante manifestazione pro-Pal”,”content”:”
Lo rendono noto gli organizzatori dell’iniziativa, promossa per solidarizzare con otto detenuti del gruppo Palestine Action che stanno conducendo uno sciopero della fame a oltranza da più di 50 giorni per protestare contro la loro condizione processuale e carceraria nel Regno Unito.
“,”postId”:”e9a3d45c-d0b5-4a32-83d8-6c4fb2671a9c”,”postLink”:{“title”:”Greta Thunberg arrestata a Londra durante manifestazione pro-Pal”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/12/23/greta-thunberg-arresto-londra-menifestazione-pro-pal”,”imageSrc”:”https://tg24.sky.it/assets/images/8c3d1483debc4853882f49775a11d97da68228aa/skytg24/it/mondo/2025/12/23/greta-thunberg-arresto-londra-menifestazione-pro-pal/Getty_greta_thunberg.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-23T11:13:27.931Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T12:13:27+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele, stop dei media stranieri pericolosi prorogato fino al 2027″,”content”:”
Con un voto a favore del parlamento israeliano, è stata prorogata fino al 2027 la legge temporanea che consente \”la chiusura di un’emittente straniera che minacci la sicurezza dello Stato\”, sostituendo la legge nota come \”Legge Al Jazeera\”. Il provvedimento legislativo votato in seconda e terza lettura, che rimarra’ in vigore fino al 31 dicembre 2027, stabilisce che il ministro delle Comunicazioni può, con il consenso del premier e l’approvazione del governo o del Comitato ministeriale per la Sicurezza nazionale, ordinare l’adozione di misure per limitare le trasmissioni di un canale straniero e le sue attività. L’ordine potrebbe essere eseguito \”se il Primo Ministro è convinto, sulla base del parere delle autorità di sicurezza, che il suo contenuto minacci la sicurezza dello Stato\”. Il disegno di legge sostituisce la legislazione temporanea esistente, nota come \”Legge Al Jazeera\”, in quanto ne consente l’applicazione anche se Israele non si trova in stato di emergenza.
“,”postId”:”4327435f-ea27-417f-a5c4-f29816b47231″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-23T10:50:41.994Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T11:50:41+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Yemen, accordo tra governo e Houthi per il rilascio di 3mila prigionieri”,”content”:”
I ribelli Houthi e il governo yemenita riconosciuto a livello internazionale hanno concordato uno scambio di prigionieri che coinvolge quasi 3.000 persone. Lo hanno annunciato le due parti. Majed Fadhail, membro della delegazione governativa, ha dichiarato di aver concordato con gli Houthi un nuovo scambio che prevede il rilascio di \”migliaia\” di prigionieri di guerra. Abdulqader al-Mortada, funzionario della delegazione Houthi, ha confermato su X: \”Abbiamo firmato un accordo di scambio di prigionieri su larga scala che coinvolge 1.700 dei nostri prigionieri in cambio di 1.200 dei loro, tra cui sette sauditi e 23 sudanesi\”.
“,”postId”:”1e92c2fa-2553-4c87-acb7-315bf0d42e0a”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-23T10:43:57.748Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T11:43:57+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Katz: \”Israele non si ritirerà mai del tutto da Gaza\””,”content”:”
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato che Israele non si ritirerà mai dall’intera Striscia di Gaza. Lo riferisce la stampa locale che riporto un discorso pronunciato da Katz durante una cerimonia nell’insediamento di Beit El, nella Cisgiordania occupata. \”Quando arriverà il momento, istituiremo avamposti Nahal (di fanteria) nel nord di Gaza al posto degli insediamenti che sono stati smantellati\”, ha dichiarato il ministro, secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Ynet. \”Lo faremo nel modo giusto, al momento giusto. Alcuni protestano, ma siamo ministri\”, ha aggiunto Katz, secondo la stessa fonte. La seconda fase dell’accordo di pace per Gaza, proposto dal presidente Usa Donald Trump, include il ritiro completo delle truppe israeliane, il disarmo delle milizie palestinesi, la ricostruzione di Gaza e la creazione di un governo di transizione. Uno dei principali ostacoli che Israele sta sollevando alla sua attuazione è il fatto di non aver ancora ricevuto il corpo dell’ultimo ostaggio israeliano. Durante l’evento a Beit El, i media israeliani hanno riferito, inoltre, che Katz ha anche affrontato la decisione del governo, presa ieri, di chiudere la stazione radio \”Galei Tzahal\”, gestita dall’esercito, che accusa di aver assunto un orientamento politico. \”Ho ordinato che i soldati della stazione vengano riassegnati a ruoli di combattimento o di supporto al combattimento. Siamo a corto di personale; le vacanze sono finite\”, ha detto il ministro della Difesa in merito a una decisione che ha suscitato forti critiche sia dall’esercito che dall’opposizione.
