Ci sono persone che hanno bisogno di rimarcare i propri successi a livello pubblico e poi c’è Marco Liorni, che da mesi sta conquistando ascolti stellari con la sua Eredità su Rai1 senza nessun proclama perché non è da lui. Il problema di questo mondo in cui per esistere abbiamo necessariamente bisogno di puntarci la fotocamera del telefono addosso per far capire agli altri quanto siamo bravi, quanto siamo contenti e quanto stiamo soffrendo è che, ormai, la discrezione non conta più nulla. Se non pubblichiamo su Instagram un post che rimarca il nostro successo e se non rilasciamo interviste a tutta pagina in cui diciamo con falsa modestia che il pubblico ci ama e ci segue perché siamo «veri» allora non esistiamo.

Maurizio D’Avanzo / ipa-agency.net
Bene, in un mondo fatto di slogan autopromozionali urlati e strombazzati in ogni dove, Marco Liorni è una piacevolissima eccezione perché non solo si è fatto largo nel mondo dello spettacolo in punta di piedi, aspettando che le occasioni arrivassero a lui dopo aver dimostrato di avere dalla sua parte talento e pazienza, ma anche perché ha avuto la lungimiranza di non imbrodarsi approfittando di un dato di ascolto positivo per «farsi il santino», come avrebbe detto Franca Leosini a Storie Maledette. Il problema è che, ormai, il «santino» non se lo fanno più solo i detenuti che vanno in televisione ma anche personaggi che non avrebbero bisogno di dirsi che sono bravi per crederlo davvero.