Con carattere ha saputo lasciarsi alle spalle una prima parte di 2025 condizionata da problemi fisici e con determinazione e tanto lavoro è riuscita a riscattarsi, ottenere ottimi risultati fino alla prima maglia iridata tra le élite nella prova dell’Inseguimento a squadre su pista. Federica Venturelli, cremonese classe 2005, tracciando il bilancio della sua annata sportiva afferma: «La prima metà di stagione, non la posso considerare sufficiente. La seconda parte è andata decisamente bene e quindi credo che complessivamente possa darmi un 8,5 in pagella».
Al microfono di tuttobiciweb Federica continua la sua analisi focalizzandosi sulle gare su strada: «Praticamente ho iniziato a gareggiare a maggio saltando tutte le gare su strada in Belgio che hanno percorsi adatti alle mie caratteristiche. Visto che la partenza non era stata delle migliori, una volta rientrata mi sono cimentata in competizioni con tracciati molto mossi e sulla carta meno adatti a me come Tour de l’Avenir Femmes e Tour de l’Ardèche non puntando ai risultati ma piuttosto con l’obiettivo di crescere e migliorare. E così è stato, sono migliorata in salita, sono riuscita ad aiutare la squadra nei momenti in cui serviva e quindi sono soddisfatta di ciò che ho fatto».
Il finale di stagione per Federica è stato davvero brillante: nella rassegna iridata in Ruanda si è messa al collo la medaglia di bronzo nella cronometro individuale salendo sul podio con la campionessa mondiale Zoe Bäckstedt e la slovacca Viktória Chladoňová, seconda classificata. Poi, agli Europei in Francia, ha conquistato la vittoria nella cronometro individuale riservata alla categoria U23 e il secondo posto nella staffetta mista assieme a Guazzini, Cecchini, Frigo, Milesi e Ganna.
Il momento da incorniciare per Venturelli è certamente la conquista dell’iride nell’inseguimento a squadre (con Guazzini, Alzini, Fidanza e Consonni, ndr) sulla pista del Velodromo di Santiago del Cile. «Vincere il mio primo mondiale nella categoria elite è stato qualcosa di bellissimo, qualcosa che difficilmente dimenticherò», afferma, con ancora un po’ di emozione, l’Azzurra. Poi spiega: «Fin dalle categorie giovanili ho praticato pista ma con il passaggio da Junior ho cominciato a costruire il percorso verso l’obiettivo lavorando con le “grandi”. È stato necessario del tempo per inserirsi al meglio nel gruppo ma il momento è arrivato, ho colto la mia opportunità, è andata molto bene e ne sono felice».
Sempre parlando di pista la giovane atleta ci svela i suoi obiettivi per il 2026: «Il primo appuntamento sarà l’Europeo Konya in Turchia, poi disputerò una prova di Coppa del Mondo e i Mondiali ad ottobre».
La UAE Team ADQ, club in la talentuosa cremonese è approdata nel 2024, l’ha promossa nella formazione WorldTour e durante il training camp di Benidorm i tecnici della formazione e Federica hanno pianificato la partecipazione ad alcune gare: «La prima gara della stagione sarà ad Almeria poi dovrei volare in Belgio, e questo mi rende particolarmente felice perché amo quel tipo di corse e di percorsi» dice Federica che inoltre ci svela altri due possibili tasselli del suo calendario: la Parigi-Roubaix e la Vuelta Espana.
A quasi ventun anni (li compirà il 12 gennaio, ndr) Federica Venturelli è pronta a fare il salto in “prima squadra”. «Sarà dura perché so che il livello si alzerà notevolmente. Il team non mi mette troppa pressione e io sono contenta di poter continuare il mio percorso di crescita così come ho sempre fatto nelle varie categorie. Cercherò di aiutare il più possibile la squadra e imparare da Elisa Longo Borghini e da tutte le mie compagne».
Tra mille impegni e allenamenti Venturelli rientrerà a casa nelle prossime ore, il perché ce lo spiega lei stessa: «Finito il training camp con la UAE Team ADQ sono praticamente corsa in pista ad allenarmi con la Nazionale, tornerò a casa proprio all’ultimo momento per passare qualche giorno in famiglia. Domani sera, faremo una cena leggera alla Vigilia, mentre i festeggiamenti veri e propri saranno il giorno di Natale: ci aspetta il classico pranzo con la famiglia riunita» racconta e poi aggiunge «Certamente ci sarà anche una uscita in bici, quella non può mancare».
E i regali? «Sotto l’albero non mi aspetto nulla di particolare, al 2026 chiedo solo una stagione con più tranquillità e meno infortuni».