“,”postId”:”fd73f6b6-5bcf-4ed2-9da2-218b161f05d3″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-23T10:33:15.963Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T11:33:15+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Katz: \”Al momento opportuno reinsedieremo il nord di Gaza\””,”content”:”
Contraddicendo le ripetute affermazioni del Primo Ministro Benjamin Netanyahu secondo cui Israele non ha intenzione di reinsediare Gaza il ministro della Difesa Israel Katz dice ai leader degli insediamenti: \”Con l’aiuto di Dio, quando verrà il momento, istituiremo anche… gruppi di pionieri nel nord di Gaza, al posto degli insediamenti che sono stati evacuati\”. \”Lo faremo nel modo giusto e al momento opportuno\”, ha affermato Katz durante un incontro per celebrare la costruzione di 1.200 nuove case ebraiche nell’insediamento di Beit El in Cisgiordania. Lo riportano i media israeliani.
“,”postId”:”4386b2e4-7ff1-4ca2-8c4f-92eb37fd042c”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-23T09:59:45.924Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T10:59:45+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Libano, Idf: \”Uccisi 3 agenti di Hezbollah. Uno è membro dell’esercito\””,”content”:”
Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato di aver ucciso tre agenti di Hezbollah, di cui uno prestava servizio anche nell’unità di intelligence dell’esercito libanese e un altro era impegnato nella difesa aerea a Sidone. Lo ha annunciato il portavoce delle Idf, sottolineando che \”gli agenti stavano portando avanti piani terroristici contro le Idf e tentando di riabilitare le infrastrutture militari nell’area di Sidone, nel Libano meridionale\”. I tre sono stati eliminati in un attacco con drone delle forze israeliane contro un’auto nei pressi della città costiera libanese di Sidone. Una prima valutazione ha rivelato che uno degli agenti, di nome Ali Abdullah, prestava servizio contemporaneamente nell’unità di intelligence dell’esercito libanese. Altri due agenti sono stati eliminati nell’attacco, tra cui uno era impegnato nelle difese aeree di Hezbollah nel settore di Sidone. I tre sono stati presi di mira per i loro sforzi nel promuovere attacchi contro le Idf e nei tentativi di ricostruire le infrastrutture di Hezbollah nell’area di Sidone, ha precisato l’esercito israeliano. \”L’Idf sottolinea di agire contro i terroristi dell’organizzazione terroristica Hezbollah, che stanno lavorando per ripristinare le infrastrutture terroristiche, in grave violazione degli accordi tra Israele e Libano\”, ha ancora dichiarato l’esercito israeliano.
“,”postId”:”bf028cbd-38a4-42bc-a5ff-d867afacfede”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-23T09:54:47.564Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-23T10:54:47+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Herzog invitato in Australia dopo la strage di Bondi beach”,”content”:”
Il presidente israeliano Isaac Herzog è stato invitato a visitare l’Australia dal governo e dalla comunità ebraica locale in seguito all’ attacco terroristico di Bondi Beach a Sydney. L’invito è arrivato in seguito a una telefonata tra Herzog e il primo ministro australiano Anthony Albanese, riferiscono i media israeliani.
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Il governo di Benjamin Netanyahu ha imposto nuovi requisiti che rischiano di escludere le maggiori organizzazioni umanitarie da Gaza dal 2026. Come denuncia Medici senza frontiere, gli aiuti sono insufficienti, le condizioni critiche e il rischio di interrompere cure e assistenza vitali alla popolazione civile molto concreto.
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La polizia israeliana ha arrestato cinque coloni sospettati di essersi introdotti con la forza nell’abitazione di un pastore palestinese, di aver massacrato alcune delle sue pecore e di aver aggredito i residenti nella Cisgiordania meridionale durante la notte. Lo riporta il Times of Israel. Le forze di sicurezza sono state inviate a Samu, una cittadina sulle colline a sud di Hebron, dopo aver ricevuto segnalazioni di un gruppo di giovani provenienti dal vicino insediamento di Susya che stava facendo irruzione nel villaggio. Gli aggressori sono stati ripresi dalle telecamere di sicurezza mentre picchiavano le pecore nel loro recinto Durante l’attacco, i coloni hanno ferito tre palestinesi con spray al peperoncino. Secondo le forze di difesa israeliane e la polizia, i tre sono stati trasportati in ospedale per cure mediche.
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L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.
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Il cessate il fuoco ha ridotto l’emergenza carestia ma non la crisi umanitaria. In un contesto segnato da violazioni della tregua, insicurezza alimentare, collasso sanitario e meteo estremo, la popolazione civile continua a vivere in condizioni drammatiche, mentre la diplomazia fatica a stabilizzare la tregua.
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Resort di lusso sul mare, treni ad alta velocità, reti digitali ottimizzate con l’IA, tutto (o quasi) in nome del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. È quanto prevede, secondo il Wall Street Journal, \”Project Sunrise\”, la proposta dell’amministrazione americana ai governi stranieri e agli investitori per trasformare le macerie di Gaza in una destinazione costiera senza precedenti.
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Il Parlamento di Tel Aviv ha riconosciuto 19 nuovi insediamenti considerati illegali dal diritto internazionale. Il contesto è reso ancora più delicato dal cessate il fuoco a Gaza. I palestinesi vedono così restringersi spazi, diritti e possibilità di autodeterminazione, mentre le violenze dei coloni aumentano, soprattutto nelle aree agricole. E l’ipotesi di uno Stato palestinese si allontana ulteriormente.
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Manifestanti ultraconservatori contrari alla leva\nobbligatoria hanno bloccato in entrambe le direzioni un’autostrada nel\ncentro di Israele. I manifestanti contestano l’arresto di un renitente\nalla leva haredi, secondo quanto affermato dalla polizia citata dai media\nisraeliani. Sebbene la legge israeliana imponga a tutti coloro che hanno\npiu’ di 18 anni di svolgere il servizio militare obbligatorio, l’esenzione\ndegli uomini Haredi e’ oggetto di dibattito nel Paese da anni. Il 25\ngiugno 2024, la Corte suprema israeliana ha stabilito che non esiste\nalcuna base giuridica per esentare gli uomini Haredi dal servizio militare\nobbligatorio.
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Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato che Israele non si ritirerà mai dall’intera Striscia di Gaza. Lo riferisce la stampa locale che riporto un discorso pronunciato da Katz durante una cerimonia nell’insediamento di Beit El, nella Cisgiordania occupata. “Quando arriverà il momento, istituiremo avamposti Nahal (di fanteria) nel nord di Gaza al posto degli insediamenti che sono stati smantellati”, ha dichiarato il ministro, secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Ynet.
Le nuove misure introdotte da Israele per la registrazione delle organizzazioni non governative internazionali rischiano di privare centinaia di migliaia di persone a Gaza di cure mediche salvavita. Lo denuncia Medici Senza Frontiere, secondo cui le nuove disposizioni potrebbero comportare la revoca della registrazione delle ong internazionali a partire dal 1 gennaio. Infatti, la mancata registrazione impedirebbe alle organizzazioni, tra cui Msf, di fornire servizi essenziali alla popolazione di Gaza e della Cisgiordania, sostiene l’organizzazione.
Rappresentanti di Usa, Egitto, Qatar e Turchia si sono incontrati a Miami per “far avanzare i preparativi” della seconda fase del piano di de-escalation della guerra a Gaza, dopo la tregua tra Israele e Hamas scattata a ottobre.
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22:45
La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni
Il 7 ottobre del 2023 i terroristi sono penetrati nel Sud dello Stato ebraico, attaccando i kibbutz vicini al confine con la Striscia di Gaza, uccidendo famiglie e sequestrando persone. Le vittime del massacro, in totale, sono state circa 1.300.
Israele ha risposto lanciando l’operazione ‘Spade di Ferro’ con massicci bombardamenti su Gaza, a cui poi è seguita un’offensiva di terra che ha portato all’invasione della Striscia, che ancora oggi è stretta nella morsa israeliana. Si contano oltre 60mila morti. Nel corso dei mesi, il conflitto si è allargato a Hezbollah nel Sud Libano e all’Iran.
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22:00
La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata
L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.
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21:15
Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas
Del genero del presidente americano Donald Trump (marito della figlia Ivanka), si è tornati a parlare dopo l’accordo di tregua tra Israele e Hamas, siglato dopo oltre due anni di conflitto. Insieme a Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina e in Medio Oriente, Kushner ha avuto un ruolo attivo nelle trattative tra le parti: ecco chi è.
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20:58
Il Papa: ‘Ho sentito il parroco di Gaza, andare avanti con l’accordo di pace’
“Un’ora fa sono stato in contatto con il parroco” di Gaza “stanno cercando di celebrare una festa” di Natale “in una situazione ancora molto precaria, speriamo che vada avanti l’accordo per la Pace”. Così papa Leone all’uscita da Villa Barberini a Castel Gandolfo.
20:30
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Dopo la firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla “fase 2” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
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19:45
Accordi di Abramo, cosa sono e cosa prevedono
Nel 2020 gli sforzi diplomatici hanno portato a una serie di intese con l’obiettivo di normalizzare le relazioni tra Israele e diversi Paesi arabi. Gli accordi furono mediati dagli Usa durante la prima presidenza di Donald Trump. L’escalation in Medio Oriente degli ultimi due anni ha più volte fatto vacillare gli accordi. Ecco cosa sapere.
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16:22
Israele: “Sventato tentativo contrabbando armi da Giordania con un drone”
I militari israeliani rendono noto di aver sventato un tentativo di far entrare in Israele armi con un drone fatto partire dalla Giordania. Lo riferisce il Times of Israel sulla base di quanto reso noto dalle forze israeliane (Idf). Il drone, che trasportava 40 pistole, è stato intercettato mentre superava il confine ed è stato abbattuto.
16:22
Crosetto: “Non abbandoneremo il Libano, anche se lo decide l’Onu”
“Sono 47 anni che c’è Unifil in Libano. Troverei surreale andare via nel momento in cui c’è la maggior crisi. E se l’Onu prende una decisione surreale, noi non pensiamo di avvallare una decisione surreale. E siccome ho visto che la maggior parte delle nazioni la pensa con noi, io mi auguro che tutto possa ancora svolgersi sotto la bandiera Onu. Se non ci sarà quella Onu, ci sarà quella europea. Se non ci sarà quella europea, quella italiana comunque ci sarà. Perché non è il momento di abbandonare il Libano a una soluzione che avrebbe come punto d’arrivo soltanto una guerra ulteriore, magari anche civile interna”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, a margine della sua visita al contingente italiano in Bulgaria a Novo Selo. Crosetto ha anche detto: “Servirebbe un’Onu nuova: una Onu 4.0 o 5.0, che abbia un peso sia politico sia in qualche modo militare, perché altrimenti ad oggi l’unico modo di risolvere le controverse internazionali è la guerra. Occorre che l’Onu abbia anche un braccio che intervenga, quando serve, per frapporsi tra chi si combatte. Serve inoltre una Nato non solo più occidentale, ma che raggruppi grandi Paesi come l’India, il Brasile, anche il sud del mondo, i Brics, in modo tale da diventare uno strumento di un organismo internazionale, sovranazionale che porti la pace e non soltanto la difesa”, ha aggiunto.
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15:41
Katz ritratta: “Il governo non ha intenzione di fare insediamenti a Gaza”
Il ministro della Difesa Israel Katz ritratta le dichiarazioni fatte in mattinata sulla creazione di insediamenti all’interno di Gaza. In una dichiarazione inviata ai giornalisti, l’ufficio di Katz afferma che “il governo non ha alcuna intenzione di stabilire insediamenti nella Striscia di Gaza”. Lo riporta il Times of Israel. Katz afferma che le dichiarazioni fatte ai leader dei coloni riguardo all’invio di gruppi di pionieri nel nord di Gaza “sono state fatte esclusivamente in un contesto di sicurezza”.
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15:39
Crosetto: “Su Gaza missione difficile peggio dell’Afghanistan”
“Su Gaza non siamo noi a definire il nostro impegno ma c’è una coalizione che sta cercando di costruire una missione difficilissima, molto peggio dell’Afghanistan e vi ricordo quanto a noi è costato l’Afghanistan anche in termini militari”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, a margine della sua visita al contingente italiano in Bulgaria a Novo Selo. “Parliamo di una zona – ha proseguito il ministro – non ancora pacificata dove c’è un conflitto in corso, dove ci sono ancora dei bunker sotterranei pieni di armi e dove ci sono ancora milizie che si confrontano. Quindi c’è un rischio molto alto”. Alla domanda se l’Italia parteciperà alla forza di stabilizzazione internazionale, ovvero l’Isf, Crosetto ha risposto: “man mano che ci saranno i progetti definiremo come partecipiamo. Per ora non c’è neanche il progetto”.
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15:32
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Il giorno dopo la firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla “fase 2” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
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14:09
Il volto di Hind Rajab su uno stabile a Potenza, l’ha realizzato Jorit
Il volto di Hind Rajab, la bambina di sei anni vittima dell’esercito israeliano a Gaza, che ha trascorso le sue ultime ore di vita al telefono con i soccorritori della Mezzaluna Rossa, che non riuscivano a raggiungerla a causa dei militari presenti in zona, è sulla facciata laterale di uno stabile a Potenza, in via Verdi. L’ha realizzato lo street artist Jorit, nell’arco di due mesi nei quali una comunità intera si è prodigata per dare assistenza, comprando il materiale e provvedendo anche ai costi dell’impalcatura e dei lavori, intorno ai 40 mila euro. E’ un’opera dalla grandezza di 10 metri per 28, per la quale sono servite 6.500 bombolette spray con le quali Jorit ha realizzato un piccolo capolavoro che lui stesso ha definito “un’opera collettiva, voluta da tutti”. Per arrivare alla quale si è comunque dovuto procedere attraverso una serie di autorizzazioni dei proprietari degli appartamenti, tra i quali anche l’Ater, e che ha avuto il suo culmine positivo con l’autorizzazione all’unanimità da parte del La finalità è racchiusa nelle parole dell’architetto Antonio Maroscia che ha seguito il lavoro e che ha spiegato come non sia stata casuale l’apposizione su un palazzo per “far dialogare la fisicità di un edificio cittadino con i problemi legati ai nostri sensi di colpa per quello che non riusciamo a fare”. Hind – ha concluso “è al tempo stesso un’amica delle sue coetanee e una persona da coccolare”. In buona sostanza, attraverso l’arte urbana si punta a risvegliare le coscienze e, a giudicare dai consensi ricevuti e dalle continue presenze di gente che fotografa l’opera e che costantemente ha seguito i lavori nel corso di questi mesi, l’obiettivo è stato raggiunto.
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12:55
Greta Thunberg arrestata a Londra durante manifestazione pro-Pal
Lo rendono noto gli organizzatori dell’iniziativa, promossa per solidarizzare con otto detenuti del gruppo Palestine Action che stanno conducendo uno sciopero della fame a oltranza da più di 50 giorni per protestare contro la loro condizione processuale e carceraria nel Regno Unito.
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12:13
Israele, stop dei media stranieri pericolosi prorogato fino al 2027
Con un voto a favore del parlamento israeliano, è stata prorogata fino al 2027 la legge temporanea che consente “la chiusura di un’emittente straniera che minacci la sicurezza dello Stato”, sostituendo la legge nota come “Legge Al Jazeera”. Il provvedimento legislativo votato in seconda e terza lettura, che rimarra’ in vigore fino al 31 dicembre 2027, stabilisce che il ministro delle Comunicazioni può, con il consenso del premier e l’approvazione del governo o del Comitato ministeriale per la Sicurezza nazionale, ordinare l’adozione di misure per limitare le trasmissioni di un canale straniero e le sue attività. L’ordine potrebbe essere eseguito “se il Primo Ministro è convinto, sulla base del parere delle autorità di sicurezza, che il suo contenuto minacci la sicurezza dello Stato”. Il disegno di legge sostituisce la legislazione temporanea esistente, nota come “Legge Al Jazeera”, in quanto ne consente l’applicazione anche se Israele non si trova in stato di emergenza.
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11:50
Yemen, accordo tra governo e Houthi per il rilascio di 3mila prigionieri
I ribelli Houthi e il governo yemenita riconosciuto a livello internazionale hanno concordato uno scambio di prigionieri che coinvolge quasi 3.000 persone. Lo hanno annunciato le due parti. Majed Fadhail, membro della delegazione governativa, ha dichiarato di aver concordato con gli Houthi un nuovo scambio che prevede il rilascio di “migliaia” di prigionieri di guerra. Abdulqader al-Mortada, funzionario della delegazione Houthi, ha confermato su X: “Abbiamo firmato un accordo di scambio di prigionieri su larga scala che coinvolge 1.700 dei nostri prigionieri in cambio di 1.200 dei loro, tra cui sette sauditi e 23 sudanesi”.
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11:43
Katz: “Israele non si ritirerà mai del tutto da Gaza”
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato che Israele non si ritirerà mai dall’intera Striscia di Gaza. Lo riferisce la stampa locale che riporto un discorso pronunciato da Katz durante una cerimonia nell’insediamento di Beit El, nella Cisgiordania occupata. “Quando arriverà il momento, istituiremo avamposti Nahal (di fanteria) nel nord di Gaza al posto degli insediamenti che sono stati smantellati”, ha dichiarato il ministro, secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Ynet. “Lo faremo nel modo giusto, al momento giusto. Alcuni protestano, ma siamo ministri”, ha aggiunto Katz, secondo la stessa fonte. La seconda fase dell’accordo di pace per Gaza, proposto dal presidente Usa Donald Trump, include il ritiro completo delle truppe israeliane, il disarmo delle milizie palestinesi, la ricostruzione di Gaza e la creazione di un governo di transizione. Uno dei principali ostacoli che Israele sta sollevando alla sua attuazione è il fatto di non aver ancora ricevuto il corpo dell’ultimo ostaggio israeliano. Durante l’evento a Beit El, i media israeliani hanno riferito, inoltre, che Katz ha anche affrontato la decisione del governo, presa ieri, di chiudere la stazione radio “Galei Tzahal”, gestita dall’esercito, che accusa di aver assunto un orientamento politico. “Ho ordinato che i soldati della stazione vengano riassegnati a ruoli di combattimento o di supporto al combattimento. Siamo a corto di personale; le vacanze sono finite”, ha detto il ministro della Difesa in merito a una decisione che ha suscitato forti critiche sia dall’esercito che dall’opposizione.
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11:33
Katz: “Al momento opportuno reinsedieremo il nord di Gaza”
Contraddicendo le ripetute affermazioni del Primo Ministro Benjamin Netanyahu secondo cui Israele non ha intenzione di reinsediare Gaza il ministro della Difesa Israel Katz dice ai leader degli insediamenti: “Con l’aiuto di Dio, quando verrà il momento, istituiremo anche… gruppi di pionieri nel nord di Gaza, al posto degli insediamenti che sono stati evacuati”. “Lo faremo nel modo giusto e al momento opportuno”, ha affermato Katz durante un incontro per celebrare la costruzione di 1.200 nuove case ebraiche nell’insediamento di Beit El in Cisgiordania. Lo riportano i media israeliani.
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10:59
Libano, Idf: “Uccisi 3 agenti di Hezbollah. Uno è membro dell’esercito”
Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato di aver ucciso tre agenti di Hezbollah, di cui uno prestava servizio anche nell’unità di intelligence dell’esercito libanese e un altro era impegnato nella difesa aerea a Sidone. Lo ha annunciato il portavoce delle Idf, sottolineando che “gli agenti stavano portando avanti piani terroristici contro le Idf e tentando di riabilitare le infrastrutture militari nell’area di Sidone, nel Libano meridionale”. I tre sono stati eliminati in un attacco con drone delle forze israeliane contro un’auto nei pressi della città costiera libanese di Sidone. Una prima valutazione ha rivelato che uno degli agenti, di nome Ali Abdullah, prestava servizio contemporaneamente nell’unità di intelligence dell’esercito libanese. Altri due agenti sono stati eliminati nell’attacco, tra cui uno era impegnato nelle difese aeree di Hezbollah nel settore di Sidone. I tre sono stati presi di mira per i loro sforzi nel promuovere attacchi contro le Idf e nei tentativi di ricostruire le infrastrutture di Hezbollah nell’area di Sidone, ha precisato l’esercito israeliano. “L’Idf sottolinea di agire contro i terroristi dell’organizzazione terroristica Hezbollah, che stanno lavorando per ripristinare le infrastrutture terroristiche, in grave violazione degli accordi tra Israele e Libano”, ha ancora dichiarato l’esercito israeliano.
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10:54
Herzog invitato in Australia dopo la strage di Bondi beach
Il presidente israeliano Isaac Herzog è stato invitato a visitare l’Australia dal governo e dalla comunità ebraica locale in seguito all’ attacco terroristico di Bondi Beach a Sydney. L’invito è arrivato in seguito a una telefonata tra Herzog e il primo ministro australiano Anthony Albanese, riferiscono i media israeliani.
10:40
Cosa comportano le nuove misure israeliane per le ong a Gaza
Il governo di Benjamin Netanyahu ha imposto nuovi requisiti che rischiano di escludere le maggiori organizzazioni umanitarie da Gaza dal 2026. Come denuncia Medici senza frontiere, gli aiuti sono insufficienti, le condizioni critiche e il rischio di interrompere cure e assistenza vitali alla popolazione civile molto concreto.
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10:04
Polizia israeliana arresta 5 coloni a sud di Hebron, avevano ferito 3 palestinesi
La polizia israeliana ha arrestato cinque coloni sospettati di essersi introdotti con la forza nell’abitazione di un pastore palestinese, di aver massacrato alcune delle sue pecore e di aver aggredito i residenti nella Cisgiordania meridionale durante la notte. Lo riporta il Times of Israel. Le forze di sicurezza sono state inviate a Samu, una cittadina sulle colline a sud di Hebron, dopo aver ricevuto segnalazioni di un gruppo di giovani provenienti dal vicino insediamento di Susya che stava facendo irruzione nel villaggio. Gli aggressori sono stati ripresi dalle telecamere di sicurezza mentre picchiavano le pecore nel loro recinto Durante l’attacco, i coloni hanno ferito tre palestinesi con spray al peperoncino. Secondo le forze di difesa israeliane e la polizia, i tre sono stati trasportati in ospedale per cure mediche.
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09:44
Gaza, neonato morto per il freddo tra piogge e guerra. VIDEO
09:23
La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata
L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.
La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nataVai al contenuto
08:41
Fame, ricostruzione, dolore, speranza: lo sguardo di Gaza
Il cessate il fuoco ha ridotto l’emergenza carestia ma non la crisi umanitaria. In un contesto segnato da violazioni della tregua, insicurezza alimentare, collasso sanitario e meteo estremo, la popolazione civile continua a vivere in condizioni drammatiche, mentre la diplomazia fatica a stabilizzare la tregua.
Fame, ricostruzione, dolore, speranza: lo sguardo di GazaVai al contenuto
08:13
Gaza, ipotesi ‘Project Sunrise’ per la ricostruzione: ecco l’idea Usa
Resort di lusso sul mare, treni ad alta velocità, reti digitali ottimizzate con l’IA, tutto (o quasi) in nome del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. È quanto prevede, secondo il Wall Street Journal, “Project Sunrise”, la proposta dell’amministrazione americana ai governi stranieri e agli investitori per trasformare le macerie di Gaza in una destinazione costiera senza precedenti.
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07:28
Perché la Cisgiordania adesso è centrale nelle strategie di Israele
Il Parlamento di Tel Aviv ha riconosciuto 19 nuovi insediamenti considerati illegali dal diritto internazionale. Il contesto è reso ancora più delicato dal cessate il fuoco a Gaza. I palestinesi vedono così restringersi spazi, diritti e possibilità di autodeterminazione, mentre le violenze dei coloni aumentano, soprattutto nelle aree agricole. E l’ipotesi di uno Stato palestinese si allontana ulteriormente.
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07:05
Israele: arrestato renitente a leva, Haredi bloccano autostrada
Manifestanti ultraconservatori contrari alla leva
obbligatoria hanno bloccato in entrambe le direzioni un’autostrada nel
centro di Israele. I manifestanti contestano l’arresto di un renitente
alla leva haredi, secondo quanto affermato dalla polizia citata dai media
israeliani. Sebbene la legge israeliana imponga a tutti coloro che hanno
piu’ di 18 anni di svolgere il servizio militare obbligatorio, l’esenzione
degli uomini Haredi e’ oggetto di dibattito nel Paese da anni. Il 25
giugno 2024, la Corte suprema israeliana ha stabilito che non esiste
alcuna base giuridica per esentare gli uomini Haredi dal servizio militare
obbligatorio.
